Come riportano le fonti del media sud-coreano ZDNet, Samsung Electronics avrebbe deciso di cambiare nome al suo ultimo processo produttivo “2nd generation 3nm”, conosciuto come SF3 (Samsung Foundry 3), direttamente in “2-nanometer“, cioè SF2 (Samsung Foundry 2). Il motivo di questo cambiamento non è chiaro a livello ufficiale, ma parrebbe essere legato alla volontà di mettersi in pari con la concorrenza, sia che si parli della succitata TSMC che di Intel, che ha recentemente ricevuto il primo macchinario ASML a 2 nm e che si appresta a dar via alla sua produzione next-gen.
Come spiegato in questo video-editoriale, parlare di nanometri è sempre complesso perché, a differenza del passato, ciò che i chipmaker indicano come “nanometro” è sempre meno un parametro reale e sempre di più una terminologia di puro marketing. La fonte sud-coreana, che in passato aveva firmato un accordo per i 3 nm, afferma di essere stata informata da Samsung del cambio di nome: ciò confermerebbe che all’atto pratico non ci sarebbero differenze fra SF3 ed SF2, in quanto altrimenti ciò obbligherebbe il cliente a dover riprogettare i suoi microchip.
Il primo a usufruire del processo SF2 di Samsung sarebbe la startup giapponese Preferred Networks, con semiconduttori da utilizzare all’interno di chip di accelerazione AI a partire dal 2025. Se invece si parla di smartphone, l’impressione è che saranno TSMC ed Apple le prime a portarli al pubblico, con Samsung che potrebbe successivamente collaborare con Qualcomm.
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