Abbiamo provato diversi dispositivi di fascia bassa, ma questo Redmi 9T è quasi l’ultimo che manca all’appello. All’interno del nostro sito, dunque, trovate perfino un confronto tra questo dispositivo, POCO M3 e Redmi 9. Non a caso, infatti, abbiamo deciso di inserire in un’unico articolo questi prodotti, dato che sotto tanti punti di vista sono piuttosto simili. Dando un’occhiata alle specifiche tecniche si notano poche differenze, motivo per cui entrano di diritto in concorrenza tra di loro. Al di là di questi aspetti, però, è importante capire come funzioni Redmi 9T rispetto a tutti gli altri, soprattutto per quanto riguarda la fluidità del software e la stabilità del sistema. Sappiamo, infatti, come questi prodotti siano sempre più rischiesti sul mercato a causa di specifiche sempre migliori e di performance davvero eccezionali. Qualche anno fa, per intenderci, era pura utopia immaginare un dispositivo così affidabile a meno di 200 euro. Che cosa riesce ad offrire questo smartphone? Redmi 9T è davvero all’altezza delle aspettative? Chi vince la sfida tra questo device e POCO M3? Proviamo a rispondere a queste domande all’interno di questa recensione completa, quindi restate sintonizzati con noi.
Recensione Redmi 9T
Indice
Unboxing
Dalla confezione è fin da subito chiaro il design di questo telefono, dato che viene mostrato in quasi ogni sua parte. Xiaomi ha voluto puntare tutto su alcune specifiche che, ovviamente, compaiono anche sulla scatola: la batteria da 6.000 mAh e l’NFC. All’interno di questo box di vendita, quindi, troviamo:
- Redmi 9T;
- cavo USB/USB Type-C;
- alimentatore da parete, da 22.5W, con presa europea;
- cover morbida trasparente in silicone;
- breve manuale delle istruzioni;
- spilletta per la rimozione dello slot SIM;
- certificato di garanzia.
Design & Materiali
Come anche altri suoi concorrenti, Redmi 9T propone una scocca realizzata interamente in plastica. Non sono molto apprezzabili tutte le sue linee e la texture implementata su tale superficie in questa versione Carbon Gray, ma resta ugualmente un prodotto ben realizzato sotto il profilo tecnico. Notiamo, infatti, come l’azienda abbia voluto impreziosire il tutto con il nome del brand impresso direttamente sulla scocca, con caratteri piuttosto grandi. Al di là di tali caratteristiche, il device non si tiene meglio in mano rispetto ad altri device, risultando comunque piuttosto scivoloso e sfuggente. Detto questo, si tratta anche di un’unità che mostra dimensioni importanti, misurando 162,3 x 77,3 x 9,6 mm di spessore, con un peso di 198 grammi. Insomma, nel caso in cui stiate cercando un dispositivo di fascia bassa dalle dimensioni contenute, questo telefono non fa per voi.
Dando uno sguardo più intimo a tutte le sue componenti notiamo la presenza di un microfono principale sulla parte inferiore, coadiuvato dalla presenza di un ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Anche se non è scontato, poi, su tale smartphone troviamo in alto un secondo speaker, il microfono per la soppressione dei rumori ambientali, la porta ad infrarossi ed il jack audio da 3,5mm. Vi parlerò in seguito di tutte queste componenti, ma fin da subito vi dico che ho apprezzato molto la scelta di Xiaomi in tal senso, soprattutto in merito alla decisione di includere un doppio speaker. Oltre questo aspetto, comunque, troviamo un slot SIM sul frame sinistro che è in grado di includere contemporaneamente una microSD e ben due nanoSIM. A destra, invece, abbiamo il bilanciere del volume ed il tasto di accensione/spegnimento che integra il sensore per le impronte digitali.
Vi segnalo solo che sul retro è presente una quad-camera da 48 MP coadiuvata da un singolo flash LED posto più in basso, all’interno comunque del modulo fotografico. Questa struttura sporge leggermente rispetto al profilo del device, ma tale scalino è eliminabile (in parte) tramite l’utilizzo della cover in silicone presente in confezione.
