Recensione POCO F3: questo è davvero un best buy?

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Da diverso tempo, ormai, Xiaomi ha differenziato l’ampia offerta in ambito smartphone dando vita a diversi brand. Nonostante l’azienda cinese molto spesso tenda a mantenere le distanze, sappiamo bene quanta influenza abbia in questi casi. Dando un’occhiata al brand di cui parleremo tra poco, infatti, salta subito all’occhio la presenza al suo interno di un sistema studiato proprio ad hoc per tale dispositivo, ma derivato direttamente dalla MIUI di Xiaomi. Dunque, dopo aver atteso invano per diverso tempo l’arrivo di F2 l’azienda ha deciso di lanciare sul mercato un’alternativa più che valida ai vari top di gamma presenti là fuori, ovvero POCO F3. Questo smartphone, dunque, è stato a lungo chiacchierato in Asia, e non solo, arrivando finalmente anche in Italia con un prezzo davvero molto aggressivo. Tanto da poter mettere seriamente in difficoltà tutta la fascia media di questo mercato, dominata da diversi brand. Basterà, però, un buon SoC, un’ampia batteria ed un software ormai navigato per sconfiggere tutti gli altri competitor? Non vi resta che scoprirlo con noi, all’interno di questa recensione completa!

Recensione POCO F3

Unboxing

Andiamo subito a vedere che cosa si trova all’interno della confezione di vendita, dato che sicuramente molti di voi saranno curiosi di capire se sia stato implementato, o meno, il caricatore. All’interno di questo box, quindi, troviamo:

  • POCO F3;
  • alimentatore da parete, con presa europea;
  • cavo USB/USB Type-C per la ricarica del dispositivo ed il trasferimento dei dati;
  • adattatore per cuffie, con jack audio da 3,5mm;
  • spilletta per la rimozione dello slot SIM;
  • cover morbida trasparente, in silicone;
  • breve manuale delle istruzioni, anche in lingua italiana;
  • certificato di garanzia.

Design & Materiali

Dando un’occhiata al dispositivo, anche solo ad un primo sguardo, viene alla mente subito un pensiero. Con l’avvento di queste scocche in vetro sempre più lucide, dunque, è diventato sempre più difficile tenere puliti i propri device. Questo, quindi, non fa assolutamente eccezione, proponendo un retro protetto con vetro Corning Gorilla Glass 5, che restituisce un effetto a specchio. Al di là di tale aspetto, comunque, il telefono si presenta piuttosto bene anche sotto il profilo dell’assemblaggio e della qualità costruttiva. Nel corso di questi anni, infatti, Xiaomi ha alzato l’asticella in tal senso, arrivando ad una precisione quasi maniacale nella realizzazione dei propri prodotti. Anche se in questo caso si parla di un dispositivo che non fa direttamente capo a questo brand, non cambia assolutamente nulla. Andando per un attimo oltre queste considerazioni, dunque, a livello di dimensioni lo smartphone misura 163,7 x 76,4 x 7,8 mm, con registrando ben 196 grammi, dunque non proprio un peso piuma. Non vi nego, quindi, che è piuttosto difficile utilizzarlo con una sola mano, sebbene questo peso sia alla fine anche ben bilanciato. Chi è alla ricerca di uno smartphone compatto, dunque, dovrà volgere lo sguardo verso altri prodotti.

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Oltre alla cura per i dettagli, di cui in parte abbiamo già parlato, questo telefono mostra un frame in alluminio davvero ben realizzato. Sulla parte destra, dunque, non mancano il bilanciere del volume ed il tasto di accensione/spegnimento, che integra anche il sensore per le impronte digitali. Dando uno sguardo più in basso, invece, troviamo uno speaker, lo slot SIM, il microfono principale e l’ingresso USB Type-C. Dotandosi di un doppio speaker stereo, però, non può mancare la seconda componente che fa parte di tale comparto, posizionata in alto. Questa, dunque, si trova proprio in un altro punto rispetto alla capsula auricolare. Sempre in questa posizione, poi, abbiamo anche il secondo microfono per la soppressione dei rumori ambientali ed il sensore IR, con cui gestire i canali televisivi e molto altro.

Noi abbiamo avuto in prova la versione Night Black, ma in commercio si trovano anche le colorazioni Artic White e Deep Ocean Blue, forse la più bella in assoluto. Al di là di tale aspetto, in ogni caso, non dimentichiamo la presenza sul frame posteriore di un comparto fotografico caratterizzato dalla presenza di ben tre diversi obiettivi. Questo è davvero molto simile, a livello di concept, a quello visto su Xiaomi Mi 11, anche se per fortuna non sporge molto rispetto al profilo del device.

