Io Nonostante l’Italia abbia da poco iniziato ad avere a che fare con Zepp E (nella versione Circle e Square) Huami, l’azienda partner di Xiaomi proprietaria anche del marchio Amazfit, continua la sua corsa nel mercato degli smartwatch. E a poche settimane del lancio nel Bel Paese dell’Amazfit GTR 2 e dell’Amazfit GTS 2, arriva il turno di Zepp che ha appena ufficializzato il suo Zepp Z, un nuovo smartwatch (sportwatch, chiamatelo come volete) che alza – di molto – l’asticella per quanto riguarda la qualità costruttiva ed il design.
Un vero e proprio smartwatch premium, esteticamente identico agli orologi più tradizionali e che integra praticamente tutti i sensori attualmente più importanti per il monitoraggio della salute e del fitness (sì, ha il saturimetro ed integra, finalmente, anche un GPS), che però inizia a diventare (quasi) premium anche nel prezzo: costa 349,90 euro e sarà disponibile dal 17 novembre sul sito ufficiale di Zepp.
E se vi state chiedendo se le novità introdotte dallo Zepp Z sono in grado di giustificare questi 100 euro in più rispetto al prezzo di vendita dello Zepp E tranquilli, siamo qui proprio per capirlo assieme.
Indice
Recensione Zepp Z: lo smartwatch premium di Huami è bellissimo, ma è premium anche nel prezzo
Contenuto della confezione
La confezione dello Zepp Z è molto simile a quella che abbiamo visto nelle due varianti dello Zepp E. Ed è già dalla cura della scatola di vendita che si inizia a capire che si tratta di un prodotto premium. All’interno della confezione troviamo:
- Zepp Z (A1934);
- cavo di ricarica USB-A con basetta personalizzata;
- manuale delle istruzioni, anche in lingua italiana.
Purtroppo però, quelli di Huami hanno ben pensato di non inserire nella confezione alcun cinturino di ricambio, magari di una misura diversa.
Design e materiali
Lo Zepp Z è uno smartwatch estremamente elegante, che si distacca molto dalle linee e dal design dello Zepp E (che, ammettiamolo, nella versione Square è praticamente identico ad un Apple Watch), a favore di un design classico realizzato da un unico pezzo in lega di titanio lucido, rivestito da uno strato nanotecnologico NTC che lo rende molto resistente ai graffi. La forma è circolare ed include tre tasti laterali: quello superiore è un elettrodo, mentre quello centrale si può anche ruotare per scorrere nei menu.
I suoi 40 grammi di peso e i 10 mm di spessore lo rendono poi molto comodo al polso, facendolo risultare leggero e poco fastidioso anche quando si indossano camicie o giacche particolari: potrà sembrarvi una sciocchezza, ma la comodità con diverse tipologie di abbigliamento è una delle cose che personalmente valuto per prima.
Nella cassa inferiore è presente il sensore bio-tracking e scompaiono quei bruttissimi pin di ricarica che abbiamo visto nello Zepp E: il processo di ricarica avviene ad induzione, con un caricabatterie magnetico che è chiaramente incluso nella confezione.
Molto bello anche il cinturino in pelle in dotazione. È piuttosto duro appena estratto dalla scatola, ma si adatta molto bene al polso, non fa troppa frizione con la pelle e si indossa con semplicità. L’aggancio è quello standard da 22 millimetri e quindi, anche se nella confezione non è presente un cinturino sostitutivo, lo si potrà cambiare potrete comunque sostituirlo a piacimento. L’orologio resiste alle immersioni fino a 5 atmosfere.
Display
Assoluto protagonista è il display AMOLED circolare da 1.39”, con una risoluzione di 454×454 pixel ed una densità di pixel per pollice di 326 ppi, in grado di garantire una luminosità di spicco di ben 550 nits. È un ottimo schermo, che garantisce ottimi contrasti e un nero assoluto e che supporta anche la modalità always-on, con la quale continuerà a mostrare l’ora anche da spento con un conseguente calo dell’autonomia della batteria.
A differenza di quanto capitava nei vecchi dispositivi di Amazfit, ora si può anche scegliere una modalità di schermo sempre attivo che segua lo stile del quadrante selezionato. Lo schermo si riattiva poi con ottima precisione ruotando il polso.
Hardware e connettività
Con lo Zepp Z, in un certo senso quelli di Huami hanno dato una risposta agli utenti che si lamentavano della mancanza di alcuni elementi hardware che non erano stati integrati negli Zepp E. Ok, non sono ancora presenti l’NFC ed il WiFi, ma finalmente arrivano il GPS e Glonass, ottimi per il tracciamento delle attività all’aperto ed in grado di garantire un fix con i satelliti molto veloce e preciso. La connessione allo smartphone avviene tramite il protocollo Bluetooth 5.0, che si è dimostrato sempre stabile e, ad essere sincero, se dell’NFC non si sente la mancanza (perché su queste piattaforme proprietarie non si potrebbero comunque effettuare pagamenti in Italia), ciò che mi ha lasciato piuttosto perplesso è l’assenza del WiFi che, in casa, sarebbe stata una comoda opzione per ricevere le notifiche fuori dal raggio d’azione del bluetooth, oppure per trovare lo smartphone.
I sensori sono tanti. È presente un accelerometro, il BioTraker 2.0 (che include un sensore ottico per il battito cardiaco e l’ossigeno nel sangue, un giroscopio, un sensore geomagnetico, un elettrodo, un sensore per la pressione atmosferica ed un sensore per la luminosità ambientale.
