Dopo la separazione da Huawei, Honor ha deciso di investire ingenti risorse nel business della telefonia mobile e i prodotti che sta rilasciando sul mercato stanno divenendo in brevissimo tempo dei Best-Buy. Pensate che in Cina, la terra natale del marchio asiatico, l’azienda è riuscita a scalzare diverse realtà locali e internazionali e ora punta al podio mirando il primato di Apple e Samsung.
Fatta questa doverosa premessa per permetterci di contestualizzare meglio l’attività della compagnia, dobbiamo parlarvi di Honor X8, un device di fascia medio-bassa che sta conquistando il cuore degli amici oltreoceano grazie all’ottima qualità di cui dispone. Non possiamo non citarvi il design, vero punto nevralgico di questo terminale, che colpisce ad un primo sguardo anche l’occhio più esigente. Il comparto fotografico poi, è davvero ricco: quattro sensori di buona caratura che possono fornire un boost ai fotoamatori in erba. Dulcis in fundo, ha potenza da vendere. Grazie al processore octa-core di Qualcomm che troviamo a bordo, il gaming ad alte prestazioni non sarà più un’esclusiva dei dispositivi di fascia alta. Ma senza indugio, buttiamoci a capofitto nella disamina del midrange.
Con un’estetica accattivante, con delle colorazioni lussuose ma anche frizzanti, il device si rivolge ai giovanissimi (e non solo), visto che diventa un alleato perfetto per gli appassionati di giochi online e titoli arcade, ma anche per chi cerca un telefono equilibrato dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.
Indice
Toggle
Recensione Honor X8: bello, bello e possibile
Design e materiali
Appena ho aperto la confezione mi sono trovato davanti uno smartphone dal display generoso da 6,7 pollici, con risoluzione FullHD+ (2388×1080 pixel). Ma ciò che mi ha veramente colpito però, è l’incredibile manegevolezza. Io ho le mani piccole, pertanto va da sé che non amo i padelloni che non riesco a impugnare con facilità. Honor X8 tuttavia, a causa del suo frame squadrato ma non spigoloso e grazie al form factor, non mi ha mai recato fastidio, neanche quando ho usato il telefono in giro durante una passeggiata.
Venendo alle dimensioni, lo smartphone misura 163,4×74,7 mm; citiamo lo spessore di soli 7,45 mm e il peso di 177 grammi ben distribuiti lungo tutta la scocca. Sono rimasto colpito anche dallo schermo – che vedremo più avanti – e del suo rapporto con l’intera scocca, pari al 93,8% Posteriormente c’è una back cover che emette giochi di luce davvero molto particolari con un modulo fotografico quadrato contenente quattro sensori e un flash LED.
Il fingerprint è posto sul frame laterale destro, in concomitanza del pulsante di accensione e spegnimento. Ci troviamo di fronte ad uno dei più rapidi della categoria: veloce, affidabile, preciso. Per chi volesse, c’è anche lo sblocco con il volto 2D ma lo trovo meno puntuale del primo.
Honor X8 viene venduto in tre colorazioni: Titanium Silver, Ocean Blue, Midnight Black. Sulla parte inferiore della scocca c’è la solita griglia per lo speaker, il microfono, la porta USB C che ricarica a 22,5W e il jack audio da 3,5 mm per le cuffie cablate. Dotazione ricca, dunque.
Display
Lo schermo è un’unità FullView da 6,7 pollici, come detto, IPS e lCD, con risoluzione FullHD+ e refresh rate da 90 Hz. Avviso subito gli appassionati di tecnicismi: no, non è AMOLED o OLED. Honor ha dotato il dispositivo di uno schermo LCD IPS ma di buona caratura. È proprio provandolo che ho potuto apprezzarlo. Come sempre, le cose vanno testate al di là dei numeri, perché poi la verità è che si tratta di un pannello molto gradevole sia nel gaming che durante la visione dei contenuti on demand in streaming.
Con Disney+, la mia app di riferimento, ho visto per diverso tempo delle puntate dei Simpson online e ho apprezzato anche la qualità dello speaker: alto e non distorce i suoni. Mi è piaciuto anche giocare con questo telefono: il pannello è davvero ottimo anche se si ama giocare a titoli ad alta intensità come COD Mobile o a qualcosa di più classico, come Crash Bandicoot On the Run.
Hardware e prestazioni
A proposito di gaming, visto che ci siamo, non posso non fare un plauso ad Honor per le eccellenti prestazioni che offre questo mediogamma. La cosa incredibile è che è un telefono che costa poco più di 250€, quindi nessuno ci si aspetterebbe mai un device in grado di funzionare così bene con carichi di lavoro pesanti. Eppure… le partite su COD Mobile sono state semplicemente “fluide”, naturali e divertenti. Mai un lag o un’incertezza, neppure dopo diversi minuti di utilizzo.
Il merito va anche all’ottimo processore di cui dispone e della GPU integrata: parliamo dello Snapdragon 680 di Qualcomm, un chipset octa-core a 6 nm che funziona bene sia nell’utilizzo social che nei contesti più disparati ed esosi in termini energetici, unito all’Adreno 610. Il modem è solo 4G LTE e forse qui ci troviamo di fronte ad una prima pecca. Un piccolo punto a sfavore, che poi però non pregiudica affatto l’esperienza finale, anzi. In Italia, trovare delle reti 5G davvero eccellenti non è facile e le proposte degli operatori sono ancora un po’ care.
Il System on Chip viene coadiuvato da un modulo RAM da 6 GB di tipo LPDD4x e da memorie da 128 GB UFS 2.1, purtroppo non espandibili. Occorrerà non esagerare mai con il download di app, soprattutto se poi si realizzano molti video e tante immagini.
