Recensione Zepp E Circle e Square: due nuovi orologi per Huami, che puntano in alto

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Durante questi mesi sono stati lanciati diversi prodotti sul mercato, e non solo smartphone. Nonostante l’emergenza causata dal Coronavirus abbia messo in ginocchio l’economia mondiale, la maggior parte dei brand non si è persa d’animo. Abbiamo visto arrivare, dunque, smartwatch, speaker bluetooth, cuffie TWS e tanto altro. Proprio in merito agli smartwatch, però, su tutti Huami ha voluto dare un colpo di coda al settore, lanciando due nuovi prodotti davvero top: Zepp E Circle e Zepp E Square. Si tratta di due modelli, infatti, uno con quadrante circolare e l’altro rettangolare, che vogliono proprio coprire la fascia alta del mercato. Bastano, però, materiali pregiati ed un buon livello costruttivo per far parte di questa categoria di prodotti? Scopritelo insieme a noi, all’interno di questa recensione completa.

Recensione Zepp E Circle e Square

Unboxing

Nonostante si tratti di due dispositivi differenti, questi smartwatch condividono ovviamente il contenuto della confezione. Si capisce subito, però, di trovarsi di fronte a due prodotti davvero premium, con la scatola che sotto diversi aspetti somiglia molto a quella degli Apple Watch, riportando addirittura la foto in rilievo del dispositivo sulla parte frontale. Non troviamo, quindi, differenze in questi due box, dato che all’interno risiedono le seguenti componenti:

  • Zepp E Circle (A1936), Zepp E Square (A1958);
  • cavo di ricarica USB-A con basetta personalizzata;
  • manuale delle istruzioni, anche in lingua italiana;
  • cinturino di ricambio, misura L.

Design & Materiali

Sia che si parli del modello con quadrante rettangolare, sia che si prenda in considerazione quello con quadrante circolare, la situazione non cambia. Nel senso che a livello estetico sono entrambi due ottimi smartwatch. Forse poco originali, ma comunque ben costruiti. Da una parte, dunque, abbiamo Zepp E, nella variante quadrata, che prende molta ispirazione da Apple Watch, mostrando linee sinuose, display con curvatura 3D ed una struttura in acciaio praticamente impeccabili. Questo prodotto, nello specifico, pesa solo 36 grammi ed ha uno spessore di appena 9 mm, che al polso non si sentono quasi. Merito sicuramente anche del cinturino da 20mm che, caratterizzandosi per un materiale piuttosto morbido, non fa soffrire il nostro polso neanche dopo l’attività fisica, tanto su questa versione quanto su quella con quadrante circolare. Qui, dunque, le dimensioni sono ovviamente differenti ma i materiali utilizzati sono identici, pesando addirittura meno dell’altra versione, ovvero solo 32 grammi.

Come detto, questi due orologi sono molto comodi da indossare, in ogni situazione. Dovrete solo cercare di fare un po’ più di attenzione del dovuto, perché comunque mantenendo sempre esposto il vetro in prima linea, questo è sicuramente più soggetto ad urti e graffi. Non preoccupatevi, però, di immergerli in acqua, perché entrambi possono resistere fino a 5ATM. Credo che sia necessario, però, fare solo un appunto sotto il profilo estetico, e questo riguarda principalmente l’unico tasto fisico presente su questi prodotti. A mio avviso, infatti, sono difficili da raggiungere, perché posizionati troppo in basso. Ma lo spazio, effettivamente, è abbastanza risicato.

Dando un’occhiata alla parte posteriore, poi, notiamo la presenza dello stesso tipo di sensori per il rilevamento della frequenza cardiaca, così come i pin per la ricarica. Sotto questo aspetto, nello specifico, questi due smartwatch mostrano lo stesso tipo di struttura. Vi ricordo, comunque, come le due versioni di Zepp E siano prodotte con il cinturino nella misura S, ma non temete. In confezione verrà aggiunta, infatti, un’ulteriore misura, la L, così da adattarsi ad ogni tipo di utente.

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Display

Zepp E, fondamentalmente, monta un display AMOLED. Con Zepp E Circle stiamo su una diagonale da 1.28″, con risoluzione 416 x 416 pixel e 326 PPI. Mentre è con l’altro modello che otteniamo una visione ancora più ampia e scenica, proponendo un pannello da 1.65″ con risoluzione 348 x 442 pixel, da 341 PPI. Dunque, con questa versione simil Apple Watch, il colpo d’occhio è maggiore, coprendo quasi tutta la superficie frontale in maniera uniforme, senza alcuna disparità.