Sistemi di Sblocco

Anche su questo smartphone troviamo un sensore per le impronte digitali posto sul frame destro. Si tratta, quindi, di una posizione molto comoda per lo sblocco, anche per i mancini. Oltre questo, poi, tale componente è veloce e precisa, riuscendo sempre a riconoscere l’impronta in un attimo. Devo dire, quindi, che sotto questo aspetto POCO ha fatto centro, non facendo rimpiangere per nulla l’assenza di un sensore posto sotto il display. Qui avrebbe potuto essere implementato ma, anche per una questione di costi, l’azienda ha deciso bene di non adottare tale strategia. Sono convinto, quindi, che alla fine questa scelta abbia ripagato.

Ovviamente non manca un sistema di riconoscimento facciale in 2D, una soluzione poco precisa e sicura. Durante le ore diurne, con buona luce, il telefono sfrutta bene la fotocamera frontale, riconoscendo al volo il nostro volto. Quando la luminosità non è discreta, però, si cominciano ad intravedere le prime difficoltà e la rilevazione del volto diventa lenta e macchinosa.

Display

Non siamo al livello di alcuni smartphone di fascia ben più alta, come lo stesso Mi 11 di Xiaomi, ma anche in questo caso troviamo un display AMOLED da 6,67” con risoluzione Full HD+ (2.400 x 1.080 pixel), form factor in 20:9, luminosità massima di 1.300 nit, supporto HDR10+ e vetro Coring Gorilla Glass 5. A completare tale pacchetto, poi, troviamo una frequenza di campionamento del touchscreen di 360Hz ed un refresh rate pari a 120Hz. Quest’ultimo dato, forse, è uno di quelli che più catturerà l’interesse degli appassionati, soprattutto di coloro che amano uno smartphone fluido, veloce e scattante. Devo dire, infatti, che la differenza rispetto ai device a 60Hz si sente abbastanza, giovandone in generale l’esperienza di utilizzo dello smartphone.

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Oltre tutto le varie caratteristiche appena citate, questo display è qualitativamente all’altezza delle aspettative. Qui, dunque, i colori sono ben tarati e dotati di un buon contrasto, con neri profondi e bianchi che non tendono ad altre sfumature. Non è forse il miglior pannello della sua categoria, ma siamo più o meno in linea con i vari concorrenti presenti sul mercato. Buono anche il sensore di luminosità automatico, che anche in situazioni di scarsa illuminazione riesce a tarare bene tale aspetto. Non avrete alcun problema, quindi, nella visualizzazione di tutti i contenuti a schermo sotto la luce diretta del sole.

Come detto, con il touchscreen non ho registrato alcun malfunzionamento. Anzi, grazie ad una frequenza di campionamento elevata e ad un alto refresh rate, vi sembrerà quasi di volare con questo smartphone. Diciamo che queste non sono proprio le caratteristiche che dovrebbero propendere per il suo acquisto, ma fanno sicuramente numero. Vi segnalo, infine, la presenza della selfie camera da 20 MP che trova spazio in alto, lungo l’asse centrale del display.

Hardware & Prestazioni

Xiaomi ha pensato di proporre su questo POCO F3 un SoC Qualcomm Snapdragon 870, dunque una componente realizzata con processo produttivo a 7nm e che presenta, su tale unità, la seguente configurazione: 1 x Cortex A77 da 3,2 GHz + 3 x Cortex A77 da 2,42 GHz + 4 x Cortex A53 da 1,8 GHz. A tutto questo, poi, si accompagna un comparto memorie di tutto rispetto, con ben 8 GB di RAM LPDDR5 (esiste anche la versione con 6 GB) e 256 GB di memoria interna, di tipo UFS 3.1 (c’è anche la versione da 128 GB). Siamo, quindi, al top in questo contesto, montando tra le memorie più veloci e prestanti tra quelle presenti attualmente sul mercato.

Dobbiamo considerare che l’elevato refresh rate di questo smartphone, unito ad un processore di questo tipo, non può che far la felicità di tutti gli appassionati al brand. Durante questi giorni di test, infatti, non sono mai incappato in errori o crash improvvisi delle app imputabili ad una instabilità del sistema. Aprendo le varie applicazioni di terze parti come Facebook, Instagram, Telegram e tante altre non ho registrato criticità, anche nella navigazione all’interno di esse. Ci si muove in maniera fluida e veloce, quasi al pari degli attuali top di gamma venduti sul mercato. Ovviamente, però, tutto questo è possibile grazie anche ad una gestione della RAM molto conservativo, che non permette di mantenere in memoria per troppo tempo varie app. Questo, dunque, incide positivamente tanto sulle prestazioni quanto anche sulla batteria. Vi segnalo, poi, come tale unità possieda la certificazione Widevine di tipo L1, quindi tutti i contenuti in streaming sono visualizzabili alla massima qualità possibile. Via libera, dunque, su Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e tanti altri.

