Huawei e ban USA: ARM tornerà a commerciare con l’azienda

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Fra le aziende che sono rimaste interdette dalla decisione di bannare Huawei dagli USA c’è anche ARM. Per quanto sia un’azienda britannica, le tecnologie utilizzate sono di matrice americana, pertanto sono colpite dall’inclusione di Huawei nella Entity List. Una decisione che ha ovviamente suscitato preoccupazioni allo stesso co-fondatore di ARM e che non dovrebbe cambiare, visto anche l’attuale andazzo. Ma Huawei potrebbe aver deciso di cambiare piani e percorrere una strada alternativa che risponde al nome di RISC-V.

Aggiornamento 26/10: cambio di programma per il rapporto potenzialmente incrinato fra Huawei ed ARM. Il ban USA aveva inizialmente limitato gli accordi commerciali, dato che impattava non soltanto sulle aziende USA ma anche su quelle estere che utilizzano tecnologie di derivazione americana. Ma dopo mesi di trattative, ARM ha deciso che le architettura v8 e v9 sono di origine inglese. Di conseguenza, potranno essere utilizzate sotto licenza da parte di Huawei.

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La lotta agli USA di Huawei potrebbe passare per RISC-V

Per quanto Huawei sia una delle poche aziende ad auto-fornirsi i chipset, prodotti in casa dalla proprietaria HiSilicon, c’è uno step che li blocca. Questo perché le CPU contenute nei SoC Kirin si basano proprio sull’architettura ARM, alla base della pressoché totalità delle CPU mobile. Al contrario, l’architettura RISC-V è open source, perciò sarebbe libera da questa tipologia di vincoli commerciali. Paradossalmente anche questa è stata creata in USA, più precisamente nell’università di Berkeley in California. Al momento Huawei ha negato di star lavorando in tal senso, ma il tutto è in divenire. Basti vedere la recente creazione di HarmonyOS, così come la partnership in Russia.

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Ad oggi Huawei ha in atto una licenza perpetua per l’utilizzo dell’architettura ARMv8, ma le decisioni del governo Trump potrebbero spezzare questo legame. E se ARM decidesse di attenersi alle decisioni del governo USA, ciò vorrebbe dire il blocco delle future revisioni dell’ISA (Instruction Set Architecture), ovvero le istruzioni informatiche basilari per l’architettura. Come affermato da Xu Zhijun, presidente di Huawei, “se le nuove tecnologie di ARM non saranno disponibili in futuro, potremmo anche utilizzare RISC-V, un’architettura aperta a tutte le aziende“.

Anche perché Huawei fa già parte della fondazione no-profit RISC-V. E non è l’unica a puntare a questa architettura: basti pensare a nomi come NVIDIA e Western Digital. Fra l’altro, il colosso cinese Alibaba ha da poco presentato Xuantie 910, processore proprio basato su RISC-V.


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