Con la recente notizia della “fusione” aziendale, si è tornati a parlare con insistenza del rapporto che c’è fra OnePlus e OPPO. Un rapporto che le lega sin dalla nascita del brand “Never Settle” e che si è fatto sentire più e più volte nel corso della sua storia. La notizia ha fatto drizzare le antenne perlopiù degli utenti OnePlus, suscitando dubbi sul futuro di una OxygenOS che potrebbe essere inglobata dalla ColorOS di OPPO. Una preoccupazione legittima ma che fa un po’ sorridere, perché – appunto – che le aziende siano a stretto contatto non lo scopriamo certo oggi. Ma siamo sicuri chi legge il nostro sito da qualche anno ne era già a conoscenza. Per chi invece fosse nuovo a questa vicenda, in questo articolo ripercorriamo i legami che hanno evidenziato la simbiosi fra le due compagnie.
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La storia di OnePlus e OPPO è piena di similitudini, specialmente negli smartphone
Per prima cosa, il motivo per il quale OnePlus e OPPO (così come vivo, Realme e iQOO) sono collegate è uno solo: BBK Electronics. Il colosso cinese fondato nei ’90 ha dato vita negli anni a vari brand di telefonia, nati da branche di aziende già presenti. È questo il caso di OnePlus, la cui fondazione è avvenuta proprio per mano di un ex vice presidente OPPO. Ma non mi starò qua a ripetervi: se foste interessati a questo evento, c’è un articolo dedicato dove trovate tutti i dettagli.
Il fatto che OnePlus sia nata da una costola di OPPO ha implicato che abbia potuto attingere dalla stessa catena produttiva. Il risultato lo vediamo in tutta una serie di smartphone simili fra loro.
OnePlus One & OPPO Find 7
Il primo esempio è rappresentato proprio dal primissimo e storico modello ideato da Carl Pei e Pete Lau: OnePlus One. Ma ad essere veramente sinceri, l’ideazione è avvenuta in prima battuta da parte di OPPO, vista la forte similitudine con OPPO Find 7 (annunciato un mese prima). Basta metterli affianco per capire di cosa sto parlando:
Certo, gli smartphone non sono totalmente identici, ma ci vanno molto vicini. Inoltre, la scheda tecnica è quasi identica: schermo LCD da 5,5″, Snapdragon 801, fotocamere da 13 e 5 MP. Differenti aziende, differenti approcci di mercato, però. Se il top di gamma OPPO veniva venduto normalmente nei negozi e online, il primo smartphone di OnePlus seguiva un percorso molto più esclusivo. Potreste ricordarvi il controverso sistema ad inviti, sulla falsariga del lancio di Gmail nel 2004 o più recentemente di Clubhouse. Senza contare che OnePlus puntava ad un pubblico più giovane, sia nel prezzo (269€ contro 599€!) che nel software, forte della collaborazione con CyanogenOS.
OnePlus 2 & X
Dall’anno del debutto, il 2014, si passa al 2015 e al primo tentativo di diversificare il proprio catalogo. Assistiamo così al lancio di OnePlus 2, con il quale non troviamo somiglianze marcate con il catalogo di OPPO e c’è un motivo ben valido. Visto il successo riscosso su scala globale dall’esordio di OnePlus, OPPO decise di lasciargli spazio. Anziché affollare il mercato, ha permesso a OnePlus di aggredire il segmento dei top di gamma: OnePlus 2 era dotato dello Snapdragon 810. Al contempo, nel catalogo OPPO del 2015 lo smartphone più “dotato” aveva solamente lo Snapdragon 616. Una strategia che andrà avanti ancora per tempo, nonostante qualche altra “similitudine”.
La diversificazione avviene con l’esordio di OnePlus X, un modello compatto destinato alla fascia medio/alta. In questo caso, invece, la similitudine con uno smartphone OPPO c’è eccome, ovvero OPPO A30. Non soltanto il design è invariato, ma anche le specifiche: AMOLED da 5″, Snapdragon 801, 2.525 mAh e fotocamere da 13 e 8 MP.
OnePlus 3: Dash Charge & VOOC
Ancora una volta, nel 2016 assistiamo ad un’ulteriore diversificazione da parte di OnePlus. Dopo il fallito tentativo con la serie X, torna a concentrarsi sui top di gamma, prima con OnePlus 3 e poi con 3T, sostanzialmente lo stesso smartphone con qualche piccola miglioria. Ma anche in questo caso, se si guarda il catalogo OPPO non c’è una somiglianza marcata con qualche modello, sulla base di quanto detto nel paragrafo precedente. Anche se…
OnePlus 3 e OPPO R9S non sono certo gemelli: la back cover è totalmente differente, senza contare l’uso di un hardware meno potente su OPPO (Snap 820 vs Snap 625). Ma è innegabile che la parte frontale sia praticamente la stessa, con due schermi AMOLED da 5,5″ ed un posizionamento identico del tasto/lettore d’impronte. Ma qua il vero legame è rappresentato dal fatto che OnePlus 3 è il primo con ricarica rapida Dash Charge a 20W, all’epoca uno degli assi nella manica dell’azienda. Una tecnologia formidabile che faceva quasi strano vedere su un’azienda così giovane. Ed infatti altro non era che una rebrandizzazione della ricarica rapida VOOC ingegnerizzata da OPPO.
