Era il 2021 quando vi spiegavamo perché la crisi energetica della Cina avrebbe avuto ripercussioni anche in occidente, e tuttora ne continuiamo a pagare le conseguenze. Avendo nelle proprie mani buona parte dell’industria tecnologica mondiale, le difficoltà della Cina finiscono per essere anche le nostre; lo abbiamo visto con la politica dei lockdown, poi con la crisi dei semiconduttori e adesso stanno sorgendo problemi anche per la produzione delle batterie. Nonostante in Europa la situazione meteorologica sembri star migliorando, la Cina continua a soffrire la più forte ondata di caldo mai registrata in 60 anni, praticamente da quando esistono registrazioni di questo tipo nella nazione. Città come Zhushan hanno toccato picchi di 44° C e oltre 10 regioni cinesi stanno vivendo una media di 40/42° C; in città come Luzhou si è ricorsi a metodi estremi, come lo spegnimento dei lampioni in orario notturno. Le precipitazioni sono calate di oltre il 50% e si è registrato un record nell’utilizzo di aria condizionata in case e uffici, mettendo in crisi le centrali energetiche.