Da quando è stato presentato MIX 4, Xiaomi ha ufficializzato un cambiamento piccolo ma al contempo storico per il brand. Dopo anni e anni di smartphone tutti denominati dalla sigla “Mi“, la compagnia di Lei Jun ha deciso di abbandonare questa nomenclatura. Una scelta che rappresenta la volontà (più che gradita) di semplificare quanto possibile la scelta dei nomi degli smartphone. C’è ancora tanta strada da fare, come spiego in questo editoriale, ma è senz’altro un cambiamento che snellirà il branding della società.
La sigla “Mi” non esiste a caso: fondata nella primavera del 2010, Xiaomi trova radici nell’expertise del patron Lei Jun, cresciuto a pane e internet. Da qui la sigla: “Mi“, cioè “Mobile Internet“, in quanto Xiaomi nasce come internet company che negli smartphone ha trovato il suo sbocco nel mondo. Una sigla rappresentativa della sua storia, quindi, ma è anche vero che la cellula “Mi” è già compresa nella parola “Xiaomi“, perciò si notava una certa ridondanza nel chiamare un telefono Xiaomi Mi 10.
Addio “Mi”: Xiaomi avvia la campagna di rebrandizzazione sui modelli del passato
Con Xiaomi MIX 4, quindi, è stato dato l’addio alla sigla “Mi“, in favore di una nomenclatura più pulita. Una scelta di brandizzazione che è stata portata avanti con i modelli successivi, come la serie Xiaomi 11T, Pad 5 e CIVI. Tuttavia, cosa si può fare per i modelli precedenti? Se si visita il catalogo di Xiaomi, si può notare come molti modelli mantengano ancora la vecchia dicitura.
Quello che Xiaomi sta facendo, almeno in parte, è rinominarli lato software. Se si visita la sezione “Dispositivi” nel menu “Impostazioni/Mi Account“, si può notare come anche i vecchi modelli prendano la nuova denominazione. Ecco, quindi, che smartphone come Xiaomi Mi 10, Mi 10T e Mi 9 diventano Xiaomi 10, 10T e 9. Certo, è un cambiamento di poco conto all’atto pratico ma che conferma il volere di Xiaomi nella sua opera di rebrandizzazione.
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