Recensione POCO M3: un vero battery phone, ad una cifra irrisoria

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Da qualche tempo stiamo assistendo ad un evento quasi epocale in ambito tecnologico. Mentre alcune aziende puntano sempre più ad aumentare l’asticella del prezzo sui top di gamma, altre provano ad offrire un’esperienza quanto più appagante possibile pur restando su cifre ben più abbordabili. Tra queste, dunque, troviamo sicuramente Xiaomi e, da non molto, POCO. Quest’ultimo brand, infatti, è diventato indipendente, quindi nei prossimi anni vedremo effettivamente qualcosa di diverso rispetto a quanto prodotto dal colosso cinese. Nel frattempo, però, possiamo accontentarci anche di questo POCO M3, un device davvero low-cost che promette di offrire un rapporto qualità-prezzo senza eguali. Noi lo abbiamo provato e vi possiamo dire quindi effettivamente come funziona, all’interno di questa recensione completa.

Recensione POCO M3

Unboxing

Già dando un primo sguardo alla confezione di vendita si nota uno stile piuttosto giovanile. Molto probabilmente, infatti, POCO cercherà di rivolgersi anche ai più giovani, offrendo via via sempre più prodotti adatti alle loro esigenze. Al di là di queste supposizioni, però, notiamo come all’interno di tale box si trovino le seguenti componenti:

  • POCO M3;
  • alimentatore da parete, con presa europea;
  • cavo USB/USB Type-C;
  • spilletta per la rimozione dello slot SIM;
  • cover morbida trasparente in TPU;
  • breve manuale delle istruzioni;
  • certificato di garanzia.

Design & Materiali

Non c’è alcun dubbio che con questo smartphone POCO abbia voluto dare un tocco di colore alla propria serie. Chissà se in futuro il brand continuerà su questa linea. Nel caso in cui dovesse farlo, personalmente ne sarei davvero felice. Al di là di questo, però, devo dire che il design di questo dispositivo mi ha convinto solo a metà. Ottimo il retro, che oltre a mostrare una superficie ruvida che ne facilita il grip offre anche un modulo fotografico piuttosto particolare, incluso in questo rettangolo nero con il logo del brand. A volte sono i dettagli a fare la differenza e questo smartphone ne è la conferma. Quello che mi è piaciuto meno, invece, è la presenza di una striscia in plastica piuttosto visibile che divide il vetro frontale dal frame laterale. Capisco che parliamo di un prodotto low-cost, ma preferirei sempre vedere maggior cura nell’implementazione di una tale componente.

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A livello di maneggevolezza non ci siamo. POCO M3 misura 162,3 x 77,3 x 9,6 mm, con un peso di 198 grammi. Non ci sono le condizioni, quindi, per un utilizzo ad una mano comodo ed efficace. Quasi come tutti i device della concorrenza, dunque, risulta essere piuttosto ingombrante. Diciamo che si salva, in parte, solo grazie alla texture presente sul retro che, come già detto, ne facilita la presa. Non voglio trascurare, però, tutte le porte ed i vari ingressi presenti su tale device. Dando un’occhiata sulla destra, infatti, troviamo il sensore per le impronte digitali, che integra il tasto di accensione/spegnimento, ed il bilanciere del volume. Dalla parte opposta, invece, trova spazio lo slot SIM che può contenere contemporaneamente due nano SIM ed una microSD, per espandere la memoria interna fino a 512GB.

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Come detto, sul retro risiede un modulo fotografico composto da tre sensori ed il singolo flash LED. Osservando la parte inferiore, poi, troviamo il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Sopra, invece, abbiamo il secondo speaker, il secondo microfono per la soppressione dei rumori ambientali ed il jack audio da 3,5mm.

Sistemi di Sblocco

Ci sono fondamentalmente due sistemi di sblocco principali: il sensore per le impronte digitali ed il face unlock.

Come sempre sconsiglio vivamente l’utilizzo del riconoscimento facciale, perché è poco preciso ed affidabile. Questo, infatti, si affida ad una scansione 2D del volto, tramite selfie camera, che quindi non è assolutamente preciso in condizioni di luce un po’ più sfavorevoli. Tolto questo aspetto, dunque, credo che lo scettro di miglior metodo di sblocco vada sicuramente al sensore biometrico posto sul frame destro. Come molti altri sensori montati sugli smartphone di Xiaomi e POCO, infatti, questo si è dimostrato piuttosto preciso e reattivo. Ancora oggi penso che tale soluzione sia assolutamente vincente, preferendola anche alle unità che vengono montate sotto il display.

Display

Qui troviamo un display LCD IPS da 6,53″ con risoluzione FHD+ (2.340 x 1.080 pixel) con form factor in 19,5:9 e 395 ppi, protetto da un Corning Gorilla Glass 3. Non manca, ovviamente, anche la certificazione TÜV Rheinland contro la luce blu dello schermo.

