Nel mentre si avvia alla sua conclusione in favore di Biden, la presidenza Trump dà un ultimo colpo di coda inserendo DJI nella Entity List. Si tratta dell’ultimo nome celebre a finire nella famigerata blacklist che mette al bando le aziende dal commercio statunitense. Nelle settimane scorse la stessa sorte era toccata a SMIC, chipmaker cinese che si era ipotizzato potesse dare una mano a Huawei dopo il tracollo di HiSilicon.
Aggiornamento 17/12: gli USA decidono di “aggiornare” il ban contro DJI. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.
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La Entity List miete un’altra vittima: questa volta è il turno dei droni di DJI
L’inserimenti di DJI nella Entity List non potrà che avere ripercussioni negative sull’andamento dell’azienda. Anche perché, a differenza di SMIC, il produttore di droni è piuttosto celebre e ben piazzato sul mercato occidentale. Il motivo non sarebbe da imputare a problemi di sicurezza, però, bensì al suo presunto ruolo nell’oppressione e violazioni dei diritti umani in Cina. Secondo quanto riportati, i prodotti DJI sarebbero stati utilizzati dal Partito Comunista per questioni di sorveglianza legate al problema degli uiguri che affligge lo stato orientale. Fra l’altro, di recente Huawei è stata accusata di aver sviluppato un sistema di riconoscimento facciale proprio contro questa etnia.
La decisione è arrivata da parte del Bureau of Industry and Security, una delle divisioni che compongono il dipartimento del commercio statunitense. È il BIS che stila l’elenco con “aziende, istituti di ricerca, organizzazioni governative e private, individui e altri tipi di persone giuridiche” soggetti a controlli e requisiti aggiuntivi rispetto allo standard.
DJI risponde | Aggiornamento 23/12/2020
Non ha tardato ad arrivare una risposta ufficiale da parte di DJI in merito al ban statunitense. Ecco il comunicato pubblico:
“DJI non ha fatto nulla per giustificare l’inserimento nella Entity List. Ci siamo sempre concentrati sulla costruzione di prodotti che salvano vite e avvantaggiano la società. DJI e i suoi dipendenti rimangono impegnati a fornire ai nostri clienti la tecnologia più innovativa del settore. Stiamo valutando le opzioni per garantire che i nostri clienti, partner e fornitori siano trattati in modo equo.
Nuovo ban contro DJI | Aggiornamento 17/12/2021
A distanza di praticamente un anno, gli USA tornano a scagliarsi contro DJI, che assieme ad altre 7 aziende è stata bannata da parte del Dipartimento del Tesoro americano.
Come si legge sul sito ufficiale dell’ente statunitense, “DJI opera o ha operato nel settore della tecnologia di sorveglianza dell’economia della Repubblica Popolare Cinese. DJI ha fornito droni all’Ufficio di pubblica sicurezza dello Xinjiang, che vengono utilizzati per sorvegliare gli uiguri nello Xinjiang. Lo Xinjiang Public Security Bureau era stato precedentemente designato nel luglio 2020, ai sensi dell’E.O. 13818, per essere un’entità straniera responsabile, o complice, o che ha commesso, direttamente o indirettamente, gravi violazioni dei diritti umani.“
Una mossa che non sorprende: qualche mese fa l’ente americano FCC aveva definito DJI “una Huawei con le ali“. Il suo inserimento nella blacklist del Dipartimento del Tesoro fa sì che non possa accedere al sistema finanziario e di investimento americano. In poche parole, gli investitori americani non potranno acquistarne quote azionarie. Oltre a DJI, le aziende colpite sono le società AI Cloudwalk e Yitu, il produttore di supercomputer Dawning (anche conosciuto come Sugon), il fornitore di software di sicurezza e soluzioni di telecomunicazione Leon, Megvii, il produttore di sistemi cloud di sorveglianza Netposa e Xiamen Meiya Pico Information.
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