Attorno a Xiaomi 13 Pro si è generata molta discussione: e non per il suo schermo, le sue performance o le sue fotocamere ma per il prezzo, perché servono ben 1.400€ per acquistarlo. Una notizia che ha fatto insorgere chi rivendica la Xiaomi di una volta, quella che guadagnava solo il 5% dai suoi prodotti. Oggi però non sono qui per incendiare la discussione con facili populismi e limitarmi a dire che “prima era meglio“, bensì per ripercorrere come sono i cambiati i prezzi nella storia della telefonia e spiegarvi perché la Xiaomi di una volta non potrà mai più esistere.
Ultimo aggiornamento: agosto 2024
Perché i produttori di smartphone stanno alzando i prezzi
Vi siete mai chiesti quanto siano effettivamente aumentati i prezzi in questi anni? Tenerne traccia non è facile ma sono qui per questo, e quindi ho preso tutti i top di gamma principali che sono usciti negli ultimi 12 anni per confrontarne il prezzo per capire chi più di altri abbia aumentato i suoi prezzi. L’ho fatto con quelli che oggi sono i produttori principali, cioè Xiaomi, Samsung, Huawei, OPPO e OnePlus con l’aggiunta anche di Apple per avere un quadro ancora più completo. Per correttezza, specifico che per Xiaomi ho presi i prezzi cinesi fino al 2018, cioè l’anno dei debutto in Europa.
2011 – 2014
Facciamo quindi un salto indietro nel tempo al 2011, quando veniva annunciato il primo Xiaomi, un telefono basato su Snapdragon S3, lo stesso di un top di gamma come Samsung Galaxy S2, dotato però di un più evoluto Super AMOLED, 16 GB di memoria a un prezzo di 599€ rispetto ai 270€ di Xiaomi.
| Prezzo di listino (2011) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
Xiaomi 1 | 270€ | 327€ |
Samsung Galaxy S2 | 599€ | 727€ |
iPhone 4S | 659€ | 799€ |
Prezzo che nel 2012 sale a 699€ con Galaxy S3, che vantava schermo HD anziché 480p, CPU quad-core anziché dual-core e una batteria più capiente. 699€ rimase il prezzo anche di Galaxy S4 nonostante upgrade come lo schermo Full HD, CPU octa-core, più RAM, ricarica wireless e probabilmente la migliore fotocamera dell’epoca.
| Prezzo di listino (2012) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
Xiaomi 2 | 270€ | 318€ |
Samsung Galaxy S3 | 699€ | 823€ |
iPhone 5 | 729€ | 858€ |
Ma il 2013 fu anche l’anno in cui Huawei portò il suo primo top di gamma in Europa, un Ascend P6 che a 399€ era uno dei telefoni più sottili al mondo; al tempo c’era anche OPPO Find 5 sempre a 399€, ma per un top di gamma del 2012 che quindi arrivò in Europa con 1 anno di ritardo.
| Prezzo di listino (2013) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
Xiaomi 3 | 270€ | 314€ |
Huawei P6 | 399€ | 464€ |
OPPO Find 5 | 399€ | 464€ |
Samsung Galaxy S4 | 699€ | 814€ |
iPhone 5S | 729€ | 849€ |
La concorrenza aumentò ulteriormente nel 2014: a 449€, Huawei P7 continuava a far parlare di sé per uno spessore di soli 6,5 mm e un promettente chip proprietario, quando ancora il ban americano non lo impediva. Galaxy S5 aveva lo stesso prezzo di S4 ma aggiungendo certificazione IP67 e il potente Snapdragon 801, lo stesso di OPPO Find 7, che per 479€ vantava un look unico, uno dei primissimi schermi Quad HD, più potenza e un’ottima fotocamera. Sennò a 399€ c’era il meno avanzato Find 7a, rebrandizzato nel frattempo da una OnePlus che faceva il suo esordio con un flagship killer che a soli 269€ si imponeva come una delle scelte più allettanti nel panorama.