Non mi sarei aspettato una qualità inferiore in fase di gaming, ed in effetti le mie attese sono state rispettate. Grazie alla GPU Adreno 650 di Qualcomm è possibile giocare in maniera soddisfacente su Call of Duty Mobile, potendo sostenere tranquillamente anche partite classificate senza intoppi. Difficile avere problemi, quindi, con giochi anche meno prestanti di questo.

Benchmark

Software

Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, a bordo di questo dispositivo trova sede la MIUI 12.0.1, personalizzata con l’interfaccia tipica di POCO. Ed è proprio questo uno dei punti di forza di tale telefono, così come degli altri sviluppati sotto lo stesso nome. Si tratta, infatti, di un software completo che, forse, migliora anche qualche aspetto più confusionario della MIUI di Xiaomi. C’è anche da dire, però, che un neofita potrebbe trovare più ostile tale sistema che, sotto tanti punti di vista, offre un livello di personalizzazione davvero molto elevato. Oltre a tutte le varie app di sistema, che sono le medesime di quelle che possiamo trovare su qualsiasi device targato Xiaomi, qui troviamo una diversa impaginazione delle varie app, una diversa grafica e qualche altra piccola differenza.

Adesso è difficile dare un giudizio sugli aggiornamenti apportati da tale compagnia sui propri device. Diciamo che Xiaomi, attualmente, ha seguito i prodotti di POCO in maniera praticamente identica a quelli del proprio gruppo. Speriamo, quindi, che in futuro questo smartphone non venga abbandonato.

Fotocamera

Come abbiamo visto anche in precedenza, sul retro trovano spazio ben tre differenti sensori fotografici. Qui, dunque, abbiamo un obiettivo principale da 48 MP con apertura f/1.79, coadiuvato dalla presenza di un sensore secondario grandangolare da 8 MP con apertura f/2.2 e FOV di 119°, e da un ultimo sensore per la macro da 5 MP con apertura f/2.4. Diciamo che quest’ultimo alla fine avrebbe potuto anche non essere implementato, dato che la qualità restituita non è poi così eccezionale. Non tale da giustificare, insomma, la presenza di un obiettivo dedicato.

Di giorno le foto sono nella media, mostrando una buona resa dei dettagli, colori vividi e buoni contrasti. Devo dire che in questo caso l’azienda sembra aver fatto un buon lavoro, dato che anche nelle situazioni più difficili il telefono ne esce sempre bene. Quando le condizioni di luce non permettono di scattare un’immagine nitida, entra in gioco l’HDR automatico che risolve la situazione. Ovviamente in tali condizioni non utilizzate il sensore grandangolare, perché in questo caso lo scatto potrebbe soffrire di dettagli davvero scadenti e colori slavati. Si tratta di una componente utilissima e che ho apprezzato davvero tanto, ma che deve essere sfruttato solo quando l’illuminazione è buona.

Quando cala la luce la fotocamera principale riesce solo in parte a restituire scatti degni di nota. Anche se la gestione delle luci artificiali non è così malvagia, si nota un rumore fotografico più marcato ed una minor cura per i dettagli. Tutte caratteristiche piuttosto normali per un prodotto di questo tipo che, alla fin fine, si trova in una fascia di prezzo inferiore ai 400 euro. Per quanto riguarda il sensore grandangolare, poi, restano valide le considerazioni fatte precedentemente. Anche in questo caso, quindi, assicuratevi di scattare una fotografia in buone condizioni di luce, evitando di generare così uno scatto assolutamente insufficiente. Con la Night Mode 2.0 è possibile ottenere qualcosa in più nei propri scatti, dato che il software riesce a gestire molto meglio le luci e a bilanciare i contrasti, illuminando meglio le parti più scure.

Non manca, ovviamente, la selfie camera da 20 MP con apertura f/2.45 che, sotto diversi aspetti, è piuttosto buona. Questa, infatti, mostra volti piuttosto dettagliati ed un buon contrasto, anche se talvolta non riesce a gestire in maniera ottimale la scena che si trova dietro al soggetto principale. Abbiamo, poi, la modalità bokeh che resta nella media.