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Non aspettatevi un display in grado di stupirvi in questa fascia di prezzo, risultando appena sufficiente. Dal punto di vista cromatico, infatti, non ci sono grosse problematiche, se non che i bianchi tendono leggermente al giallino ed i neri sono davvero poco profondi. Attorno al notch a goccia, poi, si notano alcuni problemi di light bleeding che, però, sono comuni a tutti i device di questo tipo. Non si tratta di un’unità molto luminosa, poi, quindi sotto la luce diretta del sole non è sempre semplicissimo visualizzare tutti i contenuti a schermo. Complice anche un trattamento oleofobico che lascia a desiderare. Quello che mi ha convinto maggiormente è il sensore di luminosità, che di fatto riesce sempre a calibrare nella maniera corretta l’esposizione del pannello, anche di sera.

Con il touchscreen non ho avuto mai alcun problema, nemmeno in fase di scrittura. Anzi, devo dire che il sistema di vibrazione è piuttosto buono, restituendo un buon feedback. Non sbaglieremo quasi mai, quindi, nella scrittura di un testo, perdendo davvero pochissime lettere.

Hardware & Prestazioni

A bordo di questo POCO M3 risiede un SoC Qualcomm Snapdragon 662, dunque una CPU octa-core con 4 x Cortex-A73 da 2,0GHz + 4 x Cortex-A53 da 1,8GHz. Ad accompagnare tale unità, poi, troviamo 4GB di RAM LPDDR4X e 64GB di memoria interna, di tipo UFS 2.1.

Non voglio ancora svelarvi il prezzo di questo device, anche se probabilmente ne siete già a conoscenza. Posso comunque dirvi, però, che per quello che costa non gira affatto male. Qui, dunque, mi ricollego ad un altro prodotto che ho avuto modo di provare poco tempo fa, ovvero vivo Y20s. Anche in quel caso, infatti, per una cifra piuttosto esigua, avevamo a disposizione un terminale solido, dal buon funzionamento e con tutte le carte in regola per soddisfare quasi ogni tipo di utente. Con POCO M3, dunque, tale aspetto resta identico, sotto ogni punto di vista. Non ho notato, infatti, una velocità tanto diversa da quella offerta dal dispositivo di vivo, riuscendo a navigare tranquillamente su tutte le app che utilizzo di solito, come Facebook, Instagram, Gmail, Whatsapp, Telegram, YouTube e poco altro. Ovviamente si incappa in quale lag, non tutto è così fluido come su un qualsiasi top di gamma, ma non mi sarei potuto aspettare prestazioni migliori a questa cifra.

Nel caso in cui vogliate godervi un video su Netflix, così come su altre piattaforme di streaming, potrete tranquillamente farlo ma senza poter godere della massima qualità possibile, dato che la certificazione Widevine è solo di tipo L3. Non posso dimenticarmi, comunque, di un altro aspetto fondamentale, ovvero il gaming. Sebbene l’utente a cui si rivolge tale smartphone non sia troppo attento a questo aspetto, voglio comunque dire la mia in merito. Grazie alla GPU Adreno 610, dunque, è possibile dilettarsi solo in giochi semplici e che richiedono uno sforzo piuttosto basso a tale device. Con Call of Duty Mobile, invece, le prestazioni non sono sufficienti, risultando davvero molto difficile concludere una partita classificata in maniera dignitosa, a causa di diversi lag e di un frame-rate piuttosto basso.

Benchmark

Software

POCO trae spunto, inevitabilmente, da Xiaomi in merito al software. A bordo di questo dispositivo, infatti, trova spazio la MIUI 12 (12.0.3), basata ovviamente su Android 10. A differenza di quello che viene offerto sui device targati Xiaomi, però, qui c’è stata fin dal primo momento la necessità di rendere più unica l’esperienza, adottando una filosofia leggermente diversa. Troviamo, quindi, alcune piccole accortezze lato software, come il drawer delle applicazioni che può essere suddiviso in diverse sezioni.

Se da un lato, dunque, POCO M3 si presenta diversamente da uno Xiaomi Mi 10T Pro, per dirne uno, dall’altra parte è anche vero che tutte le app di sistema sono assolutamente identiche. Già dalla prima accensione, quindi, è possibile sfruttare il device con tutto quello che si trova al suo interno, comprese le Google Apps che dunque rendono più ricca l’esperienza con tale prodotto. Al di là di questi aspetti, comunque, il sistema è fluido e tutte le varie opzioni presenti, che sono davvero tante, funzionano in maniera eccellente.

Non mancano l’app per la gestione del telefono, così come tutte le opzioni di personalizzazione che ormai siamo abituati a vedere sulla MIUI 12. Chi passa a questo dispositivo, magari proprioda uno Xiaomi, non si troverà troppo spaesato con questo dispositivo.

Fotocamera

Dando uno sguardo sul retro notiamo la presenza di tre diversi sensori. Abbiamo, dunque, un’unità principale da 48MP con apertura f/1.79, un obiettivo da 2MP (f/2.4) per le macro ed un altro sensore da 2MP (f/2.4) sfruttato per il calcolo della profondità di campo.

