Mancano ormai poche settimane al lancio di Huawei Mate 20 e Mate 20 Pro, i prossimi top di gamma del produttore cinese che segneranno anche il debutto del nuovo SoC Kirin 980. Quest’ultimo è una vera e propria perla tecnologica e, per l’occasione, i dirigenti di Huawei ci spiegano perché i processori proprietari non sono in vendita.
Huawei non è intenzionata a vendere i suoi processori Kirin ad altre aziende
Il Senior Product Director Brody Ji ha le idee alquanto chiare sulla questione. Nel corso di un’intervista il dirigente ha dichiarato che “per Huawei, Kirin non è un business, ma un prodotto o una tecnologia che può fungere da vantaggio competitivo”. Una posizione comprensibile, che ricalca quanto riportato dal vicepresidente Xu Zhijun solo pochi mesi fa.
Fondamentalmente la decisione di non vendere i processori proprietari ai competitor ha una doppia valenza. Da un lato l’azienda si assicura una posizione privilegiata all’interno del mercato degli smartphone, in diretta concorrenza con Apple e Qualcomm. Dall’altro si ritrova detentrice di una tecnologia esclusiva, una marcia in più per i propri dispositivi mobili. Basti pensare alla doppia NPU dell’ultimo high-end Kirin 980, il quale dovrebbe avere prestazioni superiori all’A12 a bordo dei più recenti melafonini.
Ed ora, con l’avvento del 5G, la compagnia cinese mira ancora più in alto, offrendo soluzioni sia in termini hardware che di infrastrutture.
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