Condannato a risarcire Xiaomi: tutta colpa di una brutta recensione in cattiva fede

xiaomi mi 10 ultra

Non solo smartphone pieghevoli e novità in salsa tech per la compagnia di Lei Jun, ma anche… vicende giudiziarie. Quest’oggi si è conclusa una causa tra il colosso cinese ed un utente molesto, colpevole di aver pubblicato una falsa recensione di Xiaomi Mi 10 Ultra in cattiva fede. Andiamo a scoprire cos’è successo e perché la casa asiatica si è arrabbiata tanto!

Parla male (in cattiva fede) di Xiaomi Mi 10 Ultra e non finisce bene

Una multinazionale contro un singolo individuo: si potrebbe pensare ad una ingiustizia bella e buona ma in realtà la miccia che ha infiammato Xiaomi non è da sottovalutare (dal punto di vista della reputazione del brand). Ad agosto 2020 l’azienda ha lanciato Xiaomi Mi 10 Ultra, versione “commemorativa” della gamma, dotata di alcune funzionalità di tutto rispetto (qui trovate anche la nostra recensione). Come ben sappiamo le prevendite in Cina sono leggermente più aggressive rispetto a quanto avviene da noi, con sold out praticamente istantanei. L’utente in questione si è accaparrato due unità del top di gamma: una sarebbe stata rivenduta subito mentre l’altra sarebbe stata utilizzata solo per poche ore (o addirittura per nulla).

xiaomi mi 10 ultra

A distanza di meno di 24 ore, l’utente ha pubblicato sulla piattaforma di e-commerce JD (tra le più importanti in Cina) ben due recensioni negative. In queste parla di un utilizzo di oltre una settimana, caratterizzata da tantissimi difetti per il flagship. Nei testi si fa riferimento ad una durata della batteria di appena 2 ore, di casi di surriscaldamento eccessivo, di crash a causa delle temperature troppo elevate. Inoltre viene criticato duramente anche il comparto fotografico e si parla addirittura di una ricarica lenta.

Diciamo che la cosa non è piaciuta a Xiaomi, soprattutto il fatto che la data delle recensioni coincide con quella dell’ordine. Insomma, l’utente avrebbe mentito spudoratamente, parlando male di Xiaomi Mi 10 Ultra senza nemmeno aver provato il dispositivo. Il risultato? Lo sfortunato è stato citato in giudizio proprio dal colosso cinese, che non ha preso per nulla bene questo comportamento in mala fede.

E lo stesso giudice non ha apprezzato il gesto dell’utente: il tribunale ha chiuso la questione il 15 giugno, dando ragione a Xiaomi. Le false recensioni hanno leso l’immagine della compagnia e per questo motivo l’utente è stato condannato a cancellare i commenti incriminati, a pubblicare una lettera di scuse nello spazio dedicato alle recensioni di Xiaomi Mi 10 Ultra su JD e al pagamento di 10.000 yuan (circa 3.861€). Lieto fine per Xiaomi, un po’ meno per l’utente imbroglione: voi cosa ne pensate? La compagnia di Lei Jun ci è andata giù pesante oppure ha fatto bene a difendere la reputazione della sua “creatura”?

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