OnePlus 5 & OPPO R11
La strategia dei due top di gamma annuali viene portata avanti anche nel 2017, con la presentazione di OnePlus 5 e 5T. E con il 2017 tornano anche le similitudini marcate, come dimostra la coesistenza di OnePlus 5 e OPPO R11. Esteticamente quasi identici, viene riproposta la strategia dell’anno precedente: due smartphone uguali, ma con fasce di potenza differenti. Da un lato lo Snapdragon 835, dall’altro lo Snapdragon 660, ma molte specifiche rimangono le stesse.
Inutile dire che la stessa manovra avviene anche con i successivi OnePlus 5T e OPPO R11S. Entrambi gli smartphone segnano il passaggio dai 16:9 ai 18:9 ed infatti su ambedue lo schermo passa a 6″, sparisce il tasto frontale e il sensore ID passa sul retro.
OnePlus 6 & OPPO R15
Arriviamo così al 2018, un anno in cui viene bissata la manovra attuata nell’anno precedente. Ecco, quindi, che OnePlus 6 e OPPO R15 rappresentano due facce della stessa medaglia, ovvero del trend del notch introdotto in quel periodo. Posteriormente sono un po’ diversi, ma condividono gli stessi sensori presenti nella dual camera. A cambiare sono nuovamente le prestazioni: Snapdragon 845 vs Snapdragon 660.
Sempre nel 2018 il concetto di full screen viene evoluto con l’introduzione del lettore ID nello schermo, oggi una caratteristica assodata nella fascia alta. La feature venne introdotta con un OnePlus 6T che era ricollegabile ad OPPO RX17Pro, in primis per il passaggio da notch a tacca a notch a goccia. Stesse dimensioni, stesso display, ma la differenza fra le specifiche inizia a farsi più marcata. Non soltanto RX17 Pro vantava una selfie camera più evoluta, ma anche e soprattutto una migliorata ricarica rapida Super VOOC a 50W. Il motivo di questa transizione va visto nel ritorno di OPPO in Europa, il quale ha spinto l’azienda a tornare ad essere maggiormente competitiva anche lato specifiche.
OnePlus 7 e OPPO Reno: arriva la pop-up camera
Nella storia di OnePlus, il 2019 rappresenta l’anno di una nuova transizione di mercato: dagli esordi con un solo telefono (o quasi) all’anno, si passa a ben 4 modelli. Come tanti altri produttori, anche OnePlus inizia ad utilizzare la strategia del modello Pro per alzare l’asticella del prezzo, lasciando il modello standard a chi preferisse una scelta più economica. Arrivano così prima OnePlus 7 e 7 Pro e poi 7T e 7T Pro. In entrambe le coppie, la differenza chiave fra i due modelli è rappresentata dalla selfie camera pop-up, in grado di offrire un’esperienza full screen sui modelli Pro.
Una feature che inizia ad essere abbracciata anche da OPPO (e vivo, anch’essa del succitato gruppo BBK). Inoltre, con il ritorno in Europa anche OPPO torna a fare la voce grossa nella fascia alta, lanciando un OPPO Reno 10x Zoom che è in un qualche modo accostabile a OnePlus. Esteticamente siamo di fronte a due smartphone neanche troppo simili, anche perché la pop-up camera di OPPO si presenta in modo più originale con la cosiddetta “pinna di squalo”. Entrambi hanno uno schermo AMOLED da 6,6″ ma soprattutto lo Snapdragon 855, interrompendo l’esclusività della serie Snapdragon 8xx di OnePlus.
Ci sono però delle variazioni che fanno capire le differenze di target delle due aziende. OnePlus 7 e 7T godono di refresh rate a 90 Hz e di una ricarica più rapida, OPPO Reno 10x Zoom di un look più pregiato e di un comparto fotografico più avanzato. BBK capisce che per sfruttare al meglio due aziende così forti è necessario rivolgersi a pubblici diversi: se OnePlus con la sua potenza punta ad un’utenza più tech entusiast, OPPO mira ad una platea più tipicamente mainstream, attenta ad estetica e qualità fotografica.
È interessante anche sottolineare un cambiamento nel software. Sin dagli esordi, OnePlus e OPPO hanno avuto due approcci differenti con Android. OPPO ha realizzato una ColorOS che, essendo stata per molto rivolta unicamente al pubblico asiatico, era molto lontana dall’esperienza tipica di Android. Al contrario, rivolgendosi ad una platea più occidentale, OnePlus ha creato una OxygenOS molto apprezzata in Europa e USA. Ma già nel 2019 cambiò qualcosa, con OPPO che aggiunse in Asia l’assistente smart Breeno nella UI di OnePlus. Una novità di poco conto per noi ma che ci aiuta a tracciare il percorso che arriva ad oggi.
