Cadeva quasi esattamente 3 anni fa il giorno in cui avveniva l’annuncio della nascita del sub-brand POCO by Xiaomi. Una decisione che dette così via alla strategia dei sub-brand attuata da Xiaomi, come dimostrò nei mesi successivi prima con il lancio di Black Shark e poi con la scorporazione del marchio Redmi. Una strategia che ha dato i suoi frutti, portando Xiaomi sulla cresta dell’onda, conquistando il primo posto nella classifica delle vendite di smartphone nel mondo. Sin dalla sua nascita, Xiaomi ha venduto più di 800 milioni di smartphone nel globo e in questa somma rientrano anche quei modelli targati POCO.
20 milioni di POCO venduti fino ad oggi: l’azienda celebra il traguardo
Tutto partì nell’agosto 2018, quando venne presentato Pocophone F1, uno smartphone che ruppe il mercato riportando in auge il concetto di “flagship killer”. Tale fu il successo che F1 vendette qualcosa come 700.000 unità in soli 3 mesi, diventando ben presto una scelta ideale per coloro che volevano spendere poco ma avere uno smartphone valido. Ricordiamo che era una versione low-cost di Xiaomi Mi 8, condividendo specifiche come lo Snapdragon 845, un riconoscimento facciale IR, speaker stereo ed una batteria anche più ampia.
Nonostante il successo, nel 2019 il brand POCO non fece parlare di sé, dato che non venne lanciato nessun nuovo modello. Bisognerà aspettare il 2020, anno che vedrà la scissione di POCO da Xiaomi, proclamatosi così un sub-brand indipendente. Una notizia che sollevò varie polemiche, in quanto i modelli che nacquero dopo (POCO X2, F2 Pro, M2, M2 Pro e C3) altro non erano che rebranddi smartphone Xiaomi (Redmi K30, K30 Pro, Redmi 9, Note 9 Pro e 9C). L’azienda motivò tale strategia, facendo però presagire un progressivo cambiamento verso una direzione più originale.