| Prezzo di listino (2014) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
OnePlus One | 269€ | 312€ |
Xiaomi 4 | 270€ | 313€ |
OPPO Find 7a/Find 7 | 399/479€ | 463/556€ |
Huawei P7 | 449€ | 522€ |
Samsung Galaxy S5 | 699€ | 812€ |
iPhone 6 | 729€ | 847€ |
2015: i top di gamma si “sdoppiano”
Arriviamo così al 2015, una data importante, ciò quando Samsung dette il via a quello che da lì in avanti sarebbe diventato il trend di chiunque. Da un solo top di gamma si passò ad averne due, e questo fu il metodo con cui molti produttori giocarono al rialzo: dai 699€ di Galaxy S5 si passò ai 739€ di Galaxy S6 ma soprattutto agli 889€ di S6 Edge. Perché avere schermi sempre più pregiati, processori sempre più potenti, fotocamere sempre più evolute ha un costo produttivo più alto ed è irrealistico pensare che il prezzo rimanga lo stesso ogni anno. Se per esempio un iPhone 5 nel 2012 ad Apple costava 200$, oggi produrre un iPhone 14 Pro Max gli costa 500$. Allo stesso tempo, è una furbata, perché così puoi alzare il prezzo del modello base ma farlo notare meno e farlo sembrare vantaggioso perché gli metti accanto un modello molto più costoso.
| Prezzo di listino (2015) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
OnePlus 2 | 339€ | 394€ |
Huawei P8 | 499€ | 580€ |
Samsung Galaxy S6/S6 Edge | 739/889€ | 860/1.064€ |
iPhone 6s | 779€ | 906€ |
E mentre i top di gamma Apple e Samsung iniziarono a oltrepassare la soglia degli 800€, modelli come OnePlus 2 e Huawei P8 consolidavano i rispettivi brand con prezzi sì in aumento ma più economici; dal 2011 al 2016, invece, Xiaomi fu l’unica a non cambiare mai il prezzo, cioè 270€ anche se solo in Cina, avendo atteso anni prima di arrivare in Europa. Come Samsung, anche Huawei abbracciò la linea dei due modelli con la serie P9, che sancì la sua consacrazione in Europa ma pure un ulteriore aumento dei prezzi, anche per sopperire ai costi di marketing nell’affiancarsi a nomi come Leica e nell’inserire sempre più VIP nelle sue pubblicità.
| Prezzo di listino (2016) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
Xiaomi 5 | 270€ | 314€ |
OnePlus 3 | 399€ | 464€ |
Huawei P9/P9 Plus | 599/749€ | 697/872€ |
Samsung Galaxy S7/S7 Edge | 729/829€ | 849/965€ |
iPhone 7/7 Plus | 799/939€ | 930/1.094€ |
Il 2017 fu l’unico anno in cui tutti aumentarono i prezzi, a partire da Xiaomi 6 con la sua doppia fotocamera, la serie Samsung S8 dal nuovo design full screen, una serie Huawei P10 che in realtà non portava grandi novità e un OnePlus 5 che ancora poteva rincarare senza troppo critiche perché tanto costava meno della concorrenza. Senza dimenticarci che quello fu anche l’anno di iPhone X, il primo che superò la soglia critica dei 1000€ che sarebbe stata presto superata anche dalle altre aziende.
| Prezzo di listino (2017) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
Xiaomi 6 | 299€ | 344€ |
OnePlus 5 | 499€ | 575€ |
Huawei P10/P10 Plus | 679/829€ | 782/955€ |
Samsung Galaxy S8/S8+ | 829/929€ | 955/1.070€ |
iPhone 8/8 Plus/X | 839/949/1.189€ | 966/1.093/1.370€ |
2018: l’arrivo di Xiaomi e il ritorno di OPPO
Finalmente arriviamo al 2018, e dico finalmente perché segnò il debutto di Xiaomi e il ritorno di OPPO sul mercato Global, con due modelli diametralmente opposti: da un lato Xiaomi 8 che partì forte a soli 529€, dall’altro OPPO Find X ben più pionieristico ma anche ben più costoso a 999€.
