“Xiaomi 14 Ultra è uno smartphone che ti fa venire voglia di uscire a fare le foto, e se riesci a raggiungere questo obiettivo hai vinto”. Qualche giorno fa, mentre discutevamo proprio del nuovo smartphone di Xiaomi, il buon Davide Fasola di HD Blog è giunto a questa conclusione: ed è da qui che vorrei partire in questa recensione.
Perché ok, Snap 8 Gen. 3, memorie super veloci, schermo luminoso ed enorme, insomma tutte caratteristiche già viste e riviste in questo inizio 2024 che di certo non rendono unico lo Xiaomi 14 Ultra né (come vedremo) il più veloce e stabile della catetoria. Ma se c’è un punto in cui non ha rivali è quello delle fotocamere: perché mai come quest’anno la collaborazione con Leica non è solo una partnership di facciata, perché mai come quest’anno Xiaomi 14 Ultra è lo smartphone di riferimento per la fotografia mobile.
Lo stiamo provando da qualche tempo, abbiamo spremuto al massimo il processore, avrò fatto qualcosa come 200 fotografie e una trentina di video, e siamo pronti a parlarvi di tutti i pro e contro dello Xiaomi 14 Ultra, uno dei pochi smartphone di questo inizio 2024 che, davvero, ci ha fatto venire voglia di uscire a scattare fotografie.
Indice
Recensione Xiaomi 14 Ultra: è il cameraphone di riferimento per il 2024
Videorecensione Xiaomi 14 Ultra
Fotocamere
E come ormai tradizione vuole con gli “Ultra” di Xiaomi, anche per lo Xiaomi 14 Ultra parliamo al contrario e parliamo subito di fotocamere anche perché soprattutto quest’anno le novità sono tantissime, sia dal punto di vista hardware che dal punto di vista software.
Partiamo dalla scheda tecnica, tutti i sensori sono da 50 megapixel:
- Fotocamera principale: Sony LYT-900 da 1″ con OIS e apertura variabile f/1.63-4.0 con lenti Leica Summilux;
- Fotocamera ultra-wide: Sony IMX858 con FoV di 122° F/1.8;
- Fotocamera zoom 3.2x: Sony IMX858 f/1.8 OIS;
- Fotocamera periscopica 5x: Sony IMX858 f/2.5 OIS;
Ed è inutile girarci intorno, dal punto di vista hardware quello dello Xiaomi 14 Ultra è il miglior comparto fotografico del 2024, nonché il migliore mai visto su uno smartphone. Punto. La scelta fatta dal brand è bilanciata, il gap qualitativo delle diverse ottiche è ben gestito e si notano profondamente i risultati ottenuti dalla collaborazione con Leica, che in questo smartphone è reale e tangibile: l’obiettivo Leica Summicron della principale ha una precisione micrometrica che permette la quasi totale eliminazione di aberrazioni cromatiche e fare. Eccezionale.
Quest’anno è possibile acquistarlo anche in Italia con il suo Camera Kit, che aggiunge una cover alla quale è possibile collegare un “grip” nel quale sono integrati una batteria da 1500 mAh (che ricarica lo smartphone), il tasto di scatto e messa a fuoco, il tasto per avviare la registrazione dei video e una rotella che, finalmente, è personalizzabile: di partenza permette la gestione dell’esposizione, ma tramite le impostazioni è possibile ad esempio di attivare la gestione della messa a fuoco manuale, così come la gestione degli ISO e altri fattori.
Ed anche se rischio di andare controcorrente, a mio avviso i veri protagonisti del comparto fotocamere di questo Xiaomi 14 Ultra non includono il nuovo sensore Sony LYT-900 della principale: sia chiaro, è un sensore fantastico, l’apertura variabile è in grado di gestire molti più f-stop della generazione precedente ed integra (come lo Xiaomi 14) il Dual ISO, ma sono le due fotocamere zoom che mi hanno stupito.