Di giorno le foto sono nella media, risultando piuttosto buone. C’è un buon bilanciamento del bianco ed i colori sono abbastanza verosimili. Non ho notato, inoltre, un’eccessiva sovraesposizione anche nelle zone di luce particolarmente forte, segno che il sensore principale riesce a mantenere un buon equilibrio anche in queste situazioni. Purtroppo manca un teleobiettivo e, più che altro, un sensore grandangolare che in tante occasione sarebbe risultato utile. Troviamo, quindi, un sensore macro di bassa qualità ed un ulteriore obiettivo per il calcolo della profondità di campo che, sinceramente, ritengo superfluo.

Quando si scatta qualche immagine di notte la situazione cambia drasticamente. Le foto, dunque, sono caratterizzate da un rumore fotografico eccessivo e da una gestione delle luci davvero pessima. Come sempre, però, ci viene in soccorso in questo caso la Modalità Notturna che riesce a compensare tutti questi difetti, donando allo scatto una qualità completamente diversa. Se non ci fosse la possibilità di sfruttare la Night Mode, dunque, non potrei fare altro che bocciare le foto in notturna.

Frontalmente risiede una fotocamera da 8MP, con apertura f/2.05, che offre anche una modalità bokeh via software. Devo dire che le foto che ho ottenuto sono piuttosto buone, tranquillamente condivisibili anche sui social. Di notte purtroppo la luce catturata è insufficiente, quindi risulta molto difficile ottenere scatti degni di nota, a meno che non si sfrutti l’illuminazione di qualche fonte di luce artificiale.

Audio & Connettività

Non manca un modulo Wi-Fi ac Dual Band, e su questa fascia di prezzo tale aspetto non è assolutamente banale. Devo dire, quindi, che anche in condizioni piuttosto sfavorevoli negli angoli meno coperti della casa, il device è riuscito a garantire un minimo di connettività. Relativamente all rete LTE, poi, posso dire che con il 4G di Fastweb non ho mai riscontrato alcun problema, mantenendo sempre la connessione attiva e stabile. Tra le altre cose, inoltre, abbiamo anche il Bluetooth 5.0, la Radio FM, GPS/A-GPS/GLONASS/Beidou/Galileo. Quello che, purtroppo, non è stato inserito è l’NFC. Molto probabilmente avranno pensato che l’utenza dedicata a questo device non utilizzi, anche se con il passare del tempo credo che diventerà sempre più utile.

Diciamo che in questo periodo ho effettuato diverse chiamate vocali e dalla capsula auricolare non ho mai avvertito alcun problema. Si riesce a sentire bene la voce, in modo chiaro, e anche dall’altra parte confermano tali prestazioni. Quello che mi ha ancora più soddisfatto di tale comparto è la parte audio, quella relativa ai due speaker montati su tale unità. A livello musicale, infatti, devo dire che questo smartphone mi ha sorpreso, offrendo un buon effetto stereo. Non sono molto marcati i bassi, ma su un prodotto di questo tipo fa piacere trovare una feature del genere. Nel caso in cui, comunque, foste in mezzo a tante persone, potreste collegare facilmente le vostre cuffie cablate tramite jack audio, isolandovi completamente dal mondo esterno.

Autonomia

Sotto la scocca risiede un’unità da ben 6.000 mAh. Parte del peso di questo dispositivo, dunque, è da imputare anche ad una batteria così grande, che vi permette però di raggiungere anche più di un giorno di autonomia. Sono rimasto stupito da quello che riesce a fare tale unità, garantendovi tranquillamente anche più di 7 ore di schermo acceso, su una base di due giorni di utilizzo completo. Non male, quindi, per un telefono che presumibilmente potrebbe essere utilizzato anche da persone poco avvezze al mondo della tecnologia. Consuma davvero poco in standby, quindi potrebbe durare anche per giorni interi senza bisogno di alcuna ricarica.

Tale dispositivo viene fornito con un alimentatore da parete da 22,5W, anche se il device supporta alla fine solo i 18W. Dunque, per passare dal 10 al 100% ci impiega circa 2 ore e 30 minuti.

Prezzo & Conclusioni

POCO M3 è venduto da Banggood al prezzo di poco più di 100 euro. Parliamo di una cifra quasi irrisoria, che fino a qualche tempo fa non permetteva di acquistare uno smartphone con queste caratteristiche e queste prestazioni. Abbiamo fatto davvero dei passi da gigante in tal senso, perché anche a meno di 200 euro ora è possibile trovare telefoni sul mercato, come questo M3, che permettono di fare praticamente tutto. Chi cerca un dispositivo completo e in grado di navigare senza problemi su internet, sfruttando le solite app di tutti i giorni come Facebook, Instagram, YouTube ed altre, non può non prendere in considerazione un device di questo tipo. Non lasciatevi ingannare dal nome: non è affatto “POCO” quello che offre.

N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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Luca Armentano
Fin dalla tenera età coltivo la passione per tutto il mondo dell'elettronica, in particolar modo per quella che circonda i microprocessori. Da circa 3 anni la mia passione per gli smartphone ha preso forma e si è evoluta, sentendo sempre più il bisogno di condividerla con il maggior numero di persone possibili. Se mi si presenta davanti agli occhi un terminale con uno schermo? Devo provarlo!
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