Sembra sempre più probabile che POCO F2 si farà ed entro la fine del 2020. I rumors puntano in questa direzione, con lo stesso portavoce che ha confermato che ci sarà un’importante novità entro fine anno. Al momento, però, gli indizi su come sarà fatto POCO F2 scarseggiano: proprio per questo, privo da indiscrezioni solide, ho deciso di stilare una sorta di wishlist. Dopo il clamore suscitato dal suo predecessore, ecco cosa mi aspetto dal suo diretto erede.
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Altolà ai rebrand
Tolto il primo F1, tutti i modelli successivi del produttore si sono rivelati dei meri rebrand di dispositivi già esistenti. POCO X2 è Redmi K30 4G, F2 Pro è K30 Pro, M2 Pro è Redmi Note 9S e C3 è Redmi 9C. Con POCO X3 fortunatamente si è interrotto questo filotto di scarsa originalità, facendo tornare il sub-brand a vivere di vita propria. Per l’occasione, l’azienda ha spiegato questa strategia, specificando che POCO F1 avrà un vero successore. Non viene specificato “POCO F2”, ma al 99,99% sarà questo il suo nome.
Qualità costruttiva
Se POCO F1 è riuscito a mantenere bassi i costi è anche mediante l’adozione di un livello costruttivo inferiore rispetto alla media dei top di gamma. Niente vetro, schermi curvi, bordi sottili o caratteristiche del genere. E con POCO F2 speriamo di vedere inalterato questo aspetto, in virtù di un prezzo che rimanga quanto più possibile basso.
Per quanto venga spesso disdegnata, il policarbonato può rivelarsi un valido alleato per gli smartphone. Non soltanto si risparmia sul prezzo dei materiali, ma lo smartphone è meno soggetto a rompersi quando cade. In alternativa, se si preferisse dare comunque un tocco più premium, basti vedere quanto fatto con Google Pixel 5 e la sua scocca in alluminio. Ovviamente non aspettatevi alcuna certificazione IP contro acqua e polvere: al massimo l’azienda potrebbe inserire qualche gommino protettivo in prossimità dei fori del frame.
Attenzione al display
Al di là della diagonale, che supponiamo si aggirerà attorno ai 6,5″, diamo per scontato che la risoluzione rimarrà in Full HD+. Se nel 2018 POCO F1 adottò il notch, come per l’allora Xiaomi Mi 8, è probabile che POCO F2 avrà un display forato. Sarebbe interessante valutare una soluzione con cornici standard in stile Sony: così facendo, ci sarebbe ancora lo spazio per ospitare il sensore ID per il riconoscimento facciale. Ma dubitiamo che così accada: non soltanto il display forato è più in linea con gli stilemi odierni, ma permetterebbe a POCO di riciclare i piani produttivi che Xiaomi ha già utilizzato su molti dei suoi ultimi smartphone.
Lo slogan di POCO F1 era “Master of Speed“, un telefono votato alle prestazioni. All’epoca non esistevano, ma oggi diamo quasi per scontato che dovrebbe esserci uno schermo con refresh rate elevato. Basterebbe uno schermo a 90 Hz per offrire una fluidità più elevata dei canonici 60 Hz.
Meno probabile è la tecnologia dello schermo che vedremo a bordo di POCO F2. Idealmente vorremmo vedere un display AMOLED, materiale sempre più diffuso anche nelle fasce meno premium ma comunque più costoso. La maggior parte dei dispositivi a 90 Hz sono anche OLED, ma ci sono anche eccezioni come Realme 6 e Redmi K30 che hanno un pannello LCD. Questa opzione permetterebbe a POCO di avere sì uno schermo a 90 Hz, ma ad un costo minore. Da questa scelta dipenderà anche la metodologia applicata per il sensore ID. Nel caso sia LCD questo non potrà essere inserito sotto allo schermo, in favore di un sensore ID laterale.
Hardware al top? Forse no
Uno dei motivi per cui POCO F1 fece così tanto scalpore fu il suo comparto tecnico, guidato da componenti di primo ordine. A partire dallo Snapdragon 845 che condivideva con Xiaomi Mi 8, assieme a 6/8 GB di RAM LPDDR4X e 64/128/256 GB di storage UFS 2.1, per di più espandibile via microSD.