Entrambi i sensori sono dotati di ottiche flottanti, che quindi si possono spostare sull’asse, garantiscono una messa a fuoco eccezionale anche a distanze super ravvicinate e grazie ad una profondità di messa a fuoco più estesa permettono di ottenere scatti nitidi e ricchi di dettagli anche a soggetti molto vicini (come il cibo).
C’è poi anche la funzione “Ultra Zoom” che sfrutta l’intelligenza artificiale per “migliorare” gli scatti con grandi fattori di ingrandimento: è una funzionalità che abbiamo già visto sugli smartphone Huawei e Honor, e che devo ammettere non mi ha mai fatto impazzire per via dell’artificiosità degli scatti ma che su Xiaomi 14 Ultra non solo è meno “invadente”, ma si attiva topo il 30x e si può disattivare tappando su una piccola icona che esce a schermo.
Va detto però, che con lo Xiaomi 14 Ultra è come se si tornasse un po’ indietro nel tempo, alla fotografia di tipo “tradizionale”, quella “meccanica” in cui l’intelligenza artificiale non serve per ottenere scatti di questa qualità e con la quale si può riscoprire l’autenticità delle foto.
Detto questo, è inutile dire che in condizioni di buona luminosità le foto scattate con lo Xiaomi 14 Ultra siano di ottima qualità, con una buona gestione del colore (molto diversa rispetto a quella vista in tutti gli altri Xiaomi, e più tendente alle tonalità fredde) ed una gamma dinamica di qualità fantastica. Continuo a non essere d’accordo sul fatto di essere costretti ad utilizzare i due filtri Leica (cosa che si può evitare quando si scatta in modalità Pro), ma va detto che le immagini scattate dallo smartphone sono tra le più “naturali” e ricche di dettaglio in circolazione.
Un altro vantaggio molto tangibile di tutto il suo comparto fotocamere sta nel fatto che la modalità notte non si attiva quasi mai. Un sensore più grande, delle ottiche migliori, permettono allo Xiaomi 14 Ultra di catturare più luce, e portano ad una fotografia notturna molto più “naturale”, in cui non si avranno quasi mai immagini con luci spinte all’estremo che sembrano illuminate in modo artificioso.
Va detto però che Xiaomi 14 Ultra da il meglio di sé quando si scatta in RAW, perché se in alcuni casi l’elaborazione software del brand potrebbe sembrare ancora un po’ troppo invasiva, quando si scatta in questa modalità questo smartphone cattura dei dettagli, soprattutto nelle zone in ombra (e con tutte e quattro le ottiche) davvero eccezionali.
Infine un piccolo appunto sulla modalità ritratto: continua a non essere eccezionale ma, quantomeno, quest’anno il brand ha “tamponato” un po’ le pessime performance dell’anno scorso introducendo una modalità “Master” che tende a rendere un po’ più naturale l’immagine, con risultati buoni ma non eccezionali.
Un po’ meglio, ma sempre non all’altezza, la fotocamera frontale che continua a realizzare scatti troppo artefatti, con una nitidezza troppo sparata e particolarmente “piatti”.
Ad ogni modo, ecco tutte le funzionalità software che il brand ha introdotto con il suo nuovo smartphone:
- FusionLM – L’allineamento della luminosità completamente lineare e la fusione di un massimo di 8 immagini RAW in enormi quantità di dati grezzi fino a 21 bit consentono di coprire una gamma dinamica di oltre 16 EV.
- ToneLM – Esegue la mappatura dei toni nei dati di luminosità grezzi e assicura rigorosamente la relazione lineare tra i toni, rendendo l’immagine composita meno soggetta agli artefatti.
- ColorLM – Analizza accuratamente le informazioni di colore di ciascun pixel dai dati RAW grezzi e, in combinazione con la gamma di colori ultra-ampia del sistema della fotocamera, ripristina i colori dei pixel in modo che corrispondano alla percezione dell’occhio umano per rendere le immagini più realistiche.
- PortraitLM – Illuminazione e miglioramento dei ritratti. Modella e simula il percorso della luce e la forma bokeh dell’obiettivo fisico sullo sfondo del ritratto, imitando i metodi di funzionamento degli strumenti di ritocco professionali durante il post-editing e offrendo una ricostruzione sistematica dei ritratti fotografici.
