Era soltanto questione di tempo e adesso è successo quello che si sospettava sarebbe successo a breve. Come già sappiamo da tempo ormai, la divisione principale di Huawei è finita nella famigerata Entity List del Dipartimento del Commercio degli USA. Ciò ha significato il blocco della commercializzazione fra l’azienda e tutte le società statunitensi. Ma a finire in questa sorta di blacklist non è stata unicamente Huawei, ma anche le varie branche collegate ad essa. Nella lista compaiono adesso anche Huawei Italia, così come l’istituto di ricerca che ha sede a Milano, entrambe comprese nelle 46 nuove aziende inserite in essa.
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Adesso nella Entity List degli USA è stata inserita anche Huawei Italia
Non è mancata la contro-risposta da parte di Huawei, che ha così affermato: “Huawei si oppone alla decisione del Dipartimento del Commercio Usa di aggiungere ulteriori 46 filiali alla cosiddetta Entity List. La decisione, in questo particolarmente momento, ha motivazioni politiche e non ha nulla a che vedere con la sicurezza nazionale. Tali azioni violano i principi di base della competizione sul libero mercato e on rispondono all’interesse di nessuno, neanche a quello delle aziende statunitensi. I tentativi di danneggiare Huawei non aiuteranno gli Stati Uniti a raggiungere la leadership tecnologica.“.
Alla luce dei fatti, cosa succederà adesso? In realtà non molto, dato che soltanto pochi giorni fa è stata rinnovata la proroga di 90 giorni. Fino al mese di novembre, quindi, Huawei e tutte le varie divisioni potranno tranquillamente intrattenere rapporti commerciali con i propri partner statunitensi. Ma la situazione continua ad essere spinosa, con lo stesso Donald Trump che ha affermato di volersi tenere lontano da Huawei.
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