Video

Con questo smartphone è possibile girare video alla massima qualità in 4K a 30fps o, in alternativa, in 1080p a 60fps. Devo dire che la stabilizzazione non è delle migliori, anche se in ogni caso le immagini sono più che sufficienti. Consiglio, comunque, di sfruttare i 1080p per ottenere una stabilità migliore ed immagini più nitide, riuscendo a registrare con una maggiore fluidità. Nota di merito, poi, per la presenza di un microfono dedicato, posto sulla parte posteriore, che offre un’ottima qualità audio.

Audio & Connettività

Qui troviamo l’NFC, e questa forse è già la prima notizia positiva. Oltre a questo, poi, abbiamo un modulo Wi-Fi 6, Bluetooth 5.1 ed il supporto ad una nano SIM 5G, tutte componenti che si sono comportare egregiamente durante il periodo di test. Nello specifico, la connessione Wi-Fi è risultata essere piuttosto stabile anche nei punti meno coperti della casa. Nota di merito, inoltre, anche per la rete LTE che con il 4G di Fastweb mi ha permesso di navigare in rete in tutta la città, senza problemi. Non ho attualmente un contratto telefonico con 5G incluso, quindi non posso darvi delucidazioni in merito a tale aspetto. Sotto il comparto relativo alla connettività, comunque, non mancano il GPS (L1 + L5)/Galileo (E1 + E5a)/GLONASS/Beidou (B1I + B2a)/Navic.

Attualmente il Dolby Atmos non è ancora disponibile, dato che come segnalato dall’azienda stessa questo arriverà in futuro con un aggiornamento OTA. Al di là di tale aspetto, però, vi segnalo la presenza di ben due speaker stereo che fanno una buona impressione. Anche se i bassi non sono poi così corposi rendono ugualmente coinvolgente l’audio. Vi è una certa predilezione per le tonalità medie e alte, ma nonostante questo la qualità è più che sufficiente. Con la capsula auricolare, poi, avrete modo di conversare in maniera agevole con chiunque voi vogliate, riuscendo a sentire bene la voce dall’altra parte del telefono anche negli ambienti leggermente più rumorosi.

Autonomia

Questo smartphone integra una batteria da 4.520 mAh che, con un utilizzo piuttosto stressante, è in grado di portarvi fino a sera senza problemi. Durante il periodo di prova, infatti, ho mantenuto sempre attivo il Bluetooth, con un mix di connessione Wi-Fi e LTE, divise decine di messaggi in arrivo, due email continuamente sincronizzate, qualche video su YouTube, trenta minuti circa di gaming su Call of Duty Mobile e poco altro. Questa giornata di test, quindi, si è conclusa con … di schermo acceso, su una base di … di funzionamento continuo.

Grazie al supporto alla ricarica rapida da 33W è possibile passare dal 10 al 100% in poco meno di 2 ore.

Prezzo & Conclusioni

POCO F3 viene venduto ufficialmente in Italia a 349,90 euro, nella versione da 6/128 GB, mentre ci attestiamo sui 399,90 euro per il modello da 8/256 GB. Il dispositivo sarà disponibile all’acquisto anche su AliExpress a partire dal 6 aprile. Di seguito trovate il link all’acquisto, anche quello da Amazon. Inoltre qui trovate il nostro approfondimento su dove comprare il nuovo top di POCO.

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Cosa dire, quindi, su questo smartphone? Nel caso in cui doveste acquistarlo a meno di 300 euro potreste ritenervi più che soddisfatti. Si tratta di uno dei migliori telefoni mai prodotti dal brand, sotto tanti punti di vista. Sebbene a bordo non ci sia l’ultimo SoC di fascia alta di Qualcomm, riesce ugualmente a garantire performance da top di gamma in quasi ogni comparto. Anche sotto il profilo fotografico, infatti, sono stati fatti dei passi in avanti rispetto ai precedenti modelli, una cosa che già ho avuto modo di evidenziare su POCO X3 Pro. Concludendo, quindi, credo proprio che l’azienda stia andando verso la giusta direzione e questo dispositivo ne è la conferma.

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Confezione
Design & Costruzione
Display
Hardware & Prestazioni
Fotocamera
Software
Autonomia
Prezzo
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Luca Armentano
Fin dalla tenera età coltivo la passione per tutto il mondo dell'elettronica, in particolar modo per quella che circonda i microprocessori. Da circa 3 anni la mia passione per gli smartphone ha preso forma e si è evoluta, sentendo sempre più il bisogno di condividerla con il maggior numero di persone possibili. Se mi si presenta davanti agli occhi un terminale con uno schermo? Devo provarlo!
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