Vi ricordate la questione legata a Meng Wanzhou, CFO di Huawei e figlia del fondatore Ren Zhengfei, arrestata dagli USA a fine 2018 e poi liberata sotto cauzione? Sicuramente se ne ricordano bene i suoi avvocati, visto che è ancora in corso la procedura legata alla presunta violazione dei diritti civili. La direttrice finanziaria del colosso cinese ha denunciato il Canada, paese dove era detenuta, per aver raccolto prove in maniera illegittima.
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Secondo Huawei i diritti del CFO Meng Wanzhou sono stati violati
Gli avvocati della Wanzhou portarono avanti un’accusa contro il paese nord americano affermando che la raccolta delle prove avesse seguito un iter contrario ai valori della Carta Canadese dei Diritti e delle Libertà. Gli agenti della CBSA, l’autorità dei confini canadese, avrebbero eseguito detenzione, perquisizione ed interrogatorio prima dell’effettivo arresto. Ed oggi gli stessi avvocati hanno richiesto una lista nei confronti del Dipartimento di Giustizia, della CBSA e della Royal Canadian Mounted Police. Questa lista conterrebbe mail, note e registrazioni che testimonierebbero questa violazione.
Secondo gli avvocati, ci sarebbero documenti volutamente non rilasciati che proverebbero ciò e, nel caso avessero ragione, ciò porrebbe fine al processo di estradizione. Attualmente l’inizio del processo è previsto per gennaio 2020 ed il team giuridico di Meng ha richiesto che l’udienza si concluda ad ottobre 2020, con eventualmente novembre 2020 come scadenza finale nel caso siano necessari tempi supplementari.
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