C’erano una volta le serie P30 e Mate 20, gli ultimi top di gamma che Huawei riuscì a portare sul mercato dotandoli dei servizi Google. Poi arrivò maggio 2019, il mese che ha segnato il proseguo della compagnia cinese in quanto fu allora che il governo USA decise di bannarla, di fatto tagliandola dal mercato globale. Certo, Huawei è ancora operativa, ma è palese che sia stata costretta a ridimensionarsi, a partire dalla cessione di Honor passando per il blocco di TSMC e la conseguente fine dei chip HiSilicon Kirin. Tutta una serie dilimiti che ha abbassato il potere mediatico e commerciale di Huawei, colpendola laddove aveva acquisito il maggiore potere rispetto a tutti gli altri brand cinesi. Mi riferisco ai top di gamma, in cui la compagnia era riuscita a posizionarsi in alto grazie a proposte all’avanguardia e di spicco sotto il profilo tecnologico.
I top di gamma Huawei continueranno ad arrivare in Europa: ecco cosa aspettarsi
Il risultato del ban è che, se prima Huawei lanciava due linee di top di gamma all’anno, cioè la serie P e la serie Mate, dal 2021 è dovuto correre ai ripari diminuendo la proposta. Siamo così passati dal 2018 con P20 e Mate 20 e dal 2019 con P30 e Mate 30 all’assistere al lancio di P50 nel 2021 e di Mate 50 nel 2022. Essendo calato il suo star power, Huawei non può più permettersi di lanciare troppi top di gamma o rischierebbe di fare un buco nell’acqua in termini economici.