La croce e delizia di Android sono le interfacce proprietarie, con tutti i pro e i contro che ne conseguono. L’OS di Google consente agli svariati produttori telefonici di adottare lo stile software che più preferiscono. C’è chi come Nokia e vivo abbracciano un modus operandi attiguo ad Android Stock, ma i principali brand del mercato hanno la propria declinazione di Android. Pensiamo alla MIUI di Xiaomi, ma anche alla OxygenOS di OnePlus, alla ColorOS di OPPO e alla Realme UI 2.0, ma anche alla EMUI di Huawei e così via. È difficile dare un giudizio totalmente soggettivo su quale sia la migliore, anche perché queste UI sono in costante cambiamento, sia grafico che funzionale. Anche per questo Master Lu ha creato un proprio benchmark software per queste UI, in grado di decretare quale sia quella più ottimizzata.
Master Lu spara la bomba: la MIUI 12 non è all’altezza della competizione
La valutazione svolta dal benchmark di Master Lu prende in considerazione le prestazioni offerte dalla UI: velocità di avvio delle app e delle operazioni, fluidità dello scrolling, caricamenti web, visualizzazione delle foto, trasferimento dei files ed altro ancora. Sulla base di questi parametri, la classifica delle migliori UI di inizio 2020 premiò la HydrogenOS di OnePlus, da noi conosciuta come OxygenOS. Sul resto del podio sedevano due UI poco conosciute da noi, ovvero la Nubia UI e la JOY UI, declinazione di Xiaomi creata ad hoc per la linea gaming Black Shark. Nonostante ciò, la allora MIUI 11 sedeva in fondo alla top 10, finendo per essere una delle peggiori UI secondo Master Lu.
Passiamo adesso un anno dopo, con un inizio 2021 che vede una classifica decisamente stravolta, proprio in virtù di quanto detto prima. Basta un aggiornamento per migliorare (o peggiorare) le performance, come dimostra il salto in avanti compiuto dalla più recente ColorOS 11. Il lavoro svolto dagli sviluppatori OPPO è stato premiato dal team Master Lu, senza contare che la Realme UI 2.0 è in seconda posizione. Ricordiamo che Realme è un sub-brand di OPPO e che la sua UI è molto similare a quella della casa madre. Per quanto assurdo possa sembrare per noi occidentali, la EMUI 11 siede al terzo posto: ricordiamo che in Cina i servizi Google non ci sono, pertanto il ban USA non ha effetto in madre patria.
Scorrendo la classifica, potreste aver notato qualcosa di strano: dov’è la MIUI 12? La sua assenza è dovuta ad una valutazione non ottimale da parte di Master Lu, secondo cui l’ultima UI di Xiaomi non sarebbe all’altezza della competizione. Ripetiamo: si tratta di valutazioni esclusivamente prestazionali, perciò mettendo da parte estetica e funzionalità. Certo è che la MIUI 12 è stata una release sfortunata, costringendo persino gli stessi sviluppatori Xiaomi a scusarsi. Ne riparleremo con la MIUI 12.5, ormai prossima al rilascio e già arrivata sui primi modelli.
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