Le foto della Luna sono false? Samsung spiega cosa succede

samsung galaxy s23 ultra fotocamera luna

Prima è stato il turno di Huawei, poi quello di vivo e adesso Samsung torna alle cronache per i dubbi attorno alla veridicità delle foto alla Luna scattate con Galaxy S23 Ultra. A dire il vero, è da due anni che questa conversazione esiste, cioè da quando venne lanciato S21 Ultra, che per primo sfoggiò un sistema di teleobiettivi con cui fu possibile raggiungere il cosiddetto Space Zoom 100x. Tuttavia, la vicenda è tornata sotto i riflettori da quando un utente su Reddit ha nuovamente messo in dubbio i risultati ottenuti con la fotocamera del suo nuovo S23 Ultra, che come S21 Ultra ed S22 Ultra ha una coppia di teleobiettivi 3x/10x.

La modalità Luna di Samsung Galaxy S23 torna a far parlare di sé: ecco cosa sta succedendo

Il caso parte da Reddit

Quello che ha fatto il redditor @ibreakphotos è stato prendere una foto ad alta definizione della Luna e farle un downgrade abbassandone di molto la risoluzione e sfocandone i dettagli. A quel punto, ha visualizzato l’immagine su un monitor del PC, ha spento le luci della stanza e dalla distanza ha zoomato con Samsung Galaxy S23 Ultra e ha scattato. Il risultato è che la foto è stata scattata sì alla Luna ma a una sua versione talmente modificata da essere quasi irriconoscibile, e nonostante ciò la foto finale mostra più dettagli di quelli realmente presenti nell’immagine immortalata. Da qui l’accusa ai danni di Samsung di attuare tecniche di post-produzione talmente invasive da essere reputate “false” e “ingannevoli“.

Tornando indietro a 2 anni fa, un utente aveva già fatto un esperimento del genere con Samsung Galaxy S21 Ultra, prendendo una foto ad alta risoluzione della Luna e disegnandovi sopra una faccina sorridente. Anche in quel caso, il risultato è che quella faccina è stata apparentemente modificata come fosse parte della Luna, con tanto di ombre e dettagli come fosse un cratere lunare.

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La spiegazione di Samsung

Anche per rispondere alle critiche, già nel 2022 Samsung aveva pubblicato un approfondimento in cui spiegava per filo e per segno come funziona la modalità Luna nella fotocamera dei suoi smartphone. E per capirlo bisogna tornare in realtà al 2019, quando con la serie Samsung Galaxy S10 venne introdotto il concetto di fotografia IA, cioè un software incaricato di gestire sempre più parametri, che si tratti di ridurre il rumore della scena che di modificare i colori per restituire un determinato feeling; nacque così la cosiddetta Ottimizzazione Scena, un’opzione presente nell’app fotografica degli smartphone Samsung che serve proprio a questo scopo: rendere “più luminose le scene scure, più vividi i paesaggi e migliorare l’aspetto dei cibi“. Per dare più flessibilità, gli utenti possono decidere se attivarla o meno tramite l’apposito toggle nelle Impostazioni.

Con l’avvento della serie S21, questa feature è stata aggiornata e nel riconoscimento di scene e oggetti è stata aggiunta anche la Luna, e affinché i risultati fossero all’altezza delle aspettative Samsung ha messo in moto una serie di implementazioni software.

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Il primo passaggio avviene a monte, con Samsung che ha creato un database con tutte le immagini possibili della Luna, che sia in fase calante, crescente o piena, una tecnica abbastanza facile da attuare dato che la combinazione di rotazione terrestre e lunare fa sì che quella che vediamo dalla Terra è sempre la stessa faccia della Luna. Questo database è stato quindi dato in pasto all’intelligenza artificiale, che tramite deep learning è diventata in grado di identificare la Luna nell’inquadratura della fotocamera (a patto che non sia coperta da nuvole o foschia).

A questo punto, Samsung ha pre-impostato che superando lo zoom 25x l’IA intervenga per capire se nella scena che si sta inquadrando ci sia o meno la Luna, dato che sotto il 25x il satellite terrestre sarebbe troppo piccolo per essere riconosciuto con precisione. Inoltre, dal 25x in poi è molto più facile riconoscerla perché l’inquadratura sarà composta da uno sfondo scuro e un oggetto bianco luminoso al suo interno. Se la Luna viene riconosciuta, tocca al secondo passaggio: l’Ottimizzazione Scena interviene impostando la messa a fuoco all’infinito, usando la stabilizzazione OIS+EIS per centrare il soggetto con lo Zoom Lock ed evitare tremolii e abbassando l’esposizione al minimo per cogliere i dettagli della Luna.

Una volta effettuato lo scatto, avviene il terzo e ultimo passaggio: prima di tutto, l’IA aumenta i dettagli della Luna basandosi sul database su cui Samsung l’ha allenata; e questo è un punto cruciale, perché si potrebbe pensare che quello che faccia sia sostanzialmente prendere un’immagine della Luna e schiaffarla sopra a quella fotografata. Ma non è quello che avviene, anche perché le foto della Luna scattate da smartphone sono tutto fuorché perfette. Dopodiché intervengono elaborazione multi-frame e funzione Super Resolution: anche se lo scatto è uno solo, la fotocamera cattura diversi frame che combina per tirar fuori più dettagli possibili e ridurre il rumore che si viene inevitabilmente a creare in una foto con zoom 100x.

Foto e IA: quando si può parlare di foto false?

Nonostante la spiegazione di Samsung regga, quello della fotografia computazionale rimane un argomento controverso. Da quando la fotografia su smartphone è diventata uno degli strumenti principali (se non l’unico) con cui moltissime persone immortalano la propria vita, si discute di come l’intervento dell’intelligenza artificiale sia da reputare come un alleato o come un falsificatore della realtà. E se fino a qualche anno fa l’intervento del software era limitato solamente ad accentuare dei color, ridurre il rumore e così via, oggi diventa un modo per permettere agli smartphone di fare quello che non saprebbero fare, per esempio immortalare la Luna. Perché basta disattivare l’Ottimizzazione Scena per scoprire che gli smartphone Samsung non sono in grado di farlo, perlomeno non senza IA: ma quanta differenza c’è fra photoshoppare una Luna o interpretarla tramite deep learning? Credo che la risposta non sia affatto scontata e che dipenda da quanto una persona dia valore alla “realtà” nel mondo fotografico.

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