Sistemi di Sblocco
Vi ho già accennato, su tale dispositivo, della presenza di un sensore per le impronte digitali posto sul fianco destro. Non si tratta di una delle unità più veloci che si possono trovare sul mercato, ma è assolutamente in linea con la fascia di prezzo considerata. Tutti gli altri competitor, infatti, non riescono a fare di meglio. Devo dire, comunque, che al di là di una certa lentezza nello sblocco, l’affidabilità e la precisione sono ottimi.
Non fidatevi troppo, invece, del riconosimento facciale in 2D proposto da tale smartphone. Come di consueto, infatti, questo funziona bene di giorno o, comunque, in condizioni di buona illuminazione. Quando scende il buio, però, la situazione cambia drasticamente e diventa più difficile farsi riconoscere al primo colpo. Se a tale aspetto aggiungiamo anche il fatto che questo metodo è poco sicuro, il gioco è fatto. Utilizzatelo il meno possibile, quindi, ed affidatevi al sensore d’impronte digitali.
Display
Redmi 9T propone un display LCD IPS da 6,53″ con risoluzione Full HD+ (2.340 x 1.080 pixel), densità di 395 PPI, form factor in 19.5:9, luminosità di 400 nits e certificazione TÜV Rheinland contro la luce blu.
Non si tratta sicuramente della miglior soluzione in tale ambito, restando nella media dei prodotti venduti a tale prezzo. Sotto questo aspetto, quindi, i colori sono ben tarati e dotati di un buon contrasto. Ovviamente non potete aspettarvi, però, una profondità simile a quella riscontrata sui pannelli AMOLED, mostrando in questo caso bianchi tendenti al blu e neri davvero poco incisivi. Malgrado questo sotto la luce diretta del sole il pannello si vede piuttosto bene, anche grazie ad un sensore di luminosità abbastanza preciso e reattivo. Occhio solo alle ditate sul display, perché dopo poche ore di utilizzo ne rimarranno parecchie a causa di uno scarso trattamento oleofobico. Altra nota negativa da segnalare, poi, è la presenza di un leggero alone scuro attorno alla selfie camera, un problema di light bleeding noto anche agli altri smartphone della stessa categoria.
Con il touchscreen non ho avuto mai alcun problema, ma c’è una questione che purtroppo non me lo ha fatto amare alla follia. Credo che sia un fattore legato più che altro all’ottimizzazione software, ma in fase di scrittura si nota sempre una certa lentezza che quindi fa perdere qualche lettera.
Hardware & Prestazioni
Qualcomm è ancora una volta la protagonista assoluta, donando a questo Redmi 9T uno Snapdragon 662, dunque un’unità octa-core realizzata a 11nm con tale configurazione: 4 x Kryo 260 da 2.0 GHz + 4 x Kryo 260 da 1.8 GHz. A tale componente si accompagna una RAM LPDDR4X da 4 GB e 64 GB di memoria interna, nel nostro caso di tipo UFS 2.1. Acquistando le versioni da 128 GB di storage, invece, avrete a disposizione memorie UFS 2.2.
Ovviamente non vi svelo ancora il prezzo di vendita di tale smartphone, ma per il momento voglio parlarvi solo delle sue performance. Ed è proprio qui che viene fuori lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Vi starete chiedendo il perché, ed io ve lo svelo subito. Navigando anche solo all’interno dell’interfaccia, nei menu principali, si nota una certa farraginosità nel passaggio da una schermata all’altra. Non è così difficile, dunque, assistere a micro-lag piuttosto frequenti che permeano ogni angolo del software di questo smartphone. Ovviamente, quindi, non sono prestazioni che mi sarei aspettato di trovare su un’unità di questo tipo, dotata in fondo di un buon processore. Credo si tratti, però, solo di una scarsa ottimizzazione lato software, perché in fase di gaming questo ritardo cronico nello svolgimento delle operazioni non viene assolutamente fuori. Grazie alla GPU Adreno 610, quindi, sarà possibile giocare in maniera più che soddisfacente anche a Call of Duty Mobile, con frame-rate abbastanza stabile ed una buona qualità grafica.
Al di là delle critiche mosse alla fulidità del sistema, con questo smartphone è possibile godere di tutti i contenuti video su YouTube, così come anche sulle principali piattaforme di streaming. Qui, infatti, abbiamo una certificazione Widevine di tipo L1, quindi è possibile visualizzare i contenuti su Netflix, e non solo, alla massima risoluzione possibile. Non una cosa da sottovalutare in tale contesto dato che POCO M3, ad esempio, ne è sprovvisto. Forse non è neanche il caso di specificarlo troppo, ma ovviamente non avrete problemi anche con tutte le principali applicazioni come Facebook, Instagram, Whatsapp, Telegram, TikTok ed altre.
