Huawei Pura 70 è sempre più Made in China: l’indipendenza si avvicina

huawei pura 70 teardown componenti
Crediti: WekiHome

Smontare uno smartphone come Huawei Pura 70 non è interessante solamente sotto il fronte tecnico ma anche sotto quello geopolitico. Non è un’esagerazione, perché Huawei è un nervo scoperto nella sfida tecnologica fra USA e Cina. L’azienda è stata bannata in occidente, subendo come principale conseguenza l’impossibilità di portare avanti lo sviluppo tecnologico delle sue fabbriche. HiSilicon in primis, la divisione concentrata sulla realizzazione dei SoC proprietari Kirin, ma anche il divieto dei partner esteri di vendergli componenti hardware per smartphone e non. Negli anni è nata quindi la necessità di farseli fornire solo da aziende cinesi, con tutte le problematiche che ne conseguono.

Huawei Pura 70 ha più componenti cinesi che mai, in barba al ban USA

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Il cuore pulsante della serie Huawei Pura 70 è rappresentato dal Kirin 9010, che il teardown effettuato dai team di iFixit e TechSearch International hanno confermato essere un aggiornamento incrementale rispetto al Kirin 9000S, come dimostrano anche i benchmark. Il capo tecnico di iFixit, Shahram Mokhtari, ha però aggiunto una nota importante: “anche se non possiamo fornire una percentuale esatta, diremmo che l’utilizzo dei componenti domestici è elevato e decisamente superiore a quello del Mate 60“.

Aumenta la presenza della Cina all’interno dei prodotti Huawei: se su Mate 60 le memorie flash NAND erano prodotte dalla sud-coreana SK Hynix, dalla giapponese Kioxia e dalla statunitense Micron, adesso arrivano dalla Cina. Anche se il relativo pezzo in silicio ha su incise delle sigle tecniche non facilmente individuabili, iFixit l’ha identificato come un chip prodotto da HiSilicon, il ché sarebbe una prima volta per la divisione semiconduttori di Huawei. Niente da fare per le memorie RAM, che rimangono di fattura SK Hynix.

Tutto ciò che vedi quando apri uno smartphone e vedi qualunque cosa sia prodotta dai produttori cinesi, è tutta una questione di autosufficienza“, afferma iFixit, rimarcando l’importanza per un’azienda bannata come Huawei di avere una catena produttiva nazionale che sia autosufficiente nei confronti del resto del mondo. Tuttavia, “il fatto che il 9010 sia ancora un chip con processo produttivo a 7 nm, e che sia così vicino al 9000S, potrebbe suggerire che la produzione cinese di chip sia stata effettivamente rallentata“. Si vocifera comunque che SMIC passerà a 5 nm entro fine 2024, anche se si parla già del passaggio ai 3 nm.

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