Non solo Apple A16 Bionic, non solo comunicazione satellitare: la novità che ha catturato più l’attenzione dei nuovi iPhone 14 Pro e Pro Max si chiama Isola Dinamica. Come si vociferava ormai da tempo, Apple ha effettivamente abbandonato il notch introdotto nel 2017 con iPhone X e ha adottato una nuova soluzione, la cosiddetta “pillola punch-hole“. Sì, perché non è la prima volta che vediamo una conformazione del genere: Huawei P40 Pro e Mate 40 Pro l’hanno fatto prima, ma Apple ha intrapreso una strada differente e soprattutto mai vista prima in questo formato.
Ecco come funziona l’Isola Dinamica dei nuovi Apple iPhone 14 Pro e Pro Max
Se i melafonini di Apple sono “costretti” ad adottare soluzioni come il notch o la nuova Isola Dinamica, quando gli smartphone Android adottano fori più minimali o fotocamere sotto allo schermo, è per il Face ID. Pur avendo abbandonato la tacca, anche gli ultimi iPhone 14 Pro e Pro Max perseguono la strada della scansione biometrica tramite riconoscimento facciale 3D. E allo stato attuale della tecnologia, questo metodo di scansione del viso richiede una sensoristica che non può essere racchiusa in uno spazio troppo ridotto. Questa sensoristica comprende la fotocamera TrueDepth, da cui vengono proiettati migliaia di punti invisibili sul volto da scansionare per creare una mappa di profondità più accurata rispetto alla scansione bidimensionale della quasi totalità degli smartphone Android.
Di conseguenza, Apple non può fare a meno di dover ritagliare dallo schermo una porzione necessaria per contenere questa fotocamera. Quello che ha fatto con l’Isola Dinamica è staccare questa porzione dal bordo superiore, creando di fatto un punch-hole allungato al centro dello schermo; e già questa è una prima volta, perché aziende come Huawei e Honor hanno preferito metterlo lateralmente. La mossa successiva è geniale, perché sfrutta il software per colmare questo limite hardware: se si chiama “Dinamica”, è perché questa “Isola” si adatta in base al contenuto a schermo, diventando un elemento preponderante dell’interfaccia grafica.
Si allarga quando si riceve una telefonata per mostrare chi ci sta chiamando e i pulsanti per accettare/rifiutare la chiamata; ingloba le app che si chiudono con uno swipe dal basso; funge da widget per la musica in riproduzione e per monitorare lo stato delle AirPods abbinate; fornisce indicazioni durante la navigazione satellitare; comunica lo stato della ricarica in corso. Il tutto condito da animazioni di movimento ad hoc che rendono l’Isola Dinamica veramente dinamica e adattiva in base al contesto. E questi sono soltanto alcuni degli esempi che Apple ha mostrato durante la conferenza, dando per scontato che nel corso del tempo sempre più app integreranno le proprie funzionalità con l’Isola Dinamica.
A questo punto, ci si chiede se dopo Apple anche altri produttori del mondo Android come Xiaomi, OPPO e vivo decideranno di prendere ispirazione dall’Isola Dinamica e farne una propria versione. Tuttavia, se per Apple una porzione di display del genere è giustificato che sia occupata per la presenza del Face ID, lo stesso non si può dire nel mondo Android, dove a parte Huawei tutti fanno affidamento al lettore d’impronte nello schermo (o laterale).
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