Huawei non è certamente nota per la realizzazione di PC desktop, ma negli anni si è prodigata per espandersi anche in quella direzione, con risultati altalenanti. In occidente l’abbiamo vista a più riprese all’opera nel mercato dei notebook, dove la serie MateBook è riuscita a ritagliarsi una fetta di pubblico grazie a prodotti più che rilevanti. Non si può dire lo stesso nei PC fissi, dove i suoi terminali sono rimasto confinati al solo mercato cinese.
Huawei Qingyun W515x è il nuovo PC dell’azienda, e il SoC è tutto fatto in casa
Huawei Qingyun W515x fa parte della stessa gamma Qingyun (“pure cloud” in inglese) di cui fanno parte altri prodotti cinesi come Qingyun L540, con cui condivide una caratteristica ben specifica: un SoC proprietario. Di recente, la compagnia cinese ha subito un nuovo ban che d’ora in avanti le impedirà di acquistare chipset Intel, costringendola a trovare vie alternative per il futuro.
Ecco quindi che anziché un SoC Intel troviamo l’inedito Kirin 9000C realizzato dalla divisione HiSilicon, che va ad aggiungersi alla famiglia di chipset che include i recenti Kirin 9000S di Mate 60 e 9000SL di Nova 12. Non se ne conoscono ancora tutte le caratteristiche, ma sappiamo avere una CPU 12-core, probabilmente grazie all’hyper-threading, a 2,48 GHz, coadiuvata da 8/16 GB di RAM LPDDR5 e 256/512 GB di memoria interna.
Le specifiche includono connettività Wi-Fi 6, ingressi HDMI, USB-C, USB 3.2 Gen 1 e VGA, sistema operativo KOS 2403/UOS 1070, e queste ultime caratteristiche rimarcano la natura cinese di questo PC Huawei. Non lo vedremo quindi sugli scaffali occidentali, ma sembra l’ennesimo tassello di una Huawei sempre più lontana dalle tecnologiche che la vincolerebbero agli Stati Uniti e ai suoi paletti legali.
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