“Ogni azienda sta salendo a bordo del treno dell’AI“: lo dice Carl Pei, fondatore e CEO di Nothing, e non ci sentiamo di dargli torto. Oggi la parola d’ordine nel mercato tech è intelligenza artificiale, un argomento tanto caldo quanto agli albori. E checché ne dicano Humane o Rabbit, lo smartphone rimarrà ancora a lungo il form factor principale, secondo Carl: tutti amano il proprio il telefono, ma è praticamente dai tempi di iPhone che la loro esperienza di utilizzo non cambia.
Il team Nothing spiega come l’intelligenza artificiale migliorerà il futuro Phone (3)
Secondo Carl Pei, stiamo entrando nell’epoca post-app, dove il sistema operativo saprà tutto di noi e saprà occuparsi di dirigere i vari servizi per fare il lavoro sporco al posto nostro. Ci vorrà tempo, però: le app sono ancora utilizzatissime, e gli esperimenti visti finora sono stati tutt’altro che meritevoli. L’azienda ha mosso i primi passi integrando ChatGPT nella sua Nothing OS, e negli ultimi mesi è partito il loro lavoro per integrare l’AI nella UI.
Il primo passo sarà quello di reimmaginare la home: non più una semplice schermata dove raccogliere soltanto icone ma un vero e proprio hub di informazioni rilevanti. Nothing l’ha ripensata così: in alto dà il benvenuto all’utente e gli presenta notizie che potrebbero interessargli, e subito sotto vediamo i pulsanti per accedere a social, messaggi, calendario e così via. Al centro, la UI ricorda un po’ Windows Phone, con varie tile che fungono da scorciatoie o widget: meteo, promemoria, messaggi ricevuti, player musicale, ecc.
L’intervento dell’AI rende il tutto dinamico e contestuale: sapendo che a breve avremo un viaggio da fare, nella home viene aggiunto in automatico il codice QR del biglietto che dovremo presentare al check-in. Possiamo ipotizzare altri esempi simili, come l’aggiunta di una tile che ci faccia sapere se sta arrivando il taxi chiamato o il cibo ordinato a domicilio, punteggi sportivi degli sport che seguiamo, player per la riproduzione multimediale in background e altro ancora.
L’altra novità riguarda un assistente AI con cui parlare come se fosse un amico, capace quindi di conversare con un tono più umano di quanto accade oggi con i vari Assistente Google, Siri o Alexa e altamente personalizzato; al primo avvio, viene fatta una serie di domande per capire che tono vorremmo che avesse, creando così un companion vocale unico e diverso da quello degli altri.
Nothing dice di voler costruire un ponte fra l’oggi e quell’epoca, e di volerlo fare ispirandosi a Nintendo, cioè puntare al concetto di “make tech fun again” – anche con l’intelligenza artificiale – anziché correre e puntare solo a numeri e record. Proprio per questo, Nothing Phone (3) si farà attendere.
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