Il grande argomento di tendenza della fine del 2022 e l’inizio del 2023 è sicuramente quello delle intelligenze artificiali: nei mesi scorsi abbiamo visto come degli algoritmi sia in grado di generare immagini da semplici input di testo, oppure come possano ricreare fotografie partendo da un singolo selfie. L’IA che però sta davvero spopolando nelle ultime settimane, attirando su di se anche l’interesse delle grandi aziende tecnologie, è sicuramente ChatGPT. Oggi vi spieghiamo cos’è, come funziona e cosa è in grado di realizzare l’intelligenza artificiale che sta conquistando il mondo.
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ToggleChatGPT: un bot in grado di conversare, creare storie e risolvere problemi
Cos’è ChatGPT?
“Salve, sono ChatGPT, un modello di linguaggio di grandi dimensioni addestrato da OpenAI. Sono in grado di generare testo in modo autonomo e rispondere alle domande su una vasta gamma di argomenti. Sono qui per aiutare a fornire informazioni e rispondere alle domande.” Quale miglior modo di presentarvi ChatGPT, se non chiedere proprio al bot di farlo al posto nostro?
Questo è ChatGPT (Generative Pre-trained Transformer): un algoritmo capace di rispondere a qualsiasi domanda gli venga posta. OpenAI ha iniziato a lavorare su questo progetto nel lontano 2017, lanciando una prima versione embrionale l’anno successivo.
Un modello di linguaggio è un algoritmo o un sistema di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) che utilizza tecniche di apprendimento automatico per analizzare, comprendere e generare testo in modo autonomo. Ci sono diversi tipi di modelli di linguaggio, tra cui modelli di classificazione, modelli di generazione e modelli di traduzione.
Un modello di generazione del linguaggio, come ChatGPT, è in grado di generare testo in modo autonomo. Questo tipo di modello è addestrato su un grande database di testo e può essere utilizzato per generare nuovi scritti in una varietà di contesti, come la scrittura automatica di articoli, la generazione di risposte alle domande e la creazione, per l’appunto, di bot in grado di chattare con l’utente.
Per la versione che vediamo oggi online, gli sviluppatori hanno utilizzato una banca dati enorme, affidandogli la conoscenza degli argomenti fino al mese di settembre dell’anno 2021. Tutto quello che viene dopo, ChatGPT non lo conosce: il bot è in grado di capire che l’argomento di cui stiamo parlando supera le sue conoscenze, avvisandoci di conseguenza, come nell’esempio che vedete qui sotto.
Il bot, quindi, ha delle limitazioni ben precise che ne impediscono l’apprendimento in tempo reale di nuove informazioni da internet: una scelta voluta, probabilmente, per evitare il proliferare di fake news scritte automaticamente che avrebbero potuto creare non poca difficoltà nella gestione. OpenAI, tuttavia, non ha mai chiarito questo punto, attribuendo l’interruzione della conoscenza alla volontà di assegnare al modello di linguaggio un dataset ben preciso.
ChatGPT – Come funziona e cosa può fare
Utilizzare ChatGPT è tanto semplice quanto parlare con i vostri amici su una qualsiasi app di messaggistica istantanea: basta aprire la conversazione con il bot e iniziare a porre delle domande. Potete combattere la solitudine chiedendo a ChatGPT di conversare amabilmente, ottenendo risposte a tono, oppure porre quesiti sugli argomenti più disparati per ottenere delle soluzioni.
Nelle nostre prove, in redazione, ci siamo divertiti a creare le storie più disparate, come quella di un gattino bloccato sul cornicione del nostro palazzo a cui i pompieri hanno dovuto prestare un tempestivo soccorso. La qualità del testo e la minuziosità nei dettagli ci ha davvero sbalorditi. Siamo passati poi a qualcosa che potesse avvicinarlo di più al nostro campo d’interesse, provando a fargli fare un confronto tra due smartphone (che fossero usciti prima di settembre 2021). Questo è l’incredibile risultato:
Ma non è tutto, quello che ci ha lasciato più senza parole è stata la grande conoscenza nel campo della programmazione: nei prossimi mesi, probabilmente, vedrete delle nuove funzioni su GizChina.it che ChatGPT ha aiuto a creare generando in modo automatico delle righe di codice che semplificheranno in modo sostanziale il lavoro che potete apprezzare tutti i giorni su queste pagine.
Questi sono solo alcuni esempi: in rete infatti sono tante le storie di chi è riuscito a scrivere interi libri per bambini, finalizzando l’opera con tanto di monetizzazione. Il miglior modo di sfruttare l’intelligenza artificiale, tuttavia, rimane l’integrazione nella propria navigazione web. Questo infatti è quello che vorrebbe fare Microsoft per Bing con un investimento di ben 10 miliardi, ma che può essere fatto tranquillamente anche su Google Chrome con le migliori estensioni disponibili sul web.
ChatGPT – Il rovescio della medaglia e le insidie sul web
Questa conoscenza, come ogni cosa in questo mondo, ha un lato positivo ed uno estremamente negativo. Se essere aiutati a programmare e comprendere il codice può essere un vantaggio per gli utenti, lo svantaggio nasce nel momento in cui è estremamente semplice creare codici malevoli e phishing, cosa di cui vi abbiamo già parlato nei giorni scorsi.
Negli Stati Uniti (ma siamo sicuri che il fenomeno si diffonderà ben presto anche da noi), ChatGPT è diventato talmente popolare che viene utilizzato in modo quasi sistematico per i compiti a casa, i temi e le tesi scolastiche. Proprio a questo proposito, uno studente di soli 22 anni ha progettato GTPZero, uno strumento in grado di riconoscere il testo generato dall’intelligenza artificiale per evitare plagi oppure imbrogli.
Inoltre, l’intelligenza artificiale non è infallibile: sono tanti gli esempi emersi sui social network e anche noi abbiamo fatto delle prove. Abbiamo provato a far credere a ChatGPT che la somma 10 + 10 producesse come risultato 25. In un primo momento l’IA ha creduto alle nostre parole scusandosi per l’errore, salvo poi in seguito tornare sui propri passi con tono forse anche arrogante.
Il futuro di ChatGPT
Dove può arrivare questa IA? Le sue applicazioni future potranno davvero sostituire il lavoro che facciamo su base quotidiana? La risposta a queste domande può averle soltanto OpenAI, che conosce a fondo le potenziali che le grandi aziende tech sembrano per il momento aver solo intuito.
Il fatto che il bot possa rispondere in qualsiasi lingua a qualsiasi tipo di quesito ci lascia davvero senza parole e ci sembra impossibile che i più grandi motori di ricerca non implementino questa tecnologia in futuro. Quello che secondo noi potrebbe effettivamente cambiare, infatti, saranno i risultati delle ricerche.
In futuro, tecnologie come ChatGPT ci permetteranno di ottenere risposte discorsive ad ogni nostra ricerca sul web: immaginate per esempio di chiedere a Google “quanto è largo un campo da calcio?” ed ottenere una risposta dettagliata come questa, che non richiede ulteriori clic su altri siti per soddisfare la nostra sete di conoscenza.
E voi? Diteci la vostra nei commenti e spiegateci come avete intenzione di utilizzare questa nuova tecnologia e come potrebbe aiutarvi nel lavoro e nello studio!
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