Recensione Huawei P Smart: non solo dual camera e 18:9

Huawei,Huawei P Smart

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Display in 18:9 e dual camera: questa è la strada intrapresa nel mercato degli smartphone. Questo Huawei lo sa bene, vista la quantità di modelli lanciati con queste caratteristiche. E Huawei P Smart non fa eccezione, presentandosi come il nuovo (ed ennesimo) modello mid-range dell’azienda. Ciò non significa, però, che non abbia nulla da dire, anzi. Scopritelo nella nostra recensione.

Recensione Huawei P Smart

Unboxing

Dotazione piuttosto standard per questo prodotto. Ecco il contenuto del box di vendita:

  • Huawei P Smart;
  • caricatore con output 5V 2A;
  • cavo USB / microUSB;
  • spilletta per l’estrazione dello slot SIM;
  • cuffiette entry-level.

Design e qualità costruttiva

Guardandolo frontalmente, Huawei P Smart è indubbiamente un dispositivo che si fa apprezzare esteticamente. Certo, se ci si sofferma sul retro si nota un design più rétro. Considerata la fascia di prezzo, lo smartphone risulta ben solido in mano, restituendo un touch and feel che soddisferà molti. Sicuramente aiuta la scocca in metallo, “spezzata”, però, dalle due bande in plastica, per certi versi troppo accentuate.

Grazie a dimensioni contenute – 150 x 72 x 7.45 mm per 145 g – l’ergonomia risulta ad hoc, pur integrando un ampio display. Visto il profilo smussato del frame laterale, si nota una certa scivolosità: sarebbe stata gradita una cover in dotazione.

Ottimo il funzionamento del lettore d’impronte. Oltre ad integrare le classiche gestures di Huawei, soprattutto per abbassare la tendina delle notifiche, lo sblocco è rapido e preciso. Presente, poi, il LED di notifica, mentre la nota forse più stonata è la presenza ancora dello standard microUSB.

Display

Se la parola “18:9” vi spaventa, viste le dimensioni solite a cui ci stiamo abituando, in questo caso potete andare tranquilli. Il Huawei P Smart si ferma a “soltanto” 5.65 pollici Full HD+ (427 PPI), anziché i 6 pollici di altri modelli. Per favorire l’utilizzo ad 1 mano è presente l’apposita opzione per ridimensionare la schermata. Inoltre è possibile nascondere i tasti a schermo e sostituirli con un tasto multi-funzione. Non manca la modalità Lettura per favorire l’utilizzo in notturna.

Il pannello ha tecnologia LCD IPS la cui resa cromatica è equilibrata. Non si notano anomalie con nessun colore, anche se ovviamente non aspettatevi neri molto profondi. La luminosità massima, invece, non è elevata, perciò sotto il sole potreste avere qualche piccolo problema. Il buon livello di contrasto compensa comunque in parte questo aspetto. Il sensore di luminosità automatica è reattivo ma tende un po’ al ribasso. Buona l’oleofobicità e lo smartphone arriva con una pellicola pre-applicata.

Hardware e software

Come diversi altri modelli, anche Huawei P Smart si basa sul Kirin 659. Una soluzione realizzata a 16 nm e che integra un processore octa-core con cluster Cortex-A53 a 2.36/1.7 GHz. E qua apriamo una dovuta parentesi. Durante i primi giorni di utilizzo ho notato una buona fluidità, pur con i limiti hardware di questa soluzione.

3 GB di RAM LPDDR3-933 dual channel si sono rivelati sufficienti per il multitasking. Abbiamo poi 32 GB di memoria interna, espandibili tramite microSD fino a 256 GB. A gestire la parte grafica troviamo una GPU ARM Mali-T830 MP2 che, anche nei giochi più pesanti, non ha mai dato segni di particolare cedimento, mantenendo buone temperature.

Detto ciò, nei giorni successivi ho notato un’instabilità del sistema. Non so se ciò sia da imputare ad un software non ancora maturo, basato su Android 8.0 Oreo ed EMUI 8.0 (patch di sicurezza all’1 dicembre 2017), e forse in versione pre-produzione. Fatto sta che negli ultimi giorni alcune app crashano, ma c’è da dire che app come Facebook crashano anche su Mate 10 Pro. Inoltre, controllando tramite CPU Spy, si nota come la frequenza operativa non si spinga mai oltre gli 1.7 GHz, a dispetto dei 2.36 GHz massimi ottenibili.