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Devo dire di aver apprezzato molto la luminosità restituita da questi due display, che a livello qualitativo sono identici. Dunque, i colori sono davvero molto belli, donando comunque un buon contrasto in ogni situazione, anche sotto la luce diretta del sole. Qui troviamo, infatti, un sensore di luminosità che, per quanto mi riguarda, è sempre preciso e reattivo, anche durante le ore serali.

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Hardware & Connettività

Qui terminano praticamente tutte le differenze fra questi due prodotti, che da questo momento in poi mostrano le stesse identiche caratteristiche. Devo dire, però, che in merito all’hardware e a tutte le componenti relative alla connettività mi sarei aspettato molto di più. Nel senso che alla fine su Zepp E, su entrambi i modelli, mancano alcuni elementi imprescindibili, come il GPS integrato e l’NFC. Mi sarei aspettato di trovarli a bordo e la loro mancanza gli fa perdere qualche punto.

Nonostante tutto, comunque, questi due smartwatch offrono un tipo di connettività gestita dal Bluetooth 5.0, che risulta essere sempre impeccabile. Anche durante gli aggiornamenti, infatti, ci si può tranquillamente spostare di qualche metro dal proprio smartphone, senza che la sincronizzazione si interrompa. Al di là di questo, però, quello che preme di più su un dispositivo del genere è la presenza dei diversi sensori per il monitoraggio di tutti i principali parametri vitali. Non mancano, quindi, il sensore per il monitoraggio della frequenza cardiaca, così come il sistema in grado di rilevare la quantità di ossigeno nel sangue. Tutte componenti che, per quanto mi riguarda, sono molto precise ed affidabili, soprattutto per quanto riguarda il sensore per il battito cardiaco che, sotto certi aspetti, è molto più lineare rispetto a quello ottenuto da Mi Band 5. Si tratta di due dispositivi completamente diversi, è vero, ma questo aspetto vuole proprio sottolineare come su questi due Zepp E la qualità e l’accuratezza dei dati siano leggermente più elevati.

Non possono essere gestite le chiamate, parlando direttamente dallo smartwatch, ma è possibile invece visualizzare le notifiche, sempre in maniera passiva. Qui, però, lo smartwatch riesce perlomeno a mostrarci l’icona dell’app da cui abbiamo ricevuto il messaggio, e non solo. Avremo anche la possibilità di leggere completamente il testo e, soprattutto, di vedere le emoticon inviateci, senza particolari simboli strani.

Fitness

Definirli esclusivamente sportwatch secondo me è sbagliato, perché si presuppone che un prodotto del genere sia proprio pensato per chi fa parecchio sport. Qui, dunque, l’azienda ha voluto mantenersi un po’ a metà strada, non scontentando nessuno, includendo quindi ben 11 attività sportive tra cui la classica passeggiata, la corsa, il ciclismo, il nuoto in piscina e tanto altro. Vi ricordo, però, che su questi due prodotti non è possibile tracciare il proprio percorso senza l’utilizzo dello smartphone, così come ascoltare della musica. Queste due azioni, infatti, passano proprio per il nostro telefono, motivo per cui Zepp E non può diventare sicuramente il miglior prodotto per uno sportivo. Malgrado questo, il contapassi mi ha convinto, mostrando una discrepanza di circa il 5% rispetto ai risultati ottenuti con Mi Band 5. Oltre questo, poi, la rilevazione del battito cardiaco è davvero affidabile ed efficace, non perdendo mai un colpo. Consiglio, però, di tenere sempre ben saldo l’orologio al proprio polso, soprattutto durante l’attività fisica, per evitare che vengano rilevati dati errati.

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Oltre alle varie modalità sportive, avremo modo tramite smartwatch di tenere traccia delle varie attività, così come di altri parametri. Tutto all’interno di un’interfaccia assolutamente identica fra questi due smartwatch.

Software

Come detto, Zepp E propone due dispositivi identici sotto questo aspetto. Devo dire, però, di aver apprezzato molto di più la variante circolare, per un semplice motivo. Qui, infatti, tutti i vari menù sono stati ricalibrati proprio per questo tipo di display, offrendo un sistema di navigazione identico nella sostanza, ma completamente rivisto. Segno anche della cura nei particolari.

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Oltre al singo tasto fisico che serve per entrare proprio nel menù, ci si muove tramite le classiche gesture. Dalla watch face principale, che può anche essere modificata con tante soluzioni diverse, con uno swipe verso il basso si accede ai toggle rapidi. Qui abbiamo, dunque, la torcia, la luminosità automatica e diverse altre opzioni. Con uno swipe verso l’alto, invece, si entra direttamente all’area preposta alle notifiche. Andando ad effettuare, poi, uno swipe verso destra o sinistra si entra all’interno di alcune schermate riepilogative, come quella dedicata alla nostra salute, alla frequenza cardiaca, alla musica e al meteo. Tramite app, però, ognuna di essere può anche essere rimossa, cambiata di posto o sostituita con un’altra pagina a propria scelta. Non mancano affatto, quindi, le possibilità di personalizzazione.

