Vi ricordate la denuncia inflitta da Xiaomi ad uno dei leaker che anticipò la presentazione di Mi 10 Ultra? Accusato di aver violato un accordo di riservatezza, detto anche NDA, è stato condannato a fare pubblica ammenda ma soprattutto a pagare una salatissima multa. Una notizia che arrivò pochi giorni dopo un altra condanna da parte di Xiaomi, seppur in quel caso riguardasse un recensore in malafede. Fatto sta che ultimamente l’azienda di Lei Jun si sta muovendo per colpire coloro che, in un modo o nell’altro, rischiano di incrinare la sua immagine mediatica.
Xiaomi vuole dare un taglio alle anticipazioni sulle sue novità
Come ogni azienda di un certo livello, anche Xiaomi vorrebbe avere il massimo controllo di ciò che traspare dal suo brand. Ma ciò si rispecchia poco con il panorama online dei social, fonte primaria dei cosiddetti leak, ovvero delle fughe di notizie che riguardano le prossime uscite. Grazie alla celerità dei social network, bastano pochi secondi affinché uno scatto o un’informazione rubata faccia il giro del mondo. Sarebbe stupido negare, però, che diverse volte sono le stesse aziende che mettono in giro questi leak. Quale miglior pubblicità c’è se non quella gratuita che indirettamente anche noi (così come tutti i nostri colleghi) facciamo quotidianamente?
Allo stesso tempo, c’è da dire che non sempre i rumors che circolano su Xiaomi, così come su tutti gli altri brand, sono voluti. Anzi. E come anticipato, di recente pare che la compagnia si stia impegnando più del solito per porre un freno a questo trend. Per quanto la pubblicità gratis faccia comodo, è anche vero che conoscere cosa c’è in cantiere con mesi di anticipo rischia di essere un danno aziendale. Sia perché l’evento di presentazione avrà meno cassa di risonanza, sia perché le aziende rivali possono adeguarsi di conseguenza.