Integra anche un microfono, che però non è pensato per rispondere alle telefonate (cosa impossibile, dato che non c’è alcuno speaker) ma è stato inserito per l’interazione con Alexa: lo Zepp Z integra l’assistente digitale di Amazon che, purtroppo, non è ancora disponibile in Italia e dovrebbe arrivare con un aggiornamento OTA nei prossimi mesi.
Fitness
Lo Zepp Z, ammettiamolo, è più uno smartwatch che uno sportwatch. Perché si tratta chiaramente di un dispositivo non pensato solo per chi fa sport. E lo si capisce non solo dal design classico, ma anche dal posizionamento “a metà strada” dovuto alle attività sportive che è in grado di tracciare: sono 12, tra cui troviamo la classica passeggiata, la corsa, il ciclismo, il nuoto in piscina e tanto altro.
Ad ogni modo il contapassi mi ha convinto, mostrando una discrepanza di circa il 5% rispetto ai risultati ottenuti con un Apple Watch Series 6, ottima anche la rilevazione del sonno che è automatica e molto precisa. Oltre questo, poi, la rilevazione del battito cardiaco è davvero affidabile ed efficace, non perdendo mai un colpo.
Consiglio, però, di tenere sempre ben saldo l’orologio al proprio polso, soprattutto durante l’attività fisica, per evitare che vengano rilevati dati errati sia per quanto riguarda il rilevamento del battito cardiaco, che per quanto riguarda il saturimetro. Quest’ultimo non è poi velocissimo nella rilevazione, e se non si sta attenti potrebbe portare a risultati “preoccupanti”: in alcuni casi, mentre un saturimetro tradizionale ha rilevato il 99/98% di ossigeno nel sangue, lo Zepp Z ne ha rilevato il 95%. Ed è una soglia molto importante, soprattutto in tempo di Covid.
Software
Il nuovo smartwatch di Huami viene gestito dall’ormai conosciutissima app Zepp, disponibile per Android e per iPhone. Si tratta di un’app gradevole a livello grafico e assolutamente non confusionaria, nella quale è possibile trovare tutte le voci principali nella home. Da qui è possibile anche far partire qualche attività fisica o gestire, altresì, tutto ciò che concerne le notifiche, la ricezione delle chiamate, gli obiettivi, tutte le impostazioni dell’orologio e tanto altro. Qui, infatti, il livello di personalizzazione è estremamente elevato. Potete perfino personalizzare la vibrazione, impostando un set differente da quello standard.
L’unico problema dell’app Zepp è nella sincronizzazione dei dati: nonostante utilizzi lo stesso account, quando ho disconnesso lo Zepp Z dall’LG Wing con il quale ho iniziato a provarlo, per connetterlo con un iPhone sono andate perse tutte le mie precedenti rilevazioni dell’attività fisica. Strano, fastidioso, ma vero.
Anche il software installato sullo smartwatch è molto piacevole. I quadranti preinstallati sono 5, ma se ne potranno sincronizzare oltre 50 tramite l’applicazione. Alcuni sono decisamente belli, ed altri sono anche personalizzabili per mostrare le informazioni che ci interessano davvero. Scorrendo ai due lati è possibile accedere ai widget che abbiamo selezionato, come quello dell’attività fisica corrente, quello del controllo musicale, quello del valore PAI o il battito cardiaco registrato 24 ore su 24.
Scorrendo dalla home verso il basso si accederà ai comandi rapidi, oltre allo stato della batteria e il meteo, e si avranno a disposizione ben 8 toggle con i quali si potrà, tra le altre cose, attivare la modalità non disturbare o lo schermo sempre attivo.
Infine, scorrendo in alto si potrà accedere alle ultime notifiche ricevute. Dall’applicazione si potrà scegliere quali ricevere, ed arriveranno sempre velocemente e puntualmente. Purtroppo però continua ad essere l’impossibilità di rispondere ai messaggi ricevuti, e la visualizzazione di alcuni emoji è ancora poco curata. Alcune applicazioni poi, come WhatsApp e Telegram, genereranno sia una notifica cumulativa (come, ad esempio, 4 messaggi ricevuti) che le singole notifiche.
Autonomia della batteria
La batteria dell’ Zepp Z è una 340 mAh che promette miracoli. E devo essere sincero: sto provando lo smartwatch da quasi una settimana e non ho avuto ancora la necessità di caricarlo. Non mi sento quindi di dare un parere certo e soggettivo all’autonomia della batteria ma, considerando le prestazioni in questa ultima settimana, sono piuttosto convinto che i 15 giorni di autonomia dichiarati dall’azienda ci siano tutti.
Il processo di ricarica è wireless e, sempre secondo quanto dichiarato da Zepp, richiederà circa 2 ore e mezzo per una ricarica completa dallo 0% al 100% di batteria.
Prezzo e considerazioni – Zepp Z
Il prezzo dello Zepp Z è di 349,90 euro e sarà disponibile a partire dal 17 novembre 2020 sul sito ufficiale dell’azienda. E, certo, si tratta di una cifra di certo non improponibile o proibitiva, ma è sensibilmente più alta rispetto a quella a cui Huami ci aveva abituato con i suoi Amazfit.
Ma, è chiaro, con lo Zepp Z il brand si conferma essere un’ala più premium e ricercata rispetto ad Amazfit, ma per giustificare questo prezzo ho l’idea che Huami dobrà probabilmente impegnarsi un po’ di più a differenziare i suoi prodotti dal punto di vista del software, e lavorare sull’implementazioni di alcune funzionalità che dovrebbero essere ormai uno standard quando si superano i 300 euro: una su tutte, la possibilità di rispondere alle notifiche.
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