Anche se non ho mai posseduto personalmente un suo smartphone, ho sempre avuto un debole per OPPO. Fra tutte le aziende del settore, spesso si è dimostrata come una delle più audaci nello studiare soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Senza ripescare mostri sacri del passato come Find 7 o N3, di recente OPPO X ci ha dimostrato come potrebbe essere uno degli smartphone del futuro. Con la serie OPPO Reno, la tecnologia è stata asservita al servizio della selfie camera: vi ricordate la “pinna di squalo” del primo modello? Con gli ultimi Reno sono tornati su binari più canonici, ma un ultimo brevetto potrebbe averci svelato un bizzarro sistema di movimento per la fotocamera frontale.
OPPO brevetta un sistema in grado di spostare la selfie camera
Depositato a metà 2020 presso il WIPO, il brevetto marchiato OPPO contiene uno smartphone dotato di selfie camera che si muove. E no, non sto parlando di un sistema a scorrimento come visto su alcuni smartphone degli scorsi anni, ma di un sensore che può essere spostato lungo l’asse orizzontale. Nella cornice superiore c’è un intaglio con un binario che corre lungo quasi tutta la sezione e nel quale il sensore è in grado di spostarsi. Di base, la fotocamera sta ferma in un punto ma tramite software l’utente potrebbe muoverla a suo piacimento. Immaginiamo che nella UI potrebbe essere implementato uno slider da spostare con il polpastrello e far muovere in sincrono il sensore lungo il binario.
Qualcuno potrebbe giustamente starsi chiedendo a cosa serve un meccanismo del genere. Come prevedibile, il motivo di tale scelta da parte di OPPO è prettamente velleitario. L’unico scopo nell’avere un sensore fotografico che può essere mosso in orizzontale è quello di fotografare da più angolazioni. In questo modo, immaginiamo che la fotocamera riuscirebbe ad effettuare autoscatti ancora più ampi, potendo includere più persone in una sola immagine. Un’utilità abbastanza limitata ma che potrebbe trovare una declinazione più interessante con la fotocamera posteriore, permettendo foto panoramiche migliori.
Tuttavia, l’implementazione di un binario del genere comporta alcuni compromessi: costi maggiori, probabile mancanza di certificazione ed un ingombro che potrebbe significare meno spazio per altri componenti. Insomma, a questo giro OPPO ci propone una trovata tecnologica che probabilmente non alzerà di molto l’hype nella community.
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