Era il 2017 quando Jack Ma, storico fondatore di Alibaba, affermava che entro 30 anni un robot sarà sulla copertina del Time come il migliore CEO dell’anno; e probabilmente potrebbe averci preso, visto quanto sta accadendo fra le file della compagnia cinese NetDragon Websoft. Microsoft ha puntato tutte le fiches nella direzione dell’IA, come dimostra il nuovo Office in cui l’IA aiuta l’utente a fare in pochi secondi azioni che prima richiedevano ore se non giorni; per non parlare di Bing, che grazie a OpenAI e a GPT-4 è passato da un fallimento a una delle cose più “hot” dell’ultimo periodo. Ma si sa, spesso in Asia ci si spinge un passo più avanti, e da qualche mese NetDragon ha assunto un’intelligenza artificiale come CEO; e contrariamente a quanto alcuni potrebbero pensare, i risultati la stanno premiando.
Da quando NetDragon ha nominato una IA come suo CEO, gli affari stanno andando meglio
Si chiama Miss Tang Yu, ed è ufficialmente l’amministratrice delegata di NetDragon Websoft, compagnia videoludica cinese non molto famosa in occidente e che ha realizzato titoli come Neopets, Eudemons Online, Heroes Evolved e Conquer Online. Lo è diventata dall’agosto 2022, prima ancora che ChatGPT riaccendesse la discussione attorno alle intelligenze artificiali. Tan Yu è un vero e proprio hub di dati, processati in tempo reale per compiere decisioni più razionali e gestire i rischi più efficacemente; oltre a migliorare la qualità e l’esecuzione e lavorativa e semplificare il flusso di processi, è anche incaricata di sviluppare talenti e garantire un ambiente di lavoro equo per tutti.
NetDragon afferma di aver compiuto questa decisione per “trasformare la gestione aziendale e migliorare l’efficienza“, e possiamo dire che per ora ci sia riuscita alla grande: da quando Tang Yu è stata nominata CEO, il titolo NetDragon è uno dei migliori per distacco nella borsa di Hong Kong, con un aumento semestrale del +10%. Secondo il presidente Dejian Liu, “l’IA è il futuro di un’azienda che si trasformerà gradualmente in un ambiente lavorativo basato sul metaverso per attrarre talenti da tutto il mondo“.
D’altronde, una IA lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7 ma soprattutto non prende stipendio, non chiede ferie e non va in malattia. E in un mondo in cui la paga media di un CEO ammonta a 16 milioni di dollari l’anno, si tratta di un risparmio a dir poco notevole (al netto delle delle spese per creare e mantenere operativa una IA). E c’è chi negli Stati Uniti ipotizza che un cambiamento del genere possa andare a vantaggio dei dipendenti, il cui stipendio è aumentato solo del +18% a fronte di un +1.460% per gli amministratori delegati ma che in un cambiamento del genere potrebbe assistere a una ridistribuzione degli utili. Ma c’è chi ancora dubita sull’effettiva possibilità che un’IA prenda il posto di una figura come quella del CEO, a cui si richiedono capacità anche di stampo prettamente umano: come potrebbe un robot sostituire il carisma e l’approccio al pubblico di uno Steve Jobs o di un Elon Musk? Quello di NetDragon è un primo tentativo, ma se i risultati continueranno a essere positivi ci aspettiamo che l’esperimento venga replicato da qualcun altro.
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