È dal 2017 che il mercato degli smartphone non solo è stagnate, ma è in costante calo, non solo a livello locale ma su scala globale. E questo è anche un bene, per certi versi: oggi non è più necessario cambiare così frequentemente telefono come lo era anni fa. Anche per questo, i produttori stanno cercando di cambiare paradigma con l’avvento degli smartphone pieghevoli. Ma ci vorrà ancora tempo prima che questi diventino un trend consistente di mercato, se mai lo diventeranno. Fino ad allora, i dati di vendita di Counterpoint Research sono interessati per capire come questo trend negativo si sia modificato negli ultimi anni.
Il mercato degli smartphone si sta riprendendo dalla caduta del 2020
Durante l’intero 2021, tutti i produttori (Android e non) hanno venduto qualcosa circa 1,39 miliardi di smartphone in tutto il mondo. Un numero che, se confrontato al precedente 2020, rappresenta una crescita complessiva del +4%, per la prima volta in positivo dal 2017. Ma parliamo di numeri tutt’altro che entusiasmanti per il settore: facendo qualche rapido calcolo, dal 2017 al 2018 c’è stato un calo del -4%, dal 2018 al 2019 del -2% ma soprattutto dal 2019 al 2020 del -11%. E anche confrontando i dati del 2021 a quelli del 2019, il calo ammonta al -6%, sopra la media degli anni precedenti.
Secondo quanto afferma l’analista senior Harmeet Singh Walia di Counterpoint, la crescita del +4% nel 2021 è attribuibile in gran parte alle vendite in USA, Sud America e India. Negli Stati Uniti è stata Apple a trainare il settore, a partire dal successo commerciale di iPhone 12 proseguendo con i vendutissimi iPhone 13. In India, poi, molti utenti hanno sostituito il proprio smartphone, anche con modelli di fascia medio/alta magari.
Se Apple ha registrato una crescita del +16%, è andata peggio a Samsung con il suo +6%. Una crescita registrata perlopiù per la richiesta dei modelli della serie A e M, soffrendo la concorrenza di Apple nella fascia alta e dei brand cinesi in mercati come India e Sud America. Ma se fra i top di gamma è iPhone ad avere la meglio, Samsung può contare su una proposta di pieghevoli attualmente impareggiabile, almeno in occidente.
Inarrestabile l’andamento di Xiaomi, l’unica azienda che continua a crescere dal 2016 e che anche nel 2020 è andata in positivo (assieme ad Apple). Nello scorso anno il brand di Lei Jun ha raggiunto il record di 190 milioni di unità spedite per una crescita del +31%, con vendite soprattutto in India, Cina, Sud Est asiatico ed Europa.
È andata bene anche a OPPO (i cui dati comprendono anche OnePlus) e vivo, rispettivamente cresciute del +28% e +21%. Le aree geografiche dove OPPO ha spinto maggiormente sono state Europa, Medio Oriente, Africa e Sud Est asiatico. Nel mentre, la crescita di vivo è da attribuire al suo ampliamento del catalogo offline nei paesi in cui va per la maggiora, principalmente in Cina.
A tal proposito, se restringiamo la lente d’ingrandimento alla sola Cina, la situazione è meno rosea che in altri mercati. La nazione ha sofferto forse più di tutte la carenza di componenti e la crisi dei chip, nonché l’allungamento del ciclo di sostituzione degli smartphone. Secondo i dati pubblicati da Canalys, le vendite di smartphone in Cina nel 2021 hanno registrato un misero +1%, per un totale di 332,9 milioni di unità vendute. Numeri che, se confrontati con quelli del 2019, significano un calo di oltre il -10%.
Sommando tutte le mensilità, vivo e OPPO siedono al primo posto con il 21% del mercato cinese. Subito dietro abbiamo Xiaomi ed Apple, anche loro entrambe al 15%, mentre in quinta posizione chiude Honor con il 12%.
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