A pochi giorni dal lancio dei nuovi smartphone, vengono svelati ulteriori dettagli sulle tecnologie di intelligenza artificiale presenti sullo Xiaomi 12S Ultra e 12 Pro Dimensity Edition. Grazie alla solida collaborazione con Elliptics Labs – fornitore di software di AI e di sensori intelligenti virtuali – il colosso cinese ha nuovamente munito i suoi flagship del tanto controverso sensore di prossimità virtuale: ecco come funziona.
Il sensore di prossimità di Xiaomi 12S Ultra e 12 Pro Dimensity Edition riduce i costi: ma è un vantaggio?
Da qualche anno, Elliptic Labs ha sviluppato la tecnologia Inner Beauty, che consiste in un sensore di prossimità basato su intelligenza artificiale e del quale sia Xiaomi 12S Ultra che 12 Pro Dimensity Edition sono dotati. Ma a cosa serve e come funziona questo sensore? La risposta è presto detta: si occupa di spegnere lo schermo e disabilitare il pannello touch quando si avvicina lo smartphone all’orecchio durante una chiamata. Così facendo, riduce la possibilità di riagganciare accidentalmente una chiamata o di comporre numeri quando lo schermo entra in contatto con la pelle, oltre a ridurre il consumo della batteria.
Trattandosi di un sensore virtuale e non di una vera e propria componente hardware, Xiaomi può ridurre i costi di produzione dello smartphone ed eliminare un possibile rischio di approvvigionamento, che sappiamo essere particolarmente attuale nel mondo della tecnologia. Tuttavia, negli anni abbiamo potuto constatare con mano come questo tipo di sensori si riveli spesso meno affidabile rispetto alla controparte non virtuale. Un problema con cui la stessa Xiaomi si è pronunciata, che ha colpito e colpisce molti utenti e che abbiamo spiegato in un video dedicato, nella speranza che con le ultime iterazioni qualcosa possa esser stato migliorato.
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