Accedendo al menù principale notiamo sempre le stesse voci, come lo Stress, il PAI, la frequenza cardiaca, SpO2, Esercizio, Attività, Meteo, Musica, Sveglia, Eventi, Widget e Impostazioni. Non troverete niente di più di questo, dunque, perché tale software non permette di installare al suo interno altre app di terze parti. Questo contribuisce sicuramente a mantenere un controllo migliore sulla stabilità del sistema, ed i fatti lo dimostrano. Difficilmente, infatti, ho riscontrato una fluidità simile nello scrolling delle pagine su uno smartwatch di questo tipo. Non voglio azzardare confronti e generare dissidi, ma è fuori di dubbio che, ad esempio, sui wearable targati Huawei ci si muova molto più lentamente, con qualche imprecisione in più.

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Voglio parlarvi brevemente anche dell’applicazione ufficiale, con cui abbinare i due smartwatch e tenere traccia di tutte le vostre attività. Questa, dunque, ereditando ciò che di buono era stato fatto con il sistema di Amazfit, si configura come un’ottima alternativa ad alcuni più blasonati software in tale ambito. Dal mio punto di vista, infatti, è gradevole a livello grafico e, soprattutto, non è confusionaria, mostrando praticamente tutte le voci principali nella home. Da qui è possibile anche far partire qualche attività fisica o gestire, altresì, tutto ciò che concerne le notifiche, la ricezione delle chiamate, gli obiettivi, tutte le impostazioni dell’orologio e tanto altro. Qui, infatti, il livello di personalizzazione è estremamente elevato. Potete perfino personalizzare la vibrazione, impostando un set differente da quello standard.

Non ho mai avuto alcun problema di sincronizzazione o di perdita di dati, pur mantenendo in memoria diversi dispositivi ormai. Anche nel passaggio da uno all’altro, dunque, tutto è andato liscio.

Autonomia

Zepp E Circle e Square, in entrambi i casi, si dotano di una batteria da 188 mAh, un’unità in grado di portarvi al completamento di diverse giornate di lavoro. Non sono mai andato oltre i 5-6 giorni di autonomia con una singola carica ma, viste le sue performance, posso ritenermi piuttosto soddisfatto. Durante questi giorni di test, infatti, i due prodotti sono stati sempre connessi allo smartphone, con il rilevamento della frequenza cardiaca attiva 24/24h, il monitoraggio del sonno e la ricezione di diverse notifiche durante l’arco della giornata. Nonostante questo, come vi dico sempre, dipende anche molto da quanto lo utilizzate e da quanto, soprattutto, rimane acceso lo schermo. Dunque, se proprio non ne potete fare a meno disattivate la gesture del polso, che attiva automaticamente il display, perché rischiate di scaricarlo davvero in fretta.

Per quanto riguarda la ricarica, si passa dal 10 al 100% in circa 1 ora e 50 minuti con un caricatore da 5V/2A.

Prezzo & Conclusioni

Zepp E Circle e Zepp E Square costano, sullo shop ufficiale, 249,90 euro. Cosa ne penso del prezzo, quindi? Credo che in definitiva, alla luce di quanto detto nel corso di questa recensione, sia un prezzo ancora un po’ troppo elevato. Non perché gli manchi qualità o perché siano assemblati male, anzi. Ma solo perché mancano ancora alcune funzionalità che su un prodotto premium come questo è davvero un peccato che non ci siano, su tutti il GPS integrato e l’NFC.

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Capisco l’esigenza di dare al cliente qualcosa di diverso con questo brand, ma alla fine la partita la si gioca in un campo pieno zeppo di concorrenti. Dando un’occhiata sul versante Huawei, per esempio, tra gli smartwatch che abbiamo avuto già modo di provare troviamo alcuni modelli in grado di rispondere anche alle chiamate e di mantenere una certa autonomia durante l’attività fisica, senza dover dipendere sempre dallo smartphone. Vale per Huawei Watch GT 2, così come per gli altri. Visto che tali prodotti sono usciti, più o meno, per la stessa cifra, credo che Huami debba allinearsi a tali dispositivi con i prossimi modelli. Tolto questo, relativamente a qualità dei materiali, assemblaggio ed esperienza d’uso siamo sulla buona strada.