Da un lato c’è OPPO che decide di smettere, dall’altro c’è vivo attorno a cui continuano a gravitare rumor inerenti al suo primo SoC che potrebbe alimentare i suoi smartphone. È dal 2020 che se ne parla, con documenti che misero nero su bianco l’intenzione di percorrere la strada di Huawei, cioè rendersi più indipendente quando si parla di componenti hardware. Nonostante la difficile situazione di mercato, in queste ore un leaker ha riacceso questa possibilità, dandoci nuovi dettagli sulla vicenda.
Mentre OPPO dice addio ai SoC proprietari, vivo prosegue nel suo lavoro di sviluppo
Innanzitutto, quando si parla di creazione di microchip proprietari bisogna sempre fare un doveroso distinguo fra chipmaker fab e fabless: nel primo caso figurano unicamente TSMC e Samsung, cioè le compagnie che possiedono gli impianti in cui vengono fabbricati i semiconduttori. Vivo ricoprirebbe quindi il ruolo di chipmaker fabless, che quasi certamente si affiderebbe alle fabbriche di TSMC per creare i suoi eventuali SoC. Dico questo perché secondo il leaker Revegnus starebbe collaborando con un altro chipmaker fabless, ovvero MediaTek, la quale da sempre si affida al partner taiwanese.
L’ipotesi sarebbe quella di un SoC il cui design sarebbe realizzato da MediaTek, pertanto tutta la parte relativa agli schermi di CPU, GPU, memorie e connettività, mentre vivo si occuperebbe di fare ISP ed NPU. Se questa ipotesi vi dice qualcosa, è proprio perché fu la stessa identica cosa che fece OPPO creando il MariSilicon X, cioè un chip proprietario che comprendeva queste due componenti. Se così fosse, non saremmo però di fronte a un vero e proprio SoC proprietario, bensì un SoC MediaTek con una sorta di “tocco finale” apportato da vivo. Oltre a questo dubbio, bisogna considerare la componente economica: OPPO si è ritrovata a dover chiudere la sua divisione microchip a causa della crisi, e vivo non è messa tanto meglio.
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