La crisi dei chip colpisce anche le tessere sanitarie

crisi chip tessera sanitaria

Avreste mai pensato che la crisi di semiconduttori e chip avrebbe colpito anche un oggetto apparentemente semplice come le tessere sanitarie? Era il 2004 quando lo stato italiano decideva di mandare in pensione la tessera del codice fiscale in favore della tessera sanitaria, che dal 2011 si è grazie alla presenza di un microchip con cui abilitare tutta una serie di funzioni. Oltre a fungere da documento d’identità in ambito medico, questa tessera permette l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione come Carta Nazionale dei Servizi. Tuttavia, a causa della gravosa situazione della crisi di approvvigionamento globale e i conseguenti effetti sull’industria tecnologica, dall’1 giugno 2022 le tessere sanitarie saranno consegnate ai cittadini prive di chip.

Non ci sono più chip per le tessere sanitarie: la crisi dei semiconduttori si sta espandendo

Il perché sia in corso una vera e propria crisi tecnologica l’abbiamo discusso in lungo e largo: le fabbriche non riescono a soddisfare l’enorme richiesta di semiconduttori, anche e soprattutto a causa della pandemia e dei conseguenti lockdown. Se non bastasse la delicata situazione sanitaria, mettiamoci anche il conflitto fra Russia e Ucraina, due nazioni coinvolte nella fornitura di materie prime necessarie per la stampa dei chip. Ma quello che sta mutando rispetto ai mesi passati è il campo di influenza di questa crisi: se prima a risentirne era il mercato automobilistico, così come smartphone, tablet, PC, console e schede grafiche, adesso anche dispositivi decisamente meno evoluti come la tessera sanitaria stanno accusando il contraccolpo. E il sentore è che questa sia solo la prima fase di una crisi che rischia di allargarsi a qualsiasi carta smart dotata di chip, comprese carte di credito e debito, bancomat e così via.

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Cosa cambierà con la tessera sanitaria senza chip?

Come anticipato, dall’1 giugno chi dovrà rinnovare la tessera sanitaria o farne una ex novo ne riceverà una versione depotenziata in quanto senza chip. Questa continuerà a fungere da codice fiscale e da carta di accesso ai servizi sanitari nazionali ed europei, ma verranno meno quelle funzionalità legate alla Carta Nazionale dei Servizi, non potendo essere usata per l’identificazione nei siti di Pubblica Amministrazione. Per esempio, potrà essere usata in farmacia per acquisti e detrazioni fiscali, ma non per fissare visite e appuntamenti presso gli appositi totem; in alcuni comuni, inoltre, non potrà essere utilizzata per l’accesso ai bidoni della raccolta differenziata dotati di lettura del chip.

Come rimandare la scadenza della tessera sanitaria

Qualora aveste ricevuto la tessera sanitaria senza chip o aveste una tessera con chip in scadenza entro il 31 dicembre 2023 non buttate quella col chip, perché potete usufruirne tramite proroga di validità. Per farlo, dovete effettuare l’estensione del certificato TS-CNS andando sul sito ufficiale, munendovi di un PC Windows, i codici PIN e PUK della tessera con chip (se l’aveste smarriti ecco come riaverli) e soprattutto un lettore di smart card. Quest’ultimo è necessario, perché dal sito dovrete scaricare il software necessario per installare sul chip la suddetta estensione. Qualora non aveste un lettore del genere, potete affidarvi a sportelli ASL, farmacie e medici di base, che dovrebbero essere attrezzati per effettuare questa procedura.

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