OPPO riporterà in auge una bizzarra tecnologia di LG?

oppo vein unlocking

Quando si parla di innovare in ambito tecnologico, OPPO è una delle aziende costantemente in prima linea. Basti pensare alla serie Find, con Find X che fece cadere la mascella a tutti i tech entusiasts con le sue fotocamere a scomparsa. Oppure Find 5 e il suo schermo Full HD, una primizia all’epoca, o lo schermo Quad HD, lo Skyline LED e la ricarica VOOC di Find 7. Ma potrei citare anche la serie N con fotocamera rotante, così come il futuristico OPPO X e il suo schermo arrotolabile. In tutto ciò, OPPO non si occupa solamente di smartphone ma anche di Internet of Things, compreso il tanto remunerativo mondo degli indossabili.

OPPO brevetta la tecnologia Vein Unlocking, ma non per lo smartphone

Ed è proprio in questo segmento di mercato che rientra uno degli ultimi brevetti di OPPO, depositato fra 2019 e 2020. La documentazione non ci mostra nulla a livello visivo, dato che non ci sono immagini a corredo, ma titolo e spiegazione sono piuttosto esplicativi. Si parla di un “metodo di sblocco venoso“, cioè una tipologia di sblocco biometrico basato sulle vene sanguigne. Se seguite il mondo tech, potrebbe non suonarvi come una totale novità e non avete tutti i torti. Era proprio il 2019 quando veniva lanciato al MWC LG G8 ThinQ, smartphone che si contraddistingueva da tutti per l’introduzione della feature Hand ID. La fotocamere frontale era affiancata da un sensore ToF con cui scansionare il palmo della mano e riconoscerne la mappatura delle vene.

oppo watch 2 copertina 19/07

Un metodo di sblocco piuttosto bislacco e non a caso mai più ripetuto da nessun altro produttore, vuoi perché costoso, vuoi perché poco utile. Nel caso di OPPO, però, questa tecnologia Vein Unlocking non si applica agli smartphone, bensì agli smartwatch. Immaginiamo l’implementazione di un sensore ToF o qualcosa del genere in corrispondenza di dove troviamo i sensori cardiaci su un wearable. In questo modo, la scansione permetterebbe al dispositivo di capire se colui che lo sta indossando sia effettivamente il proprietario.

Effettivamente sugli wearable non esiste un metodo di scansione biometrica e potrebbe rivelarsi un grado di protezione contro furti o manomissioni. Tuttavia, bisognerà che sia una tecnologia molto efficace per evitare che si riveli soltanto una gimmick, come nel caso di LG.

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