OPPO, Realme e OnePlus accusate di spiare gli utenti: arriva la smentita

oppo oneplus realme

Tutto è partito lo scorso 16 giugno, quando un utente ha postato su Twitter lo screenshot di una funzione integrata all’interno della Realme UI 4.0. Da allora, è iniziata a circolare in rete l’ipotesi che Realme stesse sfruttando il suo software e l’interfaccia utenti dei suoi smartphone e tablet per effettuare una raccolta dati degli utenti apparentemente sospetta. Alla vicenda si sono poi unite anche OPPO e OnePlus, dopo che altri utenti hanno testimoniato la presenza di questa funzione anche all’interno di ColorOS 13 e OxygenOS 13.

C’è una funzione che ha attirato il sospetto di alcuni utenti nel software OPPO, OnePlus e Realme

realme ui 4.0 raccolta dati

La funzione “incriminata” di chiama Enhanced Intelligent Services, che una volta abilitata fa quanto segue:

Enhanced Intelligent Services migliora l’esperienza dell’utente ottimizzando le funzioni del dispositivo in base a come si utilizza il dispositivo. Questa funzione deve raccogliere le tue informazioni tra cui informazioni sul dispositivo, statistiche sull’utilizzo delle app, informazioni sulla posizione, eventi del calendario e statistiche sui messaggi SMS non letti e sulle chiamate perse e ottenere le seguenti autorizzazioni per accedere alle informazioni sulla posizione, connettersi a Internet e leggere gli eventi del calendario, Messaggi SMS e registri delle chiamate.

Ogni smartphone dotato di Realme UI 4.0, e plausibilmente anche ColorOS 13 e OxygenOS 13 (essendo tre fork della stessa interfaccia software), hanno pre-abilitata questa funzione, pensata per ottimizzare il dispositivo sulla base del comportamento dell’utente. Per farlo, si serve di dati raccolti relativi a informazioni sul dispositivo, utilizzo delle app, posizione GPS, calendario, SMS e registri delle chiamate, il ché ha acceso una campanella d’allarme nei possessori di questi brand, specialmente fra quelli indiani che negli ultimi anni hanno visto il proprio governo schierarsi apertamente contro brand cinesi come Xiaomi, OPPO, vivo e Huawei.

Sulla questione è intervenuto proprio Rajeev Chandrashekar, ministro indiano della tecnologia, affermando che il governo provvederà a indagare sulla questione. Non ha tardato la risposta di Realme, con il seguente comunicato:

realme attribuisce grande importanza alla privacy e alla sicurezza dei nostri consumatori e ci impegniamo a mantenere la riservatezza della sicurezza dei dati. Vorremmo chiarire che la funzione è collegata all’ottimizzazione dell’utilizzo del dispositivo per garantire che i consumatori ottengano una migliore durata della batteria e prestazioni di temperatura. Tuttavia, contrariamente alla descrizione attuale, non raccogliamo dati su SMS, telefonate, orari, ecc.

Tutti i dati elaborati in questo servizio sono crittografati e archiviati in hardware crittografato all’interno del dispositivo dell’utente rigorosamente in conformità con i meccanismi di sicurezza di Android. Questi dati sono completamente archiviati all’interno del dispositivo e non vengono condivisi altrove o caricati sul cloud. Poniamo grande enfasi sulla protezione della privacy degli utenti, la funzionalità avanzata dei servizi intelligenti può essere attivata o disattivata manualmente in base alle esigenze dei consumatori

Come dichiara Realme, l’obiettivo dello strumento software è il miglioramento di prestazioni, temperature e batteria, ma senza andare a discapito della privacy degli utenti in quanto i dati raccolti vengono elaborati in locale sul dispositivo senza caricarli online, oltre a essere protetti da crittografia usando l’hardware dello stesso prodotto.

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