Nonostante l’immenso successo del brand, negli ultimi mesi Huawei è stata al centro di tantissime polemiche (anche per quanto riguarda il nostro paese) a causa delle possibili pressioni del governo cinese, il quale potrebbe sfruttare l’azienda per accedere a dati sensibili dei paesi nella quale quest’ultima agisce. Le conseguenze per la compagnia sono state devastanti, con dubbi e incertezze anche in Europa (oltre che negli USA, ormai portavoce del movimento pro-ban).
Huawei non creerà backdoor per il governo cinese: la conferma arriva anche dal presidente dell’azienda
Il timore principale è che Huawei sia costretta dal governo cinese ad inserire delle backdoor nelle infrastrutture di rete presenti nei vari paesi, un rischio che potrebbe compromettere la sicurezza delle nazioni coinvolte.
Nonostante le tante smentite, il presidente dell’azienda Liang Hua è tornato ancora una volta sulla questione, assicurando che Huawei non è assolutamente intenzionata a creare delle backdoor per la Cina. Il dirigente affronta anche la questione spinosa degli “obblighi” che l’azienda avrebbe nei confronti del governo, assicurando che – legalmente – essa non è tenuta ad obbedire a possibili richieste scomode.
Il presidente, per amor di precisione, ha dichiarato che non è mai arrivata nessuna richiesta per la creazioni di eventuali backdoor nelle strutture di altri paesi e che – nel caso dovesse verificarsi una simile evenienza – l’azienda rifiuterebbe.
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