Continuano a farsi evidenti i frutti del CHIPS Act: dopo le manovre da parte di TSMC, anche Samsung si sta prodigando per aprire la sua fabbrica di semiconduttori negli USA. Da quando la crisi di approvvigionamento globale ha dimostrato cosa succede quando un ingranaggio si ferma, tutti i produttori tecnologici si stanno adeguando, differenziando quanto più possibile la geolocalizzazione degli impianti di fabbricazione. L’esempio più eclatante è quello di Apple, che dopo anni e anni passati a produrre perlopiù in Cina, sta spostando buona parte della sua filiera in altre nazioni.
Samsung sta ultimando la costruzione del mega-impianto di semiconduttori negli USA
Lo stesso vale per l’industria dei semiconduttori, a dir poco critica per l’avanzamento produttivo del mercato globale, dai prodotti più sofisticati come smartphone e PC a oggetti più semplici come le tessere sanitarie. Abbiamo ben visto gli effetti della crisi dei semiconduttori, le cui ripercussioni hanno colpito soprattutto il mondo automobilistico e quello del gaming, fra console introvabili e schede grafiche vendute a prezzi da capogiro. Lo stesso vale per gli smartphone: è il caso di Xiaomi 11 Lite 5G NE, nato per sopperire al brusco stop della produzione del chip del modello precedente. In questo caso, bisogna fare un doveroso distinguo fra chipmaker fab e fabless: senza i primi, nessuno può produrre fisicamente i semiconduttori, e nel mondo mobile soltanto TSMC e Samsung sono in grado di produrre i chip più avanzati.
Taiwan e Sud Corea: qua sono localizzate le fabbriche che mandano avanti il mondo, ma grazie all’accordo con gli Stati Uniti questo duopolio geografico sta per terminare. Nel 2021, Samsung annunciava il piano da 17 miliardi di dollari che darà nascita alla prima fabbrica di semiconduttori avanzati in America, più precisamente nei pressi della città di Taylor, in quel Texas dove a 25 km di distanza, cioè ad Austin, sorge già l’impianto S2-Line di Samsung per la produzione a 65-11 nm per le memorie NAND. Non si è ancora parlato di nanometri per capire quanto avanzata sarà la produzione, ma i chip prodotti saranno per ambiti quali smartphone, 5G, calcolo ad alte prestazioni e intelligenza artificiale e la stessa compagnia parla di “migliori prodotti“, pertanto ci aspettiamo chip di ultime generazioni.
Sarà un impianto da oltre 5 milioni di metri quadri, la cui costruzione è iniziata nei primi mesi del 2022, sarà terminato nel 2023 e inizierà a essere operativo nel 2024. “Con l’aggiunta di una nuova struttura, Samsung sta gettando le basi per un altro importante capitolo del nostro futuro: con una maggiore capacità produttiva, saremo in grado di soddisfare meglio le esigenze dei nostri clienti e contribuire alla stabilità della catena di fornitura globale di semiconduttori”. Questo è quanto affermato da Kinam Kim, vicepresidente e CEO di nostro futuro”, ha dichiarato Kinam Kim, Vice Presidente e CEO, Samsung.
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