Dopo essersi fatta un nome in fatto di cuffie cablate, Xiaomi tenta il colpo anche nella categoria “true wireless” con queste nuove Xiaomi Mi AirDots Pro (chiamate anche Mi True Wireless Earphones). Senza tanti giri di parole, siamo di fronte alla controparte asiatica delle celebri AirPods targate Apple. Riusciranno a reggere il confronto? Ma soprattutto, saranno meglio delle già apprezzabili AirDots? Scopritelo nella nostra recensione.
Recensione Xiaomi AirDots Pro
Unboxing
All’interno della confezione troviamo la seguente dotazione:
- Xiaomi Mi AirDots Pro;
- case di trasporto/ricarica;
- 3x gommini di ricambio;
- cavo di ricarica USB Type-C;
- manualistica.
Design e qualità costruttiva
A differenza delle AirDots, le Xiaomi Mi AirDots Pro sono piuttosto vistose una volta indossate, per quanto non risultino scomode all’orecchio. Rispetto anche alle cuffie Apple, le linee sono più squadrate e le dimensioni sono leggermente maggiori, risultando in un look meno sinuoso. Inoltre, la plastica con cui sono assemblate è un po’ scivolosa, non aiutando la già non facile estrazione dal case di trasporto. Case anch’esso non piccolissimo, in funzione della batteria di cui parleremo più avanti, seppur non abbia dimensioni eccessive.
Non essendoci tasti fisici, il tutto è pilotato dai controlli touch in corrispondenza della parte circolare delle cuffie. Purtroppo, come spesso accade, manca la regolazione del volume. Ecco i comandi disponibili:
- 1 tap a destra/sinistra: risposta/termine chiamata
- 2 tap a destra: Play/Pausa
- 2 tap a sinistra: assistente vocale del telefono
- Tenere premuto: attivazione/disattivazione riduzione del rumore
C’è anche il sensore di prossimità per il rilevamento dell’orecchio. Una volta tolte dall’orecchio, le cuffie si metteranno automaticamente in pausa. Peccato che, una volta reindossate, bisognerà mettere Play manualmente, mentre per esempio le TicPods Free lo fanno in autonomia.
Connettività e riduzione del rumore
Per attivare le Xiaomi Mi AirDots Pro basta aprire il case: per avviare il pairing dovrete tenere premuto per 2 secondi il tasto sul case. Una volta connesse al proprio dispositivo, basterà estrarle per farle rapidamente connettere all’ultimo terminale abbinato. Lo standard utilizzato è quello Bluetooth 4.2: sinceramente mi aspettavo il più moderno Bluetooth 5.0, supportato invece dalle AirDots. Ed infatti si nota un piccolo lag durante la visualizzazione di video, anche se il range di utilizzo è comunque buono, anche con ostacoli nel mezzo. Fortunatamente le chiamate hanno l’audio stereo, con una buona qualità sia audio che microfonica, anche all’aperto.
Per quanto riguarda il sistema di riduzione del rumore, continuo a rimanere dell’idea che su cuffie non over-ear sia un’implementazione fine a sé stessa. I microfoni fanno quello che possono, andando a tagliare così poche frequenze che vi sembrerà di non averla nemmeno attivata. E non aiuta la voce in cinese che informa se la riduzione è attiva o meno, dato che a meno di non conoscere il cinese.
Qualità audio e autonomia
Inizialmente non ero rimasto impressionato dalla qualità sonora di queste cuffie. La prima impressione che ho avuto è di un suono chiuso e non molto arioso, ma nel corso dei giorni, forse anche grazie ad un po’ di rodaggio, mi sono ricreduto. Certo, a confronto con alcune cuffie Xiaomi del “passato”, come Piston 3 ed Hybrid, il loro suono risulta in linea con quello che costano. Ma comunque rispetto alle AirDots le frequenze sono bilanciate fra di loro, senza eccessi di basse o alti, con un volume alto ma non troppo. Sono cuffie che si lasciano ascoltare con piacere, anche se deluderanno coloro che abitualmente preferiscono un suono più “V-shaped“.
L’autonomia è quella che ci si aspetta da un prodotto del genere. Di per sé le cuffie garantiscono circa 3 ore di autonomia a volume medio, mentre la custodia aggiunge altri 2 cicli di ricarica, per un totale di 9/10 ore. E finalmente iniziamo a vedere la porta USB Type-C anche sulle cuffie! Per sapere la carica residua delle cuffie è necessario ricorrere allo smartphone, sempre che si abbia Android 8.1 Oreo o superiori. In alternativa, se il LED del case lampeggia una volta estratte significa che sono quasi scariche. Per sapere quella del case bisogna premere il tasto di pairing: anche in questo caso, se il LED lampeggia dovrete ricaricarlo.
Conclusioni e prezzo
Usare il termine “best buy” per le Xiaomi Mi AirDots Pro sarebbe quantomeno azzardato. Personalmente non ho trovato nessun comparto in cui brillino in maniera evidente, che sia la facilità di utilizzo, la connettività, la qualità audio e delle chiamate e così via. Il mio consiglio è quello di attendere che calino un po’ di prezzo e godere di un miglior rapporto qualità/prezzo. Le potete trovare su BangGood, per esempio, in sconto a 71.30€ utilizzando il coupon “54XMBT “.