Benchmark

Qualità foto / video

Come anticipato, anche Huawei P Smart integra una dual camera. In questo caso i sensori sono da 13 + 2 mega-pixel, con il secondario impiegato per acquisire la profondità. Ciò permette di scattare in modalità Bokeh, con risultati tutto sommato ben realizzati, a patto di avere occhio (e gusto) nel suo utilizzo.

Parlando di scatti standard, la qualità diurna è soddisfacente, con dettagli e colori ben immortalati. Il bilanciamento del bianco è un po’ ballerino e tendente al giallo, soprattutto in presenza di forti contrasti. Si nota anche una sovraesposizione delle parti dove la luce riflette, un difetto comune ai dispositivi di questa categoria. Il software è ricco di funzioni, ma la modalità HDR è in un menù apposito e avrei preferito vederla fra i toggle rapidi.

In fase notturna o con poca luce la situazione si fa più critica ma non irrecuperabile. Le foto, infatti, risultano scure e mosse se non avremo una buona presa dello smartphone. Impegnandosi nello scatto otterremmo comunque foto decenti, ma il “punta-e-scatta” si va a perdere. Presente un singolo flash LED il giusto potente. La fotocamera frontale ha un sensore da 13 mega-pixel con apertura f/2.0. La situazione è pressoché la medesima appena illustrata e non avrete grossi problemi per l’utilizzo social.

I video possono essere registrati in Full HD a 30 fps e la qualità è nella media. Idem per i selfie video, purtroppo soltanto in HD.

Connettività e qualità audio

Questo modello di Huawei P Smart (FIG-LX1) offre supporto dual SIM LTE Cat.6 (300/50 Mbps). Come ci si aspetta da questo brand, la ricezione si è dimostrata all’altezza, senza sbavature e intoppi. Buona la qualità audio in chiamata, sia per noi che per il nostro interlocutore.

Lo speaker è adeguato per le chiamate in vivavoce, mentre nell’ascolto di musica si percepisce la mancanza delle frequenze basse. Migliora la situazione in cuffia, anche se il suono non risulta troppo corposo.

Peccato per il modem soltanto Wi-Fi b/g/n Mono Band, ma che integra la comoda funzione di Wi-Fi Bridge. Proseguendo, il Dual Bluetooth 4.2 offre la possibilità di connettere due dispositivi al terminale. Tuttavia, collegando più speaker BT l’audio sarà convogliato soltanto tramite uno di questi. Potrete, però, avere uno speaker o delle cuffie connesse simultaneamente ad uno wearable. Presenti NFCRadio FM, così come GPS/A-GPS/GLONASS assieme alla bussola. Nessun problema, quindi, nella navigazione satellitare.

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Autonomia e ricarica

All’interno di una scocca abbastanza sottile troviamo una batteria da 3000 mAh. Seppur l’amperaggio non prospetti grandi risultati, Huawei P Smart mi ha stupito in positivo. Infatti, durante questi giorni di utilizzo, stressando il dispositivo sono riuscito ad ottenere attorno alle 5/5.5 ore di display. Il tutto fra sessioni di Pokémon GO, tanto YouTube e Spotify, tutti i vari social e con circa 20/30 minuti di chiamate.

Sfortunatamente della ricarica non si può dire lo stesso. Con il caricatore in dotazione da 5V 2A occorrono circa 2.5 ore per passare dallo 0 al 100%.

Recensione Huawei P Smart – Conclusioni e prezzo

Il Huawei P Smart sarà in vendita sul mercato italiano a partire dalla fine di febbraio ad un prezzo di lancio di 259 euro. Non c’è che dire: siamo di fronte ad un telefono che convince ma non stupisce. Non abbiamo eccellenze nei vari comparti, ma il tutto risulta equilibrato. Peccato soltanto per l’instabilità hardware/software riscontrata, altrimenti saremmo di fronte ad un sicuro best-buy.


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