Se vi ricordate, la presentazione di Xiaomi MIX 4 non ci ha colto propriamente alla sprovvista, anzi. Purtroppo il nostro lavoro consiste anche nel “rovinarci la sorpresa”, portandovi spesso con discreto anticipo i leak delle novità che verranno presentate in futuro. Ben diversa fu la situazione nel 2016, quando all’evento di lancio di Mi Note 2 partì all’improvviso il momento “one more thing” e venne presentato il primo storico Mi MIX. Una presentazione che nessuno si aspettava, al contrario dell’ultimo capitolo della famiglia MIX dotato di selfie camera sotto allo schermo.
Xiaomi MIX 4 è costato molto di più del previsto ad una compagnia cinese
Era la fine di giugno quando in rete comparve un leak contenente ben 13 modelli inediti di smartphone Xiaomi che sarebbero stati presentati nei mesi successivi. Ma quella fu soltanto una delle innumerevoli fughe di notizie che colpiscono produttori come Xiaomi, anche se c’è da fare un distinguo. Se a volte i leak sono non voluti, a volte sono le stesse aziende a metterli in giro per farsi pubblicità indiretta e a costo 0. Fatto sta che quest’estate Xiaomi ha deciso di metter su un giro di vite sui leaker che fanno uscire prima del previsto notizie sensibili. Per esempio, un blogger cinese venne accusato della violazione di un accordo di riservatezza su Xiaomi 10 Ultra e conseguentemente condannato da Xiaomi.
Adesso lo stesso è accaduto per Xiaomi MIX 4: due giorni prima della sua presentazione, un altro media cinese postò in rete materiale riservato contenente gran parte di novità e specifiche dello smartphone. E anche in questo caso è arrivata la scure della compagnia di Lei Jun, con una multa da ben 1 milione di yuan, pari a circa 131.000€. Una brutta batosta che mira a disincentivare azioni del genere in futuro, ma anche in questo caso bisogna fare due distinguo necessari.
Potrebbero sembrare multe esagerate, ma nel caso dei leak di Xiaomi MIX 4 e 10 Ultra c’erano di mezzo degli accordi NDA firmati dalle parti e che evidentemente prevedevano provvedimenti di tale entità nel caso fossero stati violati. Quando un leak proviene da una fonte che non ha accordi di questo tipo, invece, non sussiste lo stesso rischio. Tuttavia, aziende come Xiaomi, Apple e Samsung stanno continuando a fare pressioni contro i leaker, inviando avvisi legali per fermare le fughe di notizie.
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