Benchmark
Software
A bordo di questo telefono, nel momento in cui sto scrivendo, trova spazio la MIUI 12.0.7.0, basata su Android 10 e con patch di sicurezza risalenti al 1° gennaio 2021. Non ci sono novità, quindi, in tal senso ma sappiamo che quasi sicuramente in futuro arriverà la MIUI 12.5 che speriamo porti una ventata di freschezza su tale smartphone. Al momento, dunque, posso solo confermare la bontà del sistema che, come sempre, gode di una personalizzazione estrema e di tutte le applicazioni di cui un comune utente ha immediatamente bisogno. Non mancano, inoltre, software come quello preposto alla sicurezza del device, così come quelli del meteo, del gestore dei file, dei temi e tanto altro.
Xiaomi è quasi sinonimo di personalizzazione, motivo per cui nel corso di questi anni ha cercato di aprire maggiormente il sistema ai propri utenti, offrendo soluzioni sempre innovative. Restano, in ogni caso, tutte le Google Apps con relativi servizi, che quindi ci permettono di sfruttare le principali applicazioni della casa di Mountain View senza problemi. Chi ha già posseduto uno smartphone targato Xiaomi, magari già con MIUI 12 a bordo, non rimarrà deluso da tale prodotto. Per tutti gli altri, invece, sarà l’occasione per perdere qualche ora all’interno delle sue opzioni quasi sconfinate.
Fotocamera
Osservando meglio il retro, notiamo una quad-camera composta da un sensore principale da 48 MP con apertura f/1.79 e PDAF, un obiettivo grandangolare da 8 MP con FOV di 120° e apertura f/2.2, una fotocamera da 2 MP preposta per le macro ed un ulteriore sensore da 2 MP, per il calcolo della profondità di campo.
Vi ricordo che su POCO M3 abbiamo solo una tripla camera posteriore e la qualità, in generale, è leggermente inferiore. Dobbiamo anche considerare il fatto, però, che Redmi 9T probabilmente ha ancora bisogno di qualche ottimizzazione in più in tal senso. Di giorno, infatti, questo smartphone mostra scatti spesso un po’ sovraesposti nei punti più illuminati, non riuscendo a gestire bene questo fattore. Complice anche la totale inefficacia dell’HDR automatico che, di fatto, non si attiva mai. Andando a selezionare tale opzione manualmente, però, si notano alcune differenze in merito alla gestione della luce ambientale, che sicuramente fanno guadagnare qualche punto in più a questo prodotto. Per il resto, poi, i colori sono abbastanza vivaci ma ancora un po’ troppo distanti dalla realtà, privilegiando le tonalità calde. Dobbiamo considerare, poi, il sensore grandangolare, che è consigliabile utilizzare solo in condizioni di buona luminosità, e l’obiettivo per le macro da cui, però, mi sarei aspettato una definizione migliore.
Zoom 8x Grandangolare HDR HDR Grandangolare Zoom 2x Grandangolare Zoom 2x HDR Zoom 8x Grandangolare Zoom 2x Zoom 2x – HDR HDR Grandangolare – HDR Zoom 8x Grandangolare Zoom 2x Zoom 2x Grandangolare HDR Zoom 2x – HDR Grandangolare – HDR Zoom 2x Grandangolare Zoom 8x Zoom 2x Grandangolare
Di notte la situazione cambia, dunque le foto mostrano un rumore fotografico più accentuato, con una gestione delle luci artificiali davvero insufficiente. Come sempre, però, ci viene in soccorso in questo caso la Modalità Notturna che riesce a compensare tutti questi difetti, donando allo scatto una qualità completamente diversa. Se non ci fosse la possibilità di sfruttare la Night Mode, dunque, non potrei fare altro che bocciare le foto in notturna.
