Gli occhiali smart AR potrebbero essere la “next big thing”, dopo che l’evoluzione degli smartphone sembra ormai prossima a conclusione. I produttori stanno lavorando verso questo passaggio di testimone, ma i tempi non sono ancora pienamente maturi. Aziende come Xiaomi hanno già dimostrato esplicitamente di essere al lavoro per arrivare per primi sul mercato. Ma evidentemente non vuole essere da meno TCL, che proprio in queste ore ha pubblico un assaggio dei suoi occhiali smart della linea Thunderbird.
Gli occhiali smart TCL Thunderbird sono più “potenti” di quelli Xiaomi
Potreste aver già sentito nominare il brand Thunderbird, utilizzato dall’azienda partner FFAlcon per produrre il suo primo smartphone in collaborazione proprio con TCL. E per quanto TCL non sia certo uno dei nomi più blasonati in ambito smartphone, è senz’altro una delle aziende più pionieristiche del settore. Giusto di recente aveva pronto il diretto rivale dello Z Flip di Samsung (poi cancellato), per non parlare dello smartphone arrotolabile mostrato qualche mese fa.
Quest’oggi il protagonista non è uno smartphone, però, bensì gli occhiali smart Thunderbird Smart Glasses Pioneer Edition. Il concetto è lo stesso che abbiamo visto con Xiaomi, ovvero la diretta evoluzione degli storici Google Glass. All’apparenza sembrano un paio di normali occhiali da vista, ma al loro interno si nasconde un conglomerato di tecnologia all’avanguardia. Una volta indossati, l’obiettivo è quello che gli occhiali sostituiscono o comunque compensino in buona parte l’utilizzo di smartphone e smartwatch.
Lo speaker integrato permette di farli fungere da sveglia al mattino e basta un tocco per farla smettere di suonare. Ecco che sulla lente destra appare una UI minimale che comprende chiamate, messaggi, calendario, navigazione, domotica, fotocamera e riconoscimento del testo. Con un tocco si può accedere alle notizie del giorno, con tanto di video e immagini a corredo. Abbinandoli ad una serratura smart, quando qualcuno citofona si può vedere chi è dal video e nel caso aprire. L’apparato domotico può così essere comandato dagli occhiali, spegnendo luci, chiudendo le tapparelle elettriche, accedere all’auto connessa via IoT e così via.
Se la persone riesce a vedere tutto ciò, è grazie all’utilizzo di piccolissimo display MicroLED con pixel da 4 µm, il cui sviluppo si è protratto durante gli ultimi 3 anni. Il mini-schermo viene poi proiettato lungo l’asta destra e riflesso sulla lente tramite onde luminose ad alta rifrazione. Ed è qua che subentra il vantaggio rispetto a Xiaomi: anziché adottare una soluzione monocromatica, TCL ha scelto di implementare un display a colori. Una scelta senz’altro più piacevole da guardare ma che resta da vedere quanto sia attuabile, in quanto più soggetta a problemi di visibilità all’aperto. TCL afferma di aver utilizzato un algoritmo proprietario che permette l’utilizzo di questa tecnologia, ma ricordiamo che anche in questo caso parliamo di un concept.
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