Andando a vedere i benchmark invece, ho eseguito il mio solito trittico di test: AnTuTu, AnTuTu sotto stress e Geekbench. Dal primo segnalo uno score complessivo di 270963 punti; sotto stress invece, il device si è comportato molto bene. La temperatura è salita di 4,5° e la batteria è scesa dal 100% all’85% in 45 minuti. Non male. Su Geekbench invece, lo score complessivo è di 379 punti sui test single-core e 1571 punti in quelli multi-core.
Risponderò ora alla fatidica domanda: “Ma come va nell’utilizzo di tutti i giorni?#8221;. La risposta è immediata: “non sembra un device da soli 260€”. Per navigare sul web, per la messaggistica online e offline, telefonate, per il gaming, per le foto creative, va bene. Certo, non sarà un cameraphone, come vedremo, ma chi cerca una “macchina fotografica professionale portatile” dovrebbe guardare dispositivi che costano almeno 4-5 volte tanto. Ciò che fa davvero la differenza, torno a sottolinearlo, è il suo processore che lo rende – a tutti gli effetti – un piccolo gaming phone.
Fotocamere
A bordo di Honor X8 troviamo cinque sensori. Sì, avete letto bene: quattro sulla back cover e una selfiecam anteriore incastonata in un foro al centro del pannello. Quest’ultima mi è piaciuta davvero parecchio. Si tratta di una cella da 16 Mpx con apertura f 2.4 che regala scatti ottimi anche quando la luce è avversa. Le videochiamate non saranno mai un problema e i selfie saranno sempre luminosi grazie anche ad un effetto “ring light” che il device opera in maniera automatica per migliorare l’esposizione generale.
Sul comparto fotografico, bhè, lo devo ammettere. Non sono le fotocamere più frizzanti che abbia provato, ma sono tante e permettono – soprattutto ai giovanissimi – di sperimentare e creare a proprio piacimento. La principale tuttavia, è un’ottica da 64 Megapixel con apertura f 1.8 ed è la più “feroce” del quartetto: nitida, ricca di dettagli ma non chiedetegli foto impossibili quando il cielo non lo consente. In questi giorni di prova, a L’Aquila ha sempre fatto brutto tempo e si sa, con il cielo nuvoloso si mettono in crisi anche le camere automatiche più prestanti. Ad ogni modo, i colori risultano un po’ più spenti del dovuto, soprattutto con le foto macro o con ampia apertura. L’ultrawide pecca un po’ di nitidezza e lo zoom 2X non spinge eccessivamente. Tecnicamente parlando, ci troviamo di fronte a tre sensori da 5, 2 e 2 Megapixel.
Il software però è ricco e permette di realizzare foto/video in verticale in formato storia o immagini in alta risoluzione sfruttando tutti i Megapixel della lente principale. C’è la doppia visuale, la macro, la possibilità di inserire gli adesivi, l’HDR automatico che mitiga un po’ i difetti sopra descritti, il timelapse, la modalità panorama, la portrait mode… insomma. Come potete intuire da soli, le possibilità creative non mancano: sta a voi sbizzarrirvi con le foto.
I video invece, si possono girare ad un massimo di 30 fps in risoluzion FullHD in 16:9. Non ci si può spingere di più e non c’è nemmeno l’OIS.
In definitiva, se dovessi giudicare questo comparto darei un voto di 6,5 su 10, proprio perché le criticità vengono compensate da un menù ricco di impostazioni per i foto-amatori.
Software
Il midrange arriva con Android 11 pronto all’uso, “coperto” dalla skin Magic UI 4.2. Sebbene Honor – come anticipato nell’introduzione – si sia staccata da Huawei quasi due anni fa, ha ancora una skin che deriva in parte dalla EMUI. Avendo provato di recente il Nova 9 SE, ho notato una notevole somiglianza fra le interfacce operative. Qui però troviamo il Play Store di Google, con tutte le sue applicazioni più in voga.
C’è lo store di Honor preinstallato e il portale MyHonor, molto simile al MyHuawei di cui ho parlato nell’altra recensione. Abbiamo qui una community di fan che somiglia quasi ad un social network proprietario, del tutto simile ad una sorta di hub dove condividere i propri pensieri sul mondo Honor e sui device del marchio.
Se devo trovare una critica in questo reparto, direi che sarebbe stato gradito Android 12 di default, anche perché ci avviciniamo rapidamente al debutto di Android 13. A metà 2022, un telefono – nuovo – che esce con Android 11 è un po’ uno spreco. Peccato.
Batteria
Qui sono un po’ perplesso: sebbene ci sia una cella energetica da 4000 mAh, non sono riuscito a portare a casa la mia giornata, anche perché ho giocato “da pazzi” a COD Mobile, ma al di là delle mie fisse quotidiane, il consumo in stand-by è ciò che mi fa storcere il naso. Al contrario, durante l’uso stress non scende in maniera eccessiva. Ad ogni modo, poco male: c’è la fast charge da 22,5W, ma zero wireless charging o reverse charging.
Conclusioni
Veniamo ora alle conclusioni: Honor X8 mi è piaciuto perché ha un focus ben definito: i giovanissimi che vogliono un telefono bello, performante e ricco di funzionalità top. Non a caso il titolo della recensione è “bello, bello e possibile“, con una citazione non troppo nascosta alla canzone di Gianna Nannini, solo che il “bello” della situazione non sono io, ma lo smartphone di casa Honor. Possibile: bhè, con un prezzo di listino di 259,90€ direi che è più che abbordabile. Ottimo anche per chi cerca un mediogamma economico ma che sia in grado di fare tutto.
N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.