OnePlus 8 & OPPO Find X2 Pro
Con l’avvento di OnePlus 8 Pro e OPPO Find X2 Pro nel 2020, gli intenti delle due compagnie diventano sempre più sovrapponibili. In questo caso, la differenza più marcata la troviamo nel design adottato da OPPO, più originale rispetto a OnePlus. Ma come più volte accaduto in passato, parte delle specifiche è la stessa: schermo AMOLED da 6.7″ Quad HD+ a 120 Hz, Snapdragon 865 e alcuni sensori della fotocamera principale. Il top di gamma OPPO continua a spiccare sotto il profilo fotografico, sfoggiando nuovamente un teleobiettivo fra i più avanzati nel settore mobile. Paradossalmente, poi, è OPPO ad avere la ricarica migliore (65W vs 30W), ma al contempo OnePlus vantava la ricarica wireless.
OnePlus Nord: l’inizio della “fine”
Ma la vera novità del 2020 non riguarda i top di gamma, bensì la fascia mid-range. Sì, perché questo è l’anno che segna il momento di transizione fra il vecchio e il nuovo corso di OnePlus. Dopo essersi fatta un nome come la startup dei flagship killer, inizia la vera espansione di un’azienda che decide di inserirsi nel mercato più economico della telefonia. Ed anche in questo caso le somiglianze con l’approccio seguito da OPPO sono a dir poco marcate.
OnePlus Nord & OPPO Reno 3 Pro
Iniziamo con il modello principale, un OnePlus Nord che prende “ispirazione” dal precedente OPPO Reno 3 Pro. Esteticamente i due smartphone sono molto simili, dato lo schermo AMOLED da 6,4″ con doppio punch-hole e il sensore ID al di sotto. Le specifiche sono invece riprese dal modello 5G di OPPO: refresh rate a 90 Hz, Snapdragon 765G e buona parte del comparto fotografico (che rimane comunque più avanzato su OPPO).
OnePlus Nord N100 & OPPO A53
Dal modello principale passiamo a quello più low-cost, ovvero OnePlus Nord N100, forse lo smartphone che più ricalca un altro modello OPPO. Mi riferisco ad OPPO A53, con cui non condivide soltanto l’aspetto ma anche la quasi totalità delle specifiche. Schermo LCD da 6,5″ Full HD+ a 90 Hz, Snapdragon 460, fotocamera da 13+2+2 MP e batteria da 5.000 mAh con ricarica a 18W.
Nella serie Nord ci sarebbe anche OnePlus Nord N10 5G, ma in questo caso siamo di fronte ad uno smartphone senza sosia veri e propri.
OnePlus 9 Pro & OPPO Find X3 Pro
Come accaduto fra la serie 8 e quella X2, OnePlus 9 Pro e OPPO Find X3 Pro portano avanti la stessa identica tattica. Design differenti (quello di OPPO più particolare), stesse dimensioni e stesse specifiche: schermo LTPO a 120 Hz da 6,7″ Quad HD+, certificati IP68, Snapdragon 888 e batteria da 4.500 mAh con ricarica a 65W. Di nuovo, il flagship OPPO vanta una fotocamera più avanzata, mentre OnePlus una ricarica wireless più rapida.
OnePlus Nord N200 & OPPO A93
Concludiamo (ad oggi) con il duo composto da OnePlus Nord N200 ed OPPO A93, due fra i primi smartphone a portare il 5G nella fascia low-cost. Questo grazie all’utilizzo dello Snapdragon 480, una delle specifiche che i due telefoni condividono: schermo LCD da 6,5″ Full HD+ a 90 Hz, batteria da 5.000 mAh con ricarica a 18W ed una tripla fotocamera simile ma da 48 MP (anziché 13 MP) su OPPO.
OnePlus TV & OPPO TV
La transizione aziendale avvenuta con il lancio della famiglia Nord non ha riguardato esclusivamente la divisione smartphone. Già nel 2019, infatti, OnePlus ha deciso di puntare al mercato delle smart TV, un traguardo considerevole per un’azienda nata pochi anni prima. Inutile dire che se OnePlus è riuscita in questo obiettivo è grazie alla sinergia con OPPO, potendo fare leva sulla condivisione della catena produttiva. Non a caso, pochi mesi dopo OPPO ha fatto lo stesso, immettendosi anch’essa nel settore delle TV di ultima generazione.
OnePlus
OPPO
Realme
Da segnalare che anche Realme, il vero sub-brand di OPPO, ha fatto lo stesso, a sottolineare come sia il sostegno del gruppo BBK a fornire l’occasione a queste giovani aziende di puntare così in alto. La mossa che vede OnePlus aver anticipato OPPO nel lanciare la sua prima TV, poi, può essere letta come la volontà di lasciare che fosse un brand minore (rispetto ad OPPO) ad accollarsi i rischi dell’immettersi in un nuovo segmento di mercato.