Come direbbe un noto drammaturgo inglese: notch o niente notch, questo è il problema. Forse non era proprio ciò che affliggeva Shakespeare, ma è sicuramente il cruccio più intenso nell’attuale panorama mobile. E questo Huawei P20 Lite non ne è esente, anzi, visto che nel mercato mainstream è uno dei primi a proporla nella fascia mid-range. Ma superato questo aspetto, cos’altro ha da offrirci questo smartphone? Scopritelo nella nostra recensione.
Recensione Huawei P20 Lite
Unboxing
La confezione di Huawei P20 Lite non sorprende, con una dotazione standard purtroppo priva di una cover protettiva.
- Huawei P20 Lite;
- caricatore EU da 9V 2A;
- cavo USB / USB Type-C;
- spilletta per lo slot SIM;
- manualistica.
Design e qualità costruttiva
Se l’estetica di P10 Lite si presentava da classico prodotto mid-range, lo stesso non si può dire per il Huawei P20 Lite. È palese una certa rincorsa al trend del notch, senza necessariamente motivarlo come fatto con iPhone X ed il suo Face ID. E capisco anche tutti coloro che rifiutano questa scelta. Ma è altrettanto innegabile che il colpo d’occhio sia più che apprezzabile, per quanto soggettivo. Non mi dispiace affatto, poi, la disposizione orizzontale di scritte e loghi sul retro.
La scocca in vetro è tanto elegante quanto scivolosa. Fortunatamente la back cover è sufficientemente oleofobica, ma occhio a dove lo poggiate: basterà una piccola inclinazione per vederlo slittare via lentamente ma inesorabilmente. Il frame laterale dovrebbe essere in metallo, ma al tatto la sensazione è più “plasticosa”. Forse è presente una finitura stile primer? Comunque la sensazione tattile è sufficientemente premium, considerata la fascia di prezzo in questione. I tasti, invece, sono in plastica.
Di tutti i vari P Smart, Mate 10 Lite, Honor 7X e così via, il P20 Lite è il più compatto. Le dimensioni di 148.6 x 71.2 x 7.4 mm ed il peso di 145 g lo rendono molto portatile, senza però sacrificare la diagonale del display. Un bonus da non sottovalutare è la presenza della porta USB Type-C e non la più anacronistica microUSB. Questa è affiancata anche dall’ingresso mini-jack. Presente anche il LED di notifica, di colore blu e un po’ piccolo per essere individuato con facilità.
Lo sblocco del dispositivo è gestito sia dal sensore ID posteriore, reattivo, abbastanza preciso e con le solite comode gestures, ma anche dal riconoscimento facciale. Quest’ultimo non possiede un hardware ad hoc, pertanto sicurezza ed affidabilità non sono la priorità. Con poca luce non è velocissimo, mentre al buio praticamente non va. Tuttavia, è comunque utile da avere se utilizzato nella giusta situazione. Utile il poter scegliere se allo sblocco venga bypassata o meno la lock screen.
Display
Vista la presenza della notch, il pannello qua utilizzato ha un rapporto in 19:9. Non può che far piacere avere più spazio a disposizione per i contenuti visualizzati. Ma allo stesso tempo si nota come questo spazio non sia sfruttato quasi per nulla. Sono poi assenti delle gestures per avere una vera modalità full screen (comunque rimpiazzabili tramite app di terze parti). Inoltre, essendo questo un display IPS, la barra nera che camuffa il notch quando si visualizzano contenuti a tutto schermo da un effetto visivo non bellissimo.
Parlando di qualità visiva, lo schermo del Huawei P20 Lite è un’unità da 5.84 pollici Full HD+ (2280 x 1080 pixel) con una buona densità di 432 PPI. L’aspetto meno convincente è la luminosità sotto tono, non in maniera penalizzante ma comunque percepibile, soprattutto quando messo a fianco di altri smartphone.
Buono il funzionamento del sensore di luminosità, così come del touch screen. Il range cromatico riprodotto è invece più che sufficiente, per quanto inclinandolo si noti una certa de-saturazione. Fra i settaggi software possiamo agire sulla temperatura del bianco, così come attivare la modalità Lettura e modificare dimensione di testo e contenuti.
Performance
Il comparto hardware è forse l’aspetto meno intrigante, se così si può dire. Questo perché è stato nuovamente utilizzato il Kirin 659, già visto a bordo di vari modelli. Realizzato a 16 nm, integra una CPU octa-core Cortex-A53 fino a 2.36 GHz. Ed infatti non ci sono grosse sorprese, con prestazioni adeguate. Difficilmente vedrete il terminale inchiodarsi, denotando una discreta fluidità ma senza eccellere.