| Prezzo di listino (2018) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
Xiaomi 8/8 Pro | 529/649€ | 603/739€ |
OnePlus 6 | 519€ | 591€ |
Huawei P20/P20 Pro | 679/899€ | 774/1.024€ |
Samsung Galaxy S9/S9+ | 899/999€ | 1.024/1.138€ |
OPPO Find X | 999€ | 1.138€ |
iPhone XS/XS Max | 1.189/1.289€ | 1.355/1.469€ |
Fu allora che Xiaomi dette un messaggio tanto chiaro quanto impattante: non superare mai il 5% di profitto dalla vendita dei suoi prodotti. Addirittura nel 2019 fu lanciato Xiaomi 9 a 449€, meno del modello precedente pur avendo una scheda tecnica migliore. Questa fu la strategia di Xiaomi: per anni vendere solo in Cina dove poteva tenere prezzi bassissimi e farsi un nome anche oltreoceano grazie ai rivenditori online, poi arrivare in Europa avendo già uno zoccolo durissimo e portare prodotti più costosi della Cina ma comunque meno della concorrenza, con uno Xiaomi 9 che costava la metà di un Samsung S10 e persino meno di quella OnePlus che prima sembrava imbattibile nei prezzi.
| Prezzo di listino (2019) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
Xiaomi 9 | 449€ | 509€ |
OnePlus 7/7 Pro | 559/709€ | 634/804€ |
OPPO Reno 10x Zoom | 799€ | 906€ |
Huawei P30/P30 Pro | 799/999€ | 906/1.133€ |
Samsung Galaxy S10/S10+ | 929/1.029€ | 1.053/1.167€ |
iPhone 11/Pro/Max | 839/1.189/1.289€ | 951/1.348/1.462€ |
2020: i top di gamma fanno il tris
Ma la pacchia non poteva durare a lungo, e il 2020 segnò un ulteriore cambiamento, con il passaggio da due a tre top di gamma.
| Prezzo di listino (2020) | Prezzo aggiornato (indice ISTAT 2023) |
OnePlus 8/8 Pro | 719/919€ | 818/1.045€ |
Xiaomi 10/10 Pro | 799/999€ | 909/1.136€ |
Huawei P40/Pro/Pro+ | 799/1.049/1.399€ | 909/1.193/1.591€ |
Samsung Galaxy S20/Plus/Ultra | 929/1.029/1.379€ | 1.056/1.170/1.568€ |
iPhone 12/Pro/Max | 939/1.189/1.289€ | 1.068/1.352/1.466€ |
OPPO Find X2 Pro | 1.199€ | 1.364€ |
Se prima per comprare il top di Samsung o di Huawei bastavano (per così dire) 1.000€, adesso ne servono 1.300/1.400, rendendo a tutti gli effetti questi cosiddetti modelli Pro+, Ultra, Ultimate, ecc. degli oggetti di lusso, dove il prezzo che si paga non è più proporzionale alle specifiche quanto allo status di avere il miglior prodotto possibile.
| Prezzo di listino (2021) |
OnePlus 9/9 Pro | 719/919€ |
Xiaomi 11/11 Ultra | 799/1.399€ |
Samsung Galaxy S21/Plus/Ultra | 879/1.079/1.279€ |
iPhone 13/Pro/Max | 939/1.189/1.289€ |
OPPO Find X3 Pro | 1.149€ |
D’altronde, se 10 anni fa spendere 200€ per un telefono significava rischiare di beccarsi una sòla, oggi non serve più spendere tanto per avere un buon display, buone prestazioni e una fotocamera soddisfacente: lo dimostrano la serie Xiaomi T, i Pocophone, i Samsung Fan Edition, la serie OPPO Reno, OnePlus Nord, i vari Realme e così via.
