Ogni volta che salta fuori il nome di DxOMark, ci sono utenti che sollevano più di un sopracciglio. Probabilmente già conoscete il noto sito che si occupa della valutazione fotografica di fotocamere e smartphone. Sì, perché spesso e volentieri si ritrova al centro del dibattito quando esce la valutazione di un nuovo telefono, specialmente se è un camera phone. È a tutti gli effetti la piattaforma di riferimento per il benchmark delle fotocamere, un po’ come lo è Antutu per le prestazioni. Ma come ogni benchmark, anche quello di DxOMark è spesso oggetto di dubbi e critiche da parte di chi non si fida del peso che può avere nella critica di uno smartphone.
Il rivale della valutazione fotografica di DxOMark potrebbe arrivare dalla Cina
Ha fatto molto discutere, per esempio, la valutazione che DxOMark ha assegnato a Samsung Galaxy S21 Ultra, definito addirittura peggiore del suo predecessore. Anche perché sui social molti addetti ai lavori non hanno trovato riscontro nel parere del team parigino, alimentando così i succitati dubbi. Anche perché, ad oggi, non c’è una vera e propria alternativa a DxOMark e le stesse case produttrici lo utilizzano come indicatore della qualità fotografica delle loro macchine di punta. Una situazione delicata, dato che c’è sempre chi affermerà che non ci si possa realmente fidare di una piattaforma di valutazione sostanzialmente monopolistica.
Proprio per questo, in questi giorni è iniziata a circolare la voce che vedrebbe la Cina pronta a realizzare una propria alternativa a DxOMark. Nella fattispecie, l’intenzione di crearla nascerebbe da CTMark, divisione del PRC Telecommunication Research Institute e membro del Ministero dell’Industria e dell’Informatizzazione in Cina. Una mossa che non ci meraviglia, dato che spesso e volentieri la Cina è solita volersi slegarsi dalle dinamiche occidentali.
C’è da dire che l’attendibilità di DxOMark deriva anche dal fatto che nella sua classifica ci sono più o meno tutti i brand: Samsung, Apple, Huawei, Xiaomi, Huawei, OPPO, OnePlus, Sony, LG e così via. Tutti brand che sono più che disposti a fornire i propri dispositivi in anteprima, creando così hype attorno alle loro valutazioni. Sicuramente una piattaforma nuova, per di più in Cina, non avrebbe la stessa cassa di risonanza globale e dubitiamo che le aziende più tipicamente occidentali manderebbero loro sample in anteprima. Ma è anche vero che gli smartphone possono essere tranquillamente comprati per essere testati. Inoltre, siamo sicuri che aziende cinesi come Huawei, Xiaomi e OPPO sarebbero pure disposte ad investire nel far crescere una realtà locale anziché una fuori dalla madre patria.
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