Bene i video, che possono essere registrati ad una risoluzione massima di 8k a 30fps, e che in 4K a 60 fps si possono registrare cambiando (in fase di registrazione) ognuna delle ottiche. La qualità è buona, così come la stabilizzazione, anche se non siamo ai livelli di iPhone il passo avanti rispetto alla generazione precedente è notevole: si può registrare in Dolby Vision, ma quando si attiva la modalità HDR il framerate scende a 30 fps.
Design e materiali
Sul design c’è poco da dire: è una cosa talmente soggettiva che quello dello Xiaomi 14 Ultra “o lo si ama, o lo si odia”. A dirla tutta, non sono mai stato un fan delle linee con cui il brand ha sempre distinto le sue varianti “Ultra” ma, mai come quest’anno, l’enorme camera bump circolare è giustificato da un hardware di prim’ordine.
Le dimensioni e il peso sono importanti, lo spessore (senza blocco fotocamere) è di 9.2 millimetri ed il peso è di 229 grammi, numeri che se sommati ad una distribuzione poco centrata dei pesi (concentrati, ovviamente, più verso il camera buco) tende ad inficiare la comodità di utilizzo generale.
Insomma, non è un dispositivo comodo da tenere in tasca e da utilizzare per lunghi periodi di tempo, ma va detto che la la pelle posteriore e la cornice in alluminio con bordi a taglio netto rendono la presa piuttosto salda e per niente scivolosa. Se dovessi giudicarlo esclusivamente per l’aspetto estetico, non potrei dire che lo Xiaomi 14 Ultra sia tra gli smartphone più belli del mercato ma, come ho anticipato, si tratta di considerazioni totalmente soggettive.
Display
10 e lode per il display, che continua ad essere un pannello TCL e che quest’anno è stato pensato con quella che probabilmente è la migliore curvatura possibile (2.5D), o quantomeno la mia ideale. In sostanza, non è piatto ma non è neanche curvo come l’anno scorso: i bordi sono leggermente rotondeggianti al punto da migliorare il grip ma non condizionare negativamente l’utilizzo quotidiano. Davvero comodo.
Parliamo sempre di un amoled WQHD+ da 6.73 pollici che raggiunge una luminosità di picco di ben 3000 nit con refresh rate dinamico fino a 120 Hz. E nei nostri test lo schermo del nuovo smartphone di Xiaomi si è rivelato il più luminoso del mercato quando utilizzato non in HDR, con la luminosità al massimo sotto la luce diretta del sole, situazioni in cui ha dimostrato valori tipici molto prossimi a quelli dichiarati.
Insomma, è un pannello brillante e anche molto preciso nella riproduzione dei colori, con bianchi e colori ben blianciati, neri profondi ed un ottimo rapporto di contrasto. Nelle impostazioni poi è possibile personalizzare profondamente tutti questi fattori.
Senza troppi giri di parole: è uno dei migliori display in circolazione, se non il migliore, supporta Dolby Vision e HDR10+ ed ha un PWM dimming automatico a 1920 Hz.
Hardware e prestazioni
Sebbene non sia il principale punto di forza dello Xiaomi 14 Ultra, un piccolo approfondimento sull’hardware e sulle prestazioni è doveroso. Ora, trattandosi di un dispositivo animato dal nuovo Snapdragon 8 Gen. 3, affiancato da memoria RAM di tipo LPDDR5X e memorie interne UFS 4.0, è un dispositivo estremamente veloce, totalmente privo di lag ed in grado di portare a termine tutte le operazioni più complesse che si possono chiedere ad uno smartphone. Ma come tutti gli smartphone animati da questo SoC, il discorso da fare è lo stesso fatto con lo Xiaomi 14, nonostante le dimensioni siano molto più generose rispetto al piccolino della lineup.
In sostanza, ormai è palese che il nuovo Snap 8 Gen. 3 sia un processore in grado di garantire prestazioni eccezionali, ma soffra di un thermal throttling piuttosto marcato.