| Prezzo di listino (2022) |
Xiaomi 12/12 Pro | 799/1.099€ |
Samsung Galaxy S22/Plus/Ultra | 879/1.079/1.279€ |
OnePlus 10 Pro | 919€ |
OPPO Find X5/X5 Pro | 999/1.299€ |
iPhone 14/Plus/Pro/Max | 1.029/1.179/1.339/1.489€ |
Huawei P50 Pro | 1.199€ |
E questo fa sì che il valore economico che una volta si attribuiva alle sole specifiche verta in favore di altri aspetti, che possono essere l’assistenza, l’ecosistema, il supporto software, ma anche cose più soggettive come l’identità di un marchio, il blasone, l’appartenza a una community. Qualcuno potrebbe obiettare che non ha senso che un oggetto di uso comune costi così tanto, anche perché un telefono si graffia, cade, si rovina ma trovo che sia obiettabile perché vale lo stesso per una borsa Gucci, un Rolex, una Ferrari, tutti oggetti di uso comune che rischiano di usurarsi e perdere di valore. Certo, una Ferrari e un Rolex hanno un valore collezionistico e mantengono di più il prezzo, ma di base orologi e macchine sono oggetti d’uso comune; inoltre se sono marchi da collezione è anche perché esistono da oltre un secolo, mentre gli smartphone esistono da 10 anni. E comunque vallo a comprare un iPhone nuovo del 2007 e vediamo quanto lo paghi!
| Prezzo di listino (2023) |
OnePlus 11 | 849€ |
iPhone 15/Plus/Pro/Max | 979/1.129/1.239/1.489€ |
Samsung Galaxy S23/Plus/Ultra | 979/1.299/1.479€ |
Xiaomi 13/Pro/Ultra | 999/1.299/1.499€ |
Huawei P60 Pro | 1.199€ |
Se si guarda alle ultime generazioni, le aziende cinesi hanno modificato le proprie strategie commerciali, decidendo di ridimensionare la propria proposta in occidente. Soprattutto OPPO, che sia con la serie Find X6 che con quella Find X7 non ha portato i suoi top di gamma in Europa, ma anche Xiaomi, che ha deciso di proporre solo modello standard e Ultra ed evitare il Pro.
| Prezzo di listino (2023) |
OnePlus 12 | 999€ |
Samsung Galaxy S24/Plus/Ultra | 929/1.189/1.499€ |
Xiaomi 14/Ultra | 999/1.499€ |
Chi ha aumentato di più i prezzi?
Ecco la panoramica con tutti i prezzi e gli aumenti dei principali top di gamma di Samsung, Apple, Xiaomi, Huawei, OPPO e OnePlus, aggiornata al 2024:
Apple e Samsung, quelle che una volta erano le più costose in assoluto, sono state raggiunte dai brand cinesi, che nel giro di qualche anno sono passati da essere la scelta più economica a costare uguale se non di più dei brand mainstream. L’unica eccezione è OnePlus, che con OnePlus 11 fece un passo indietro tornando a essere il più conveniente di tutti salvo poi risalire con OnePlus 12, in un’epoca in cui comprare uno Xiaomi 14 costa più di un Samsung Galaxy S24 o di un iPhone 15. Che siano i brand cinesi quelli che più hanno aumentato i prezzi ce ne accorgiamo confrontando i costi degli attuali top di gamma con quelli di 10 anni fa, dove invece marchi come Apple e Samsung essendo partiti da prima e partiti con prezzi già più alti ha fatto sì che oggi l’aumento sia minore.