Tuttavia, siamo nel 2020, quasi 2021, e le soluzioni Qualcomm di fascia medio/alta permettono ai produttori di risparmiare ma senza inficiare le prestazioni. Lo Snapdragon 765G potrebbe muovere POCO F2, lo stesso SoC che troviamo su dispositivi quali OnePlus Nord, OPPO Reno 4 Pro, Vivo X50 Pro, Redmi K30 e Xiaomi Mi 10 Lite. Rispetto allo Snap 845 abbiamo un processo produttivo migliorato (7 nm anziché 10 nm), così come supporto a memorie RAM LPDDR4X con frequenze maggiori (2133 MHz anziché 1866 MHz) e storage UFS 2.1.
Tuttavia, dal punto di vista prestazionale sarebbe un downgrade per alcuni aspetti. In primis per la GPU, che passerebbe dalla Adreno 630 alla 620, in secundis per la CPU, che scenderebbe da 2,8 GHz a 2,4 GHz. Inoltre, se i punteggi su Antutu si equivalgono (300-350k per Snap 845, 300-320k per Snap 765G), lo stesso non si può dire per GeekBench (2500/8500 contro 600/2000). L’altra ipotesi, quindi, è che venga mantenuto un SoC di fascia alta. Magari lo scorso Snapdragon 855/855+ potrebbe essere un’opzione ideale per avere prestazioni degne ma con prezzo più moderato.
Verrebbe da pensare che POCO F2 non integri il supporto 5G, ad oggi tutto sommato superfluo ma che fa lievitare sensibilmente i costi. Al contrario, ipotizziamo che verrà mantenuto lo speaker stereo che trovavamo anche su POCO F1, così come l’ingresso mini-jack.
Speranze nell’autonomia
Sicuramente l’amperaggio di POCO F2 sarà superiore rispetto ad F1 e ai suoi 4.000 mAh. Nel 2020 è abbastanza comune avere unità da 4.500/5.000 mah e ipotizziamo che F2 non farà differenza. Sarà interessante valutare la potenza della ricarica rapida, rispetto ai 18W di F1. Sicuramente non avremo potenze da record: molto probabilmente avremo la stessa 33W utilizzata a bordo di POCO X3 e Xiaomi Mi 10T. A tal proposito, potremmo vedere riutilizzata l’utile tecnologia MMT che vi illustriamo in questo articolo.
Poche ma buone fotocamere
È pressoché impossibile che POCO F2 erediti il comparto fotografico di Xiaomi Mi 10, a partire dall’esagerato sensore da 108 MP. Ma più in generale, la mia speranza sarebbe quella di evitare grappoli di sensori la cui utilità sia a dir poco discutibile. Basterebbe una dual camera composta da primario e grandangolare a soddisfare i palati degli utenti meno esigenti. Ma conoscendo Xiaomi non ci sorprenderebbe vedere una quad camera con i soli sensore macro e per la modalità Ritratto.
Ok, il prezzo sarà giusto?
Lanciato in India a 259€ e in Italia a 329€, per uno street price che ha rapidamente raggiunto i 299€, viene da chiedersi se sarà lo stesso per POCO F1. La mia sensazione è che POCO ritoccherà il prezzo al rialzo, così come hanno fatto tutti i produttori nel corso degli anni. D’altronde POCO F2 uscirebbe più di 2 anni dopo F1, in un mercato che non è più quello di allora. Nel 2018 i modelli di riferimento erano Xiaomi Mi 8, Mi 8 SE e Mi 8 Lite, così come Redmi Note 5, 5 Pro e 6 Pro.
Nel 2020 non solo aumentano i modelli di riferimento, ma anche i relativi costi: Xiaomi Mi 10, Mi 10 Pro, Mi 10 Ultra, Mi 10 Lite, Mi 10T, Mi 10T Pro, Mi 10T Lite, Mi Note 10, Mi Note 10 Pro, Redmi 10X, 10X Pro, Redmi Note 9, Note 9S, Note 9 Pro e Note 9 Pro Max. Un costo di 399€ lo metterebbe in concorrenza con OnePlus Nord, Samsung Galaxy S10 Lite ed OPPO Find X2 Lite. Tuttavia, si creerebbe un paradosso con POCO F2 Pro, venduto in Italia proprio a 399€. Per fare una cosa sensata, il costo dovrebbe rimanere attorno ai 300/350€, altrimenti si creerebbe una sovrapposizione.
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