Era il mese di giugno quando, per il dispiacere di molti, il CEO Lei Jun annunciava la dipartita delle serie Xiaomi Mi Max e Xiaomi Mi Note. Col senno di poi le sue affermazioni sono state parzialmente smentite, viste il lancio di Xiaomi Mi Note 10, variante occidentale di Mi CC9 Pro. Non si può dire lo stesso, invece, per il successore di Xiaomi Mi Max 3, ad oggi l’ultimo esponente della categoria phablet.
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Questa volta a parlarne è Lu Weibing, CEO di Redmi, espostosi su quelle che saranno le serie su cui Xiaomi vorrà concentrarsi da qui in avanti. E come prevedibile, la gamma Mi Max è apparentemente assente dal futuro del produttore, ma non ci meraviglia affatto questa notizia. Ed è stata proprio Xiaomi che, con la sua serie Mi MIX, ha dato il via a questo trend, con l’introduzione del concetto di full screen su smartphone. La sparizione progressiva dei bordi dai display dei telefoni ha permesso alle aziende di osare sempre di più con le diagonali. Ciò ha consentito loro di avere un ingombro praticamente uguale a quello dei phablet di un tempo, ma con diagonali anche maggiori.
Prendiamo, per esempio, il primissimo Xiaomi Mi Max, all’epoca considerato un gigante, misurando 173.1 x 88.3 x 7.5 mm per 203 g. Un ingombro che permetteva di avere un display da 6.44″, una dimensione che ad oggi non impressiona affatto. Basti vedere il succitato Xiaomi Mi Note 10, le cui dimensioni di 157.8 x 74.2 x 9.67 mm per 208 g portano con sé un display da 6.47″. Capite da soli, quindi, che la categoria dei phablet non è più un’entità a sé stante. Il prossimo passo potrebbe essere proporre uno smartphone con dimensioni XXL ma con un display che si spinga oltre i 7″. Ma avrebbe senso un prodotto del genere o si andrebbe a sfociare nel non poi così fortunato mondo dei tablet?
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