E i motivi per cui una Xiaomi sia arrivata a costare così tanto sono diverse, a partire dal fatto che quella di oggi è un’azienda che investe tanto in pubblicità, in comunicazione e non più solo in Cina ma anche in Europa; è un’azienda che non vende più solo online ma che ha molti negozi fisici, e anche dove non li ha gli accordi con negozi d’elettronica e operatori telefonici le permettono di essere presente in tutta Italia. E poi, se la Xiaomi del 5% di guadagno non esiste più è anche colpa della MIUI, come vi ho spiegato in questo editoriale: se all’inizio gli Xiaomi costavano così poco era per arrivare a quanti più utenti possibili e poi usare la MIUI come fonte di guadagno, una tattica che però non ha funzionato specialmente fuori dalla Cina dove servizi come Xiaomi Pay, Xiaomi Wallet, Xiaomi Credit o non esistono o sono scarsamente utilizzati. Senza considerare che nel tempo Xiaomi ha ridotto o eliminato gli annunci pubblicitari dalla MIUI per non rischiare di perdere clienti e sporcare il brand, e tutto ciò porta Xiaomi a dover recuperare questi guadagni mancati alzando i prezzi.
Ma Xiaomi non è l’unica in questa situazione: se si esclude Apple, tutti i produttori Android, in particolare quelli cinesi (OPPO, vivo, Huawei, ecc.) faticano a imporsi nella fascia alta. E lo dicono i numeri, perché se nella top 10 mondiale 4 telefoni sono iPhone e dei 5 Samsung presenti 4 sono di fascia bassa la strada è ancora lunga.
Aggiungo che se Apple e Samsung possono permettersi di far pagare un telefono 1.000€ è anche perché, esistendo da decenni, hanno avuto tempo e modo di costruirsi un’identità nell’immaginario comune. Per Apple, aver fatto la storia dell’informatica con i suoi Mac, aver cambiato il paradigma della musica con iPod e iTunes e aver rivoluzionato la telefonia con iPhone ha un valore. Per Samsung, il fatto che sia un gigantesco polo produttivo da cui escono componenti di ogni tipo anche per i brand rivali, il fatto che sia un gigante dell’elettronica di consumo, che si parli di telefoni o di televisioni, ha un valore, ha un peso. E questo non vale almeno qua da noi per Xiaomi, OPPO, vivo, tutte aziende che sì fanno ottimi prodotti ma che non hanno un blasone alle spalle che convinca chi non è un appassionato a spendere queste cifre. Si potrebbe poi parlare di OnePlus e della sua trappola della startup ma di quello ho già parlato in questo editoriale.
Google: dalla più costosa alla più conveniente
In tutto ciò, non mi sono dimenticato di Google ma ho deciso di trattarne in un paragrafo a sé stante perché, pur essendo uno dei colossi della tecnologia, la sua storia nel mercato degli smartphone è più corta ma soprattutto atipica. Per noi italiani, tutto ebbe inizio non nel 2016 ma nel 2017, perché Google Italia saltò la prima generazione e passò direttamente alla seconda e solamente col modello più costoso, un Pixel 2 XL a 989€ che probabile fece fatica a vendere.
Dico questo perché negli anni a venire Google ha attuato un ridimensionamento dei prezzi: dagli 899/999€ di Google Pixel 3 e 3 XL si passò ai 759/899€ di Pixel 4 e 4 XL ma soprattutto ai 629€ del solo Google Pixel 5, che cambiò notevolmente il piazzamento dei suoi smartphone. Negli ultimi anni la situazione è ulteriormente cambiata: prima con Pixel 8 e 8 Pro a 799/1.099€ e più recentemente con Pixel 9, 9 Pro e 9 Pro XL aumentati a 899/1.099/1.199€.
Sai che siamo anche su WhatsApp? Iscriviti subito ai canali di GizChina.it e GizDealsper restare sempre informato sulle notizie del momento e sulle migliori offerte del web!
⭐️ Scopri le migliori offerte online grazie al nostro canale Telegram esclusivo.