Il 2021, soprattutto nel campo della tecnologia, è ancora tutto da scrivere. Specie per Huawei, che in queste ore potrebbe trovare un nuovo, importantissimo alleato, per la rimozione o quanto meno la revisione del Ban imposto dagli USA sulla fornitura di chipset (semiconduttori).
Huawei: la SEMI chiede al governo USA di riportare competitività nel mercato chipset
A giocare in favore di Huawei contro le decisioni prese dalla precedente gestione Donald Trump è la SEMI, l’associazione americana dell’industria di semiconduttori, che ha fatto appello al Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (DoC) di riesame per le sanzioni sulle esportazioni verso la Cina. L’ente ha infatti denunciato che le politiche attuate sono prese e applicate senza alcun contributo pubblico, danneggiando la competitività a lungo termine delle varie società nazionali.
I componenti del SEMI sono veri e propri colossi del settore chipset, come Broadcom, Intel, Micron Technology, NXP Semiconductors, Samsung Electronics e altri ancora. Ecco le parole del CEO dell’associazione, Ajit Manocha: “Il blocco USA all’accesso di Huawei ai chip americani e non ha portato a differenze non intenzionali di grossa portata nelle apparecchiature di produzione ma anche nei test di semiconduttori e altri dispositivi“.
Insomma, la partita ora assume tutta un’altra visione, con Biden che si ritrova adesso in “casa” uno sponsor per il ritorno al commercio con la Cina e specialmente con Huawei, che attende con ansia al fine di far partire le prossime line up di prodotti e smartphone.
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