Ovviamente lo stesso vale per la gestione grafica, con la GPU ARM Mali-T830 MP2 a comandare il timone. Anche con titoli come Asphalt 8 e simili non avrete grossi problemi, così come con giochi più modesti nelle prestazioni. Buono il quantitativo di memorie, con 4 GB di RAM LPDDR3 e 64 GB di storage interno eMMC 5.1, espandibile tramite microSD sacrificando il dual SIM.
Software
Anche qua niente di particolarmente nuovo. Il software è basato su Android 8.0 Oreo con patch di sicurezza aggiornate a febbraio 2018. L’esperienza utente è arricchita dalla EMUI 8.0, già ampiamente analizzate nelle recensioni precedenti. Ci sono i Temi, il Gestore del Telefono per batteria e sicurezza, Health per il fitness, la Game Suite per ottimizzare l’esperienza gaming, la modalità Lettura, l’App Gemella (valido per Facebook, Messenger e Whatsapp) ed altro ancora.
Qualità foto / video
Anche per Huawei P20 Lite ovviamente viene portato avanti l’argomento dual camera, ormai onnipresente per qualsiasi smartphone. Qua troviamo un doppio sensore posteriore da 16 + 2 mega-pixel, mentre sul davanti il sensore è singolo ed è da 16 mega-pixel. L’interfaccia è la solita di Huawei, comprensiva delle varie modalità di scatto, fra cui Pro Foto (con scatti anche in RAW), Pro video, Lenti AR (stickers di vario stampo), Notturno, Light Painting, HDR e così via.
La qualità degli scatti in fase diurna è piuttosto soddisfacente, a patto di non avere grosse pretese. Ad un occhio critico, infatti, sono evidenti le “classiche” limitazioni da mid-range, soprattutto per quanto riguarda l’esposizione. Non appena calerà la luce noterete il difetto più evidente di questo smartphone, ovvero la stabilizzazione assente: il tutto si traduce in più occasioni in foto mosse o micro-mosse.
Buoni gli scatti con la frontale, soprattutto per quanto riguarda la definizione con buona luce. Seppur il sensore sia singolo, è possibile avere un effetto bokeh che, come per i Pixel, non è privo di artefatti.
I video possono essere registrati soltanto in Full HD a 30 fps. Le clip catturate possono andare bene per un utilizzo social ma nulla più, soprattutto vista la suddetta assenza di stabilizzazione.
Connettività e qualità audio
Il Huawei P20 Lite offre il supporto dual SIM LTE, a patto di non espandere la memoria tramite microSD. La ricezione si è dimostrata affidabile ma non al top, soprattutto nelle zone più difficoltose. Nessun problema, invece, per il Wi-Fi Dual Band e navigazione satellitare, mentre con il Bluetooth 4.2 ho riscontrato sporadiche e brevi perdite di segnale con le mie cuffie wireless.
Presenti anche NFC e Radio FM, così come l’ingresso mini-jack. Parlando di audio, la qualità in chiamata è piuttosto buona, seppur la capsula auricolare sia stata ristretta per motivi di spazio. Lo speaker mono inferiore è nella media, così come l’ascolto in cuffia.
Autonomia
Concludiamo con l’autonomia, fornita da una batteria da 3000 mAh. Questa, accoppiata al Kirin 659, ci portano a fine giornata con circa 5 ore di display, a fronte di un utilizzo medio. Risultati in linea con gli altri modello Huawei/Honor con hardware equivalente. La ricarica, tramite il caricatore in dotazione, avviene in circa 1 ora e 45 minuti.
Recensione Huawei P20 Lite – Conclusioni e prezzo
Ad un prezzo al lancio di 369 euro, il Huawei P20 Lite non è sicuramente lo smartphone più conveniente. Non tanto per le sue caratteristiche, assolutamente da non prendere sotto gamba, quanto per la somiglianza a livello hardware con altri modelli Huawei / Honor che costano anche 100 euro in meno se non di più.
Una buona fetta di utenza rimarrà probabilmente spiazzata, in quanto abituata ad una gamma P Lite il cui obiettivo cardine era il rapporto qualità/prezzo. Rapporto che ora non è più così invitante e che spingerà un certo numero di utenti ad optare per le soluzioni più economiche già citate.
Tuttavia, Huawei P20 Lite rappresenta anche quella via di mezzo fra il desiderio di uno smartphone appagante esteticamente ma con un occhio al portafogli. Un ibrido che forse osa un po’ troppo, ma che probabilmente otterrà buoni risultati di mercato. Complice, ovviamente, la sua estrema somiglianza con iPhone X.
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