Huawei e Honor: benchmark truccati ma “la colpa è anche degli altri produttori” | Aggiornamento

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Lo staff di Anandtech colpisce ancora ed ha messo sotto i riflettori uno dei problemi più “estremi” che affliggono il settore degli smartphone: quello dei benchmark truccati. Alcune aziende gonfiano i loro numeri per far colpo sugli utenti e stavolta è toccato a Huawei e Honor essere scoperte.


Aggiornamento 06/05/2018: Huawei ha rilasciato una comunicazione ufficiale riguardo la questione. Trovate tutti i dettagli nel paragrafo dedicato, al termine dell’articolo.


Huawei e Honor colte con le mani nel sacco: benchmark truccati per i nuovi modelli

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I primi dubbi circa l’affidabilità dei benchmark su dispositivi del gigante tecnologico cinese sono emersi già con i primi confronti tra Huawei P20 e P20 Pro ed il precedente Mate 10, riferisce il portare hi-tech. Ma con il lancio della versione europea di Honor Play le cose si sono fatte ancora più interessanti.

I risultati dei benchmark effettuati sui vari dispositivi citati hanno mostrato alcune differenze pur avendo lo stesso comparto hardware (almeno in pare); ciò ha portato ad un’indagine più approfondita e ciò che è emerso è – nel suo piccolo – impressionante.

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Il software dei dispositivi Huawei e Honor reagisce in modo differente in base alle app utilizzate. Nel caso di determinate applicazioni (ovvero alcune di quelle dedicate ai benchmark) il sistema “spinge” sulla CPU, in modo da ottenere risultati maggiorati. Dato che si tratta di un’operazione non consona, ovviamente la cosa ha delle ripercussioni in termini di temperature: il chipset tende a scaldare e, di conseguenza, a consumare batteria e a diminuire di efficienza.

In basso trovate alcuni test effettuati con GFXBench a bordo di Honor Play; nel primo caso il software non si rende conto di aver a che fare con una delle applicazioni da “pompare”; nel secondo questo sistema di rilevamento è invece attivo.

huawei honor

La differenza tra i due test è palese. Si passa dai 66.54 FPS ai 127.36 FPS, con un consumo raddoppiato in termini di potenza e con una conseguente diminuzione dell’efficienza del processore.

La risposta dell’azienda cinese

Nel corso di IFA 2018, lo staff di Anandtech è riuscito ad avere un confronto con Wang Chenglu, a capo della parte software di Huawei. Il dirigente ha confermato velatamente tale pratica anche adducendo la colpa di ciò ai competitor. In Cina, truccare i benchmark è quasi prassi, e tutto a causa di un’azienda in particolare, il cui nome non viene rivelato.

In termini di marketing tale pratica non può che risultare vincente; se poi le compagnie rivali ricorrono a questi mezzi, Huawei non può di certo rimanere indietro ed è costretta ad adeguarsi.

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Se da un lato c’è stata un’apertura evidente da parte del brand, dall’altro il quadro non è dei più entusiasmanti. L’unica soluzione sarebbe quella di introdurre un sistema di benchmark standardizzato per tutti. Oltre ciò bisognerebbe introdurre dei test effettuati da terzi durante la presentazione ufficiale dei nuovi modelli, in modo da avere un riscontro imparziale.

Contemporaneamente ci si chiede quale sia effettivamente l’importanza di questo numero malefico, che costringe le azienda ad inventare strategie come quella vista finora. Lo stesso Chenglu sottolinea che i risultati dei benchmark e l’esperienza dell’utente sono due cose completamente differenti.

Huawei ha rilasciato un comunicato ufficiale per fare il punto della situazione | Aggiornamento

Quando si verificano eventi come quello illustrato solo poche ore fa, è bene prendere in considerazione tutti i punti di vista. E proprio in virtù di questo modo di porsi, vi riportiamo quanto riferito dalla stessa Huawei tramite un comunicato ufficiale.

L’azienda cinese sottolinea di non esse mai stata legata all’importanza dei punteggi di benchmark e che la priorità è – ovviamente – l’esperienza utente.

Proprio per questo motivo, grazie ad ottimizzazioni software e all’utilizzo dell’AI, quando si lancia un’applicazione (specie legata al comparto fotografico o i giochi), il sistema tende ad aumentare le prestazioni per garantire un’esperienza fluida e stabile, contemporaneamente gestendo la temperatura e l’efficienza energetica.

Per quanto riguarda le applicazioni di benchmark, il software è programmato per adattarsi in maniera intelligente ad esso e ad attivare la Performance Mode. Tale modalità – la cui possibile attivazione sarà disponibile agli utenti prossimamente – permette di spingere il device ad offrire le sue prestazioni massime.

Di conseguenza, Huawei evidenzia che non vi è stato malizia in questa pratica e che è disposta a collaborare con eventuali partner per la ricerca dei migliori standard di benchmarking.



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