Huawei è una delle principali realtà quando si parla di innovazione tecnologica. Nonostante il ban USA la stia mettendo a dura prova, l’azienda continua a pensare al futuro della telefonia, sfornando un brevetto dopo l’altro. Uno dei più interessanti riguarda l’interazione con lo schermo, più precisamente l’esperienza con il sensore di sblocco con l’impronta. Il prossimo step nella telefonia mobile sarà l’utilizzo di sensori che rendano possibile lo sblocco in qualsiasi punto del display.
Nel mondo degli smartphone, Motorola Atrix è stato il primo a sfoggiare un lettore d’impronte nel 2011. Anche se, a dire il vero, il primato spetta a Pantech GT100, il feature phone che nel 2004 si presentò come il primo in assoluto con tale feature. Inizialmente avevamo a che fare con sensori capacitivi, implementati in vari punti della scocca, principalmente sul retro ma anche frontalmente e lateralmente.
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L’ultimo brevetto Huawei contiene un sensore ID che funziona su tutto lo schermo
A distanza di qualche anno si è tramutata in realtà una caratteristica che vedevamo in qualsiasi concept, ovvero il sensore ID nel display. Il primo fu Vivo X20 UD, al quale sono seguiti un po’ tutti i top di gamma di ultima generazione. Inizialmente le prime soluzioni non erano ottimali, ma le aziende stanno rapidamente ottimizzando i sensori, rendendoli quanto più responsivi possibile.
Ma il vero problema dei sensori ID posti sotto allo schermo è uno: il posizionamento. I sensori capacitivi erano facilmente individuabili, sia perché erano ben visibili sia perché erano più facili da individuare col tatto. Si discute della possibilità di rendere il sensore sensibile su tutto lo schermo, ma ancora non ci sono state novità concrete in merito. Finora tutti gli smartphone dotati di sensore ID nel display sono limitati alla sola porzione di schermo posta subito sopra al sensore.
Ciò non toglie che Huawei ed altri stiano lavorando al fianco dei produttori di sensori per quello che sarà il loro futuro. L’obiettivo è quello di permettere all’utente di poggiare il dito in qualsiasi punto dello schermo per effettuare lo sblocco biometrico. Un’innovazione del genere non soltanto renderebbe più comodo il tutto, ma aprirebbe anche a nuovi scenari. Immaginate, per esempio, bloccare l’avvio di un’app tramite impronta e, per avviarla, porre il polpastrello direttamente sulla sua icona senza passare da una schermata di sblocco apposita.
Ad essere ripensato, a quel punto, sarebbe anche il concetto di lock screen, potendo variare da come la concepiamo adesso. Un esempio sono le notifiche: ponendo l’impronta sopra ad esse si potrebbe aprire direttamente l’app correlata, bypassando un passaggio. Sensori del genere potrebbero anche essere personalizzabili dall’utente, il quale potrebbe scegliere quali porzioni di schermo abilitare per risparmiare batteria (per esempio disabilitando la parte alta del display). Finora si sono visti soltanto concept come Vivo APEX 2019 esplorare questa possibilità, ma non vediamo l’ora di vedere i nuovi sensori all’azione su un dispositivo disponibile al pubblico.
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