Zoom 2x Grandangolare Modalità Notte Zoom 2x – Modalità Notte Zoom 2x Modalità Notte Zoom 2x – Modalità Notte Zoom 2x Modalità Notte Zoom 2x – Modalità Notte
Incastonata all’interno del notch a goccia troviamo la selfie camera da 8 MP, con apertura f/2.05. Devo dire che sotto questo aspetto Redmi 9T mi ha sorpreso in positivo, riuscendo a gestire sempre piuttosto bene le varie fonti di illuminazione, mostrando una buona qualità. Non sopporto solo che tutti gli scatti siano caratterizzati quasi dalla presenza di un leggerissimo effetto bellezza, nonostante lo abbia fin da subito disattivato. Anche di sera la resa non è poi così male, anche se ovviamente si nota una perdita di dettagli piuttosto importante.
Lato video non troviamo prestazioni degne di nota, dato che il telefono è in grado di registrare video in 1080p a 30fps. Abbiamo, quindi, una qualità mediocre in fase di registrazione, con poca stabilità. Di contro, però, la messa a fuoco automatica è buona.
Audio & Connettività
Sotto la scocca in plastica di questo Redmi 9T, oltre a battere uno Snapdragon 662, trovano sede altre importanti componenti. Abbiamo, quindi, un modulo Wi-Fi ac Dual Band e la connettività alla rete LTE. Entrambe funzionano a dovere, con la prima che anche nei punti meno coperti della casa riesce a mantenere una buona stabilità del segnale, e la seconda che in esterna permette di viaggiare anche in 4G+ senza troppi problemi. Non mancano, poi il Bluetooth 5.0, la Radio FM, GPS/A-GPS/GLONASS/Beidou/Galileo e l’NFC. Quest’ultima componente non è presente su POCO M3, dunque tale caratteristica gioca tutta a favore di Redmi 9T che di fatto si dimostra essere molto più versatile.
Non voglio portare continuamente a paragone questo smartphone con POCO M3, ma sono talmente simili questi due telefoni che non potrei fare altrimenti. Ed è proprio in virtù di tale confronto che su questo Redmi 9T devo ammettere di aver riscontrato una qualità audio praticamente identica. Qui, infatti, possiamo contare sulla presenza di un doppio speaker che dona un effetto stereo abbastanza soddisfacente, sebbene i bassi siano quasi assenti ed il suono, quindi, risulti essere poco profondo. Nonostante tutto, comunque, tale prodotto è certificato Hi-Res Audio. Con la capsula auricolare, inoltre, le performance sono soddisfacenti, riuscendo a conversare in maniera piuttosto chiara con il nostro interlocutore, anche in ambienti leggermente più rumorosi.
Autonomia
All’interno di Redmi 9T risiede una batteria da 6.000 mAh. Con un utilizzo mediamente intenso del telefono, quindi con diverse notifiche su Telegram, un’oretta circa di chiamate vocali, diverso tempo passato sui social, la visione di qualche video su YouTube e poco altro, sono riuscito a raggiungere 6 ore di schermo acceso, con ancora un buon 30% di carica residua, su un totale di più di 15 ore di utilizzo. Questo vuol dire che per la maggior parte delle persone questo dispositivo può tranquillamente arrivare anche al giorno successivo, con una buona percentuale di carica da spendere in giornata. Diciamo, quindi, che l’autonomia è proprio uno dei punti di forza di questo prodotto.
Redmi 9T presenta in confezione un alimentatore da parete da 22,5W. Attenzione, però, perché proprio come per POCO M3 il device supporta solo i 18W, quindi impiega circa 2 ore e 30 minuti per passare dal 10 al 100%.
Prezzo & Conclusioni
Voglio rispondervi alle domande che ho scritto nell’introduzione di questa recensione. Redmi 9T è all’altezza delle aspettative, considerando che attualmente è possibile acquistarlo su eBay al prezzo di 134 euro circa.
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Viene da chiedersi se sia migliore di POCO M3, suo diretto rivale, oppure no. Ma anche in questo caso non posso che dirvi che Redmi 9T supera le prestazioni di questo device in quasi ogni comparto, alzando leggermente l’asticella della qualità. Costa leggermente di più, questo è vero, ma la differenza di prezzo a mio avviso è più che giustificata. Se Xiaomi mettesse seriamente le mani su questo prodotto con la volontà di migliorarlo, allora a quel punto potrebbe addirittura ambire allo scettro di best buy, perché le qualità ci sono tutte. Per il momento, invece, dobbiamo fare i conti con un software non ancora ottimizzato a dovere, che quindi rende l’esperienza con Redmi 9T più deludente di quello che ci si potrebbe aspettare nell’utilizzo di tutti i giorni.
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