In un periodo in cui sembra che Huawei possa farcela davvero senza utilizzare determinate componenti provenienti dall’estero, ci si interroga sull’effettivo utilizzo e dell’esistenza dei SoC Kirin. A questo proposito, pare che Huawei abbia trovato una strategia per poter continuare la produzione dei chipset Kirin tramite la sua azienda HiSilicon, specie per i top gamma.
Huawei: HiSilicon a lavoro per la produzione di chipset Kirin di fascia alta
Stando a quanto riportano fonti locali, Huawei insiste sulla progettazione di chipset affidando ad un team di ben 7.000 persone la divisione Kirin, che dopo il modello 9000 ha ora l’incognita sul futuro. Incognita perché per qualsiasi altra azienda impiegare tanti addetti allo sviluppo e alla ricerca di semiconduttori senza ricevere vere entrate sarebbe stato inaccettabile ed impossibile, ma per Huawei no, perché come rivelano i dirigenti HiSilicon non subisce influenze esterne e quindi può continuare la sua attività regolarmente.
Tra l’altro, la stessa dirigenza del colosso cinese ha molta fiducia nel suo dipartimento dedicato alla progettazione di chipset, che in passato ha fatto in maniera tangibile i fasti del brand e ha permesso di ottenere risultati importanti nel settore smartphone. Per questo, l’idea attuale è che in 2/3 anni Huawei sarà in grado di uscire dalla crisi e tornare in maniera stabile in una posizione di leadership sul mercato. L’indicazione più frequente è l’idea che potremo vedere questo “ritorno” con il Kirin 9020 (o 9010), con processo a 3 nm, uno dei progetti più ambiziosi dell’azienda.
Insomma, è chiaro che bisognerà attendere un po’ prima di vedere Huawei tornare a piena forza, ma la strada intrapresa quest’anno potrebbe essere non lontana dall’essere giusta.
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