E lo si nota soprattutto dallo Stress Test di AnTuTu e di 3D Mark, dove vengono evidenziati dei repentini “tagli” alle frequenze di funzionamento dei vari core del processore, con una conseguente riduzione delle prestazioni nel tempo: in 20 minuti di test con 3D Mark, la stabilità del sistema di è assestata intorno al 68%, quindi sì anche questo smartphone (come tutti quelli animati da questo SoC di Qualcomm) soffre di rallentamenti dovuti alla temperatura, ma un po’ meno dello Xiaomi 14.
Sia chiaro però, si tratta di un particolare che nel 99% dei casi gli utenti non noteranno neppure, ed anche se non è un prodotto che si rivolge ai videogiocatori più incalliti, quando si eseguono titoli complessi per lunghi periodi di tempo le temperature potrebbero entrare in gioco.
L’audio in capsula è ottimo, così come l’effetto stereofonico che è affidato a due speaker indipendenti dalla capsula auricolare, ottima la possibilità di connettersi alle reti WiFi 6e, così come la ricezione del segnale cellulare che è sempre al top. Il sensore di prossimità è di tipo fisico, e funziona egregiamente, così come il sensore per le impronte digitali che è sempre preciso, veloce e che è stato posizionato alla giusta altezza sotto lo schermo.
Infine un appunto su una cosa che davvero non mi è andata giù: purtroppo, così come il fratello minore, Xiaomi 14 Ultra continua a non supportare le eSim. Ed è davvero un peccato, non solo perché in uno smartphone da 1500 euro mi aspetto il massimo in qualsiasi cosa, ma soprattutto perché è questa l’unica mancanza che rende il nuovo top del brand cinese “non completo” del tutto.
Software
Così come il piccolino, anche Xiaomi 14 Ultra arriva animato da Android 14 personalizzato dalla HyperOS, che verrà aggiornata per 4 anni di major update e 5 anni di patch di sicurezza E così come abbiamo detto sul piccolino le maggiori novità non sono grafiche, ma stanno sotto la scocca: anche qui il sistema pesa solo 9.6 GB ed è inutile sottolineare quanto sia estremamente fluido e perfettamente ottimizzato nella gestione della memoria.
Continuano ad esserci una serie di bloatware che è pur vero si possono disinstallare, ma sinceramente in uno smartphone da 1500 euro avrei preferito che Xiaomi avesse evitato questa caduta di stile.
Batteria e ricarica
Bene ma non proprio benissimo la batteria. Sia chiaro, Xiaomi 14 Ultra utilizza una batteria da Jinsha River da 5000 mAh (a differenza della versione cinese che ne ha una da 5300 mAh) che gli garantisce una buona autonomia, ma che rimane ancora ben lontana dalle incredibili performance dell’HONOR Magic 6 Pro (qui la recensione).
Il caricabatterie in confezione ricarica completamente lo smartphone a 90w in circa 30 minuti, supporta la ricarica wireless a 80w e la ricarica wireless inversa.
Prezzo e considerazioni
Xiaomi 14 Ultra è in vendita nella versione 16/512 GB al prezzo di 1499.00 euro su mi.com, Amazon, i Leica Store e nei principali negozi di elettronica. Inoltre, chi acquista lo smartphone avrà diritto a ad uno sconto di 100 euro per ad uno dei 16 workshop fotografici organizzati dal brand e dedicati alla Street Photography che si terranno nelle più importanti città italiane, tra cui Napoli, Roma, Milano e Torino.
Ed è inutile girarci intorno: parliamo del miglior cameraphone di questo 2024, che è stato talmente perfezionato lato fotografico da non giocarsela neanche minimamente con tutti gli altri smartphone del segmento, perché è davvero di un altro livello.
Certo, non è perfetto: il design non è tra i più accattivanti, non ha l’eSim e soprattutto la HyperOS, dal punto di vista grafico, non introduce nulla di particolarmente nuovo. Ma se volete fotografare, se vi piace uscire per scattare, se volete uno smartphone che non vi farà sentire la mancanza di una compatta, Xiaomi 14 Ultra